Chat Noir e Viperion

60 4 4
                                    

« Tikki, sei ancora lì? Sono Chat Noir, sei al sicuro adesso » mentre si allontanava dal luogo della battaglia, fu istintivo per il ragazzo assicurarsi che la piccola kwami stesse bene. Doveva essere stata sballottata parecchio da quando si trovava nella pochette, e le cose non erano cambiate neanche quando gli eroi si erano impadroniti della borsa.
« Chat Noir? » da dentro la borsetta, la voce della coccinella era chiaramente sorpresa, ma anche sollevata « Io sto bene, non preoccuparti per me... »
« Ottimo, mettiti comoda, allora... Stiamo affrontando qualche turbolenza. Grazie per aver scelto Chat Noir Airlines! » con quell'ultima battuta, la conversazione si concluse, anche perché non mancava molto all'arrivo.
Non ci volle molto infatti prima che il biondo raggiungesse la dimora di Luka, che per la verità consisteva in una barca ancorata che galleggiava placidamente sul fiume. Anarka, la madre di Luka e Juleka, aveva costretto i figli a chiudersi all'interno, ed era chiaro che se l'era cavata egregiamente contro i vestiti che avevano deciso di prenderli di mira, perché lì vicino, a pelo dell'acqua, galleggiavano diversi capi di abbigliamento ormai innocui. Probabilmente, se avessero controllato, sul fondale ci avrebbero trovato anche delle calzature.
Chat Noir atterrò in mezzo alla strada, dopo di che buttò in acqua un cappellino con la visiera con il proprio bastone e spiccò un ultimo salto verso la barca, ritrovandosi infine davanti ad uno degli oblò. La donna, fortunatamente, era lontana e gli dava la schiena, troppo occupata a proteggere i figli sbandierando una mazza di legno e gridando ai quattro venti per badare a lui, perciò l'eroe di Parigi poté sbirciare attraverso il vetro senza preoccuparsi di essere visto.
Juleka stava fissando fuori dall'oblò che si trovava dal lato opposto della barca con un'aria decisamente preoccupata, ma Luka stava osservando all'esterno proprio nella direzione da cui era arrivato il biondo, e non appena lo vide comparire tanto vicino sussultò per la sorpresa. A quel punto, Chat Noir si spostò davanti al ragazzo e gli rivolse un sorriso, dopo di che portò un dito alle labbra ed indicò la porta d'entrata, chiedendogli a gesti di raggiungerlo all'esterno.
Per un attimo, il ragazzo dai capelli verdi esitò, lanciando un'occhiata alla sorella incerto se doverla informare di ciò che stava accadendo o meno, ma alla fine fece un cenno deciso al biondo, che a quel punto si allontanò verso l'ingresso.
Quando l'altro si fu dileguato, il giovane chitarrista si rivolse alla gemella, spingendola a voltarsi « Juleka, vado ad aiutare nostra madre » le disse, posandole una mano sulla spalla per rassicurarla « Torno presto, tu nel frattempo non uscire da qui »
La ragazza si ritrovò immediatamente spiazzata, e non a torto, infatti prese immediatamente una mano al fratello nel tentativo di convincerlo a rimanere con lei « Non è sicuro... E nostra madre ci ha detto di non muoverci »
« Andrà tutto bene » Luka mise fine alla breve discussione con un ultimo sorriso ed un bacio sulla fronte della ragazza dai lunghi capelli neri e viola, dopo di che si incamminò a passo svelto in direzione della porta senza darle tempo di replicare ulteriormente.
Chat Noir lo stava aspettando con la schiena appoggiata al muro accanto all'entrata, e si scostò non appena lo vide uscire « Luka, giusto? » esordì con un largo sorriso sul volto, ma attento a non alzare troppo la voce. Nonostante fossero nascosti ad occhi indiscreti, Juleka era ancora piuttosto vicina.
Il ragazzo dai capelli verdi confermò con un cenno del capo, senza però comprendere come avesse fatto l'eroe a scoprire il suo nome, e notando solo in quel momento la borsa da donna che l'altro si era portato dietro. Il gatto nero, infatti, nell'attesa aveva fatto un nodo per riunire le due estremità rotte della tracolla di modo da poterla trasportare più agilmente, e nel vedere la confusione sul volto del suo interlocutore accennò un sorriso. Un attimo dopo, si sfilò il Miraculous del serpente dal polso, iniziando a farlo ruotare sul dito con un sorriso ora chiaramente divertito « Aspetta, forse dovrei dire... Viperion? »
In quel momento, Sass fece capolino da dietro il capo dell'eroe di Parigi.
« Pensavo che solo Ladybug sapesse chi è Viperion... » commentò il ragazzo, accennando però un sorriso nel rivedere nuovamente il piccolo kwami.
« Tra me e Ladybug non ci sono segreti, sai... Siamo molto uniti, noi due, se capisci che intendo... » con un occhiolino ed una nota di fierezza che non guastava mai, il gatto nero porse il bracciale a Luka, facendosi più serio « Luka Couffaine, ecco a te il Miraculous del serprente. Spero accetterai di aiutarci ancora una volta »
Sul volto di Luka il sorriso di poco prima si allargò, ed un attimo dopo il ragazzo aveva già preso in mano il bracciale con un cenno di assenso. Una volta messo al polso, sollevò il braccio e puntò gli occhi sul piccolo serpente lì presente « Sass, squame striscianti! »
Anche per Luka, la trasformazione non durò molto, ed in pochi secondi il ragazzo aveva ottenuto la maschera verde, la tuta e la piccola lira del medesimo colore.
Una volta fatto ciò, i due ragazzi dovevano solo pensare alla mossa successiva.

Madame ModeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora