quel ciuffo

CAPITOLO 15

Successe in un giorno afoso, ero al parco con mio fratello, con un occhio controllavo che giocasse senza farsi del male, con l'altro occhio seguivo i discorsi che Sara leggeva sui famosi giornaletti e che provvedeva sempre ad inviarmi tramite whatsapp. Pensava che io considerassi indispensabile essere a conoscenza di tutti i pettegolezzi adolescenziali che giravano sui Dear Jack. Non potendò però quel giorno, avere vicino Alessio, che era chissà dove per la tournee, cercavo di convincere me stessa che le sue foto mi sarebbero bastate. Incuriosita poi da un audio che mi aveva appena mandato Alessio lo scaricai, feci partire e... era un inedito!
Le parole e la melodia volevano raccontare un amore travolgente come uno tsunami e inaspettato come un incidente. Vedendo che avevo visualizzato, ma non avevo ancora risposto mi scrisse un messaggio in cui mi chiedeva cosa ne pensavo. Correndo anche il rischio di essere banale risposi solo: é bellissima. Il messaggio che seguì fu: allora smetti di piangere piccola perché l'ho scritta per te, per noi due. Come sapeva che stavo piangendo? Mi voltai d'istinto, dietro la mia panchina, appoggiato con la spalla al tronco di un albero c'era lui. Lo riconobbi anche se era incappucciato per evitare eventuali assalti dalle fans. Mi alzai di scatto in piedi e feci il giro della panchina. Mi appoggiai allo schienale, volevo abbattere quella distanza tra noi, ma non volevo avvicinarmi del tutto per non mettere fine a quel gioco. Mi arrivò un altro messaggio dove mi scrisse: vedi che rischi si corrono a innamorarsi di un cantante?
Sorrisi con un po' di imbarazzo, il resto del mondo non esisteva più. Gli schiamazzi dei bambini erano diventate mute, quando mi arrivò un altro mesaggio: ho fatto un fermo immagine del tuo sorriso in questo momento, devi tenerlo anche quando sono lontano a suonare.
Quei 2 metri che ci separavano erano diventati ormai troppi e gli corsi incontro. Mi prese in braccio e mi baciò. Fu così che si dichiarò.