Capitolo 17 - 22 circa

393 32 24
                                    

E siamo di nuovo qui, con un nuovo capitolo.
Non smetterò mai di ringraziarvi tutti quanti, veramente questa storia sta raggiungendo traguardi che non avrei realmente mai immaginato.

Lo ammetto, non è un bel periodo per me, sto riscontrando alcuni problemi nel restare serena, tranquilla e felice come prima.
I sensi di colpa a volte diventano opprimenti e i pensieri negativi non vogliono lasciarmi andare in alcuni momenti.

Non allarmatevi, sto bene e non sto assolutamente dicendo che la mia vita sia triste o schifosa, al contrario, solamente è un periodo buio.

Per tutti quello che soffrono in questo momento o periodo, possono scrivermi, purtroppo ho dovuto eliminare l'account instagram ma seriamente, vi sono vicini e sarò felice di aiutarvi.

🦋🎻PICCOLO CONSIGLIO🎻🦋
ho scritto il capitolo ascoltando
"Je te laisserai des mots" e
"I love you so" in ripetizione.
Provate e ditemi se non vi porta a capire meglio le parole e le sensazioni...<3

Ora vi lascio alla lettura.

Buona lettura~💜💫

Nigai's pov:

Mi fiondo a casa, ormai è sera, le 22 circa, tutti sono qui.

Prima T/n, prima T/n.

Inizio a salire le scale frettolosamente.

Ti prego, accettami.

Non ho dubbi che mi accetti ma ho paura.
Ho tanta paura.
Tantissima.

Molti anni prima:

"Mamma."
"Cosa c'è Nigai?"
"Ho paura."

"Di cosa?"
"Domani ho la prima interrogazione di terza media..."
"Solo per questo hai paura?"
"Si...?"

"Fattela passare."
"Come? In che senso?!"
"Nella vita ci sono cose peggiori, se hai ansia adesso, come farai poi?"

Ma io ho ansia ora... non mi importa del poi dopo...

"Ma...mamma, io adesso ho paura."
"Adesso non c'è tempo, vai a studiare e se sai le cose non devi avere ansia."

Perché non accetti le mie fragilità, mamma?

Oh mamma, si proprio tu, la donna che mi ha messo al mondo con tanta fatica, sangue e dolore.
Che per il mio parto rischiò la vita, perché eri debole, molto debole.
Ma hai spinto ancora, e ancora, con il dolore lancinante su tutto il corpo, le vene che pulsavano come per scoppiare.
Ma tu andavi avanti.

"Facciamo il parto cesario."

Dicevano.
Ma ormai era tardi e tu pur di rinunciare a me rischiato la tua anima, il tuo corpo, la tua famiglia.

E nonostante ciò sento che a volte non mi accetti.
Quello si, quello no.

Eppure io non ti capisco mamma.
No, non ci riesco.
A volte sei così arrabbiata per le faccende tue che te la prendi anche con me.
E ti arrabbi se ti rispondo con il tono di voce un poco più alto rispetto al normale.

"Impara a parlare Nigai! O nella vita non riceverai nulla!"

Ma ti sbagli mamma.
Il primo regalo, la prima cosa ricevuta me l'hai dato tu.
Si tu mamma, ed è la vita stessa.
Quella cosa che non sappiamo nemmeno perché c'è, quell'intrigante covo di emozioni che ti sbatte tutto in faccia e dopo le prime volte che ridi inizi a piangere senza ritegno perché fa male.
Cazzo se fa male.

Behind the sunset Sugawara x Reader (𝙷𝚊𝚗𝚊𝚑𝚊𝚔𝚒 𝚍𝚒𝚜𝚎𝚊𝚜𝚎)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora