« Marinette! » Alya ed Adrien richiamarono l'amica in unisono, ma inutilmente, perché ormai la corvina era già sparita dalla loro visuale.
« Dovreste lasciare che rimanga un po' per conto suo, adesso. Sarà molto scossa » il consiglio di Lila in quel momento sembrò perfino sincero, benché il sorriso che subito dopo regalò ai compagni, ed al biondo in particolare, non contenesse la minima traccia di dispiacere « Ci vediamo domani a scuola. Buona lezione, Adrien » augurò, prima di varcare la soglia della dimora e concludendo il tutto con un saluto della mano destra.
« Oh, ma chi se ne importa di quella panettiera! Il signor Agreste ha solo detto la verità, Dupain-Cheng non è abbastanza in gamba per sfondare nel mondo della moda, e dovrà accettarlo prima o poi » commentò Chloé, portando il proprio album da disegno sottobraccio, per prepararsi agli ultimi saluti.
« Chloé... » ringhiò la castana, ma venne interrotta da un colpo di tosse da parte di Nathalie, che richiamò Adrien ai propri doveri.
Il ragazzo a quel punto si ritrovò ad esitare, ma alla fine cedette con un flebile sospiro « Meglio che andiate adesso. Grazie per essere venute... Alya, se dovessi vederla, dì a Marinette che mi dispiace »Mentre i ragazzi terminavano gli ultimi saluti, Gabriel si era immediatamente recato nel proprio attico personale per indossare il Miraculous della farfalla e portare a termine il piano elaborato in precedenza.
Il famoso stilista e padre di famiglia fu presto sostituito dal temuto Papillon, che fin da subito poté avvertire con chiarezza i sentimenti negativi in subbuglio presenti nel cuore di Marinette, tanto che quando le decine di farfalle bianche presenti si alzarono in volo – nell'esatto momento in cui la grossa vetrata circolare venne aperta per lasciar entrare la luce del giorno – l'uomo era già pronto a colpire la sua prossima vittima.
« Tutto secondo i piani... » mormorò tra sé, con un ghigno che poco a poco andò a sostituire il leggero sorriso accuratamente mantenuto in precedenza.
Raggiungere un accordo con Lila Rossi si era rivelato più proficuo di quanto avrebbe mai potuto sperare, ma di quella ragazza si sarebbe occupato in seguito. Le emozioni di Marinette non erano soltanto particolarmente pure, ma perfino più forti delle sue previsioni. La giovane corvina era arrivata a superare le sue aspettative iniziali, e lui naturalmente non avrebbe potuto chiedere di meglio.
« È valsa la pena infrangere i suoi sogni se questo è il risultato. Forse non brillerai sulla passerella come avevi sperato, ma diventerai presto conosciuta dall'intera Parigi come il mio personale astro nascente... » una delle farfalle presenti si posò sulla mano di Papillon, che le infuse l'energia negativa necessaria e la fece librare in volo subito dopo « Vola da lei, mia piccola akuma... E oscura il suo cuore! »
Dopo quell'ordine, l'akuma volteggiò fino alla grossa finestra aperta nel centro, dalla quale uscì appositamente per seguire la fonte di negatività che stava crescendo lentamente ma inesorabilmente.
La prospettiva di rendere Marinette il suo più grande capolavoro fece appoggiare l'uomo al proprio bastone con un'aria più che soddisfatta in volto.
Non aveva dubbi sul fatto che quella sarebbe stata la svolta definitiva nel compimento del suo obiettivo. Grazie a Marinette Dupain-Cheng, quel giorno avrebbe ottenuto i Miraculous di Ladybug e di Chat Noir.Nel frattempo, la ragazza dai corti capelli corvini aveva raggiunto di corsa un piccolo parco in centro città. Il primo impulso fu quello di sedersi su una delle panchine presenti, ma con i lacrimoni che minacciavano di cadere da un momento all'altro alla fine aveva optato per nascondersi dietro alla biglietteria di una piccola giostra con i cavalli poco lontano, che al momento era chiusa. Nonostante la speranza ormai infranta di poter partecipare al progetto a cui tanto teneva, un ultimo barlume di razionalità le aveva suggerito il nascondiglio più sicuro nelle vicinanze e lei ci si era precipitata senza pensarci due volte, in attesa di calmarsi quanto bastava per poter tornare a casa.
Seduta a terra e rannicchiata su se stessa, aveva appena preso dalla propria borsetta una matita, iniziando a tracciare linee spesse ed irregolari sul primo bozzetto che aveva presentato a Gabriel Agreste, quando Tikki uscì dal giaciglio dove trascorreva le proprie giornate e le volò accanto al viso, asciugandole una lacrima che le era caduta sulla guancia.
« Non piangere, Marinette... Sono sicura che non è così grave come sembra »
Invece lo era, eccome se lo era.
Non ne combinava proprio una giusta. Dopo quel giorno, non avrebbe mai più avuto il coraggio di presentarsi a scuola, forse nemmeno nella sua stessa dimora. Non poteva raccontare ai suoi genitori del palese rifiuto dello stilista con il rischio di incontrare la delusione nel loro sguardo. Sapeva che la prima reazione dei due sarebbe stata la tristezza, anche se di fatto avrebbero sicuramente perso i giorni successivi a cercare di tirarle su il morale.
« Sono davvero una stupida! Non so cosa mi è saltato in mente quando ho accettato di fare questi disegni! » esclamò infatti di rimando, presa dalla foga del momento, quasi ignorando la piccola kwami. In compenso, andò ad asciugarsi gli occhi nel momento in cui la sua visuale venne compromessa da lacrime ulteriori.
Era un completo fallimento su tutta la linea, perfino in campo artistico.
Avrebbe dovuto immaginare che le parole gentili di Adrien fossero solo un modo per non ferirla, quel ragazzo era fin troppo buono per dirle espressamente che non aveva talento.
Probabilmente una come lei avrebbe combinato chissà quanti pasticci perfino da Ladybug se non avesse avuto accanto Chat Noir in ogni battaglia e, di tanto in tanto, gli altri eroi a cui prestava i Miraculous.
Alcune piccole gocce finirono sul blocco da disegno che aveva sulle ginocchia, cadendole dal viso proprio mentre terminava si scribacchiare sopra ai modelli ormai rovinati che aveva disegnato sul primo foglio, con sempre più frustrazione man mano che rimuginava sull'accaduto.
In fondo al cuore, si chiedeva se non stesse effettivamente sbagliando a criticarsi tanto. Se perfino Audrey Bourgeois si era congratulata per la sua creazione, doveva pur voler dire qualcosa. Senza contare la stessa Alya, che era sempre stata sincera con lei e che in quanto sua migliore amica le avrebbe certamente detto di non esporsi in quel modo se non l'avesse ancora ritenuta all'altezza. Tante persone si erano complimentate con lei per la sua abilità. Perfino il suo idolo, Jagged Stone, era entusiasta degli occhiali che le aveva commissionato e li portava con orgoglio.
Più ci rifletteva, più avvertiva montare la rabbia per quella palese ingiustizia. Probabilmente Lila aveva incantato Gabriel Agreste con quel suo modo di fare così viscido e languido da farle venire il voltastomaco. Semplicemente, la castana non poteva essere tanto brava.
In quel momento, Marinette era così immersa in quei ragionamenti che non si accorse che Tikki aveva finito per nascondersi dietro di lei, tentando di attirare la sua attenzione. Fino all'ultimo non si rese nemmeno conto dell'akuma colorata di un intenso viola scuro che sparì all'interno della sua matita, come se fosse stata assorbita dall'oggetto stesso, ma fu solo quando la maschera che Papillon utilizzava per comunicare con le sue vittime non le comparve davanti al viso che sobbalzò, sgranando gli occhi e lasciando cadere la matita dalla sorpresa.
Non era possibile, semplicemente non era possibile che Papillon avesse scelto lei come vittima.
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Madame Mode
FanfictionSe si toccano i tasti giusti, perfino il cuore più nobile può diventare corrotto. Uno spoiler? Non si tratta di Princess Justice. Fanfiction dedicata a Miraculous: le storie di Ladybug e Chat Noir. Buona lettura!