CAPITOLO 2

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quando le dissi la novità e lei capì quanto ero distrutta finse che non c'era rimasta così male. cercava di mostrarsi forte per consolarmi, ma la sua voce spezzata la tradiva. eravamo migliori amiche da una vita, il nostro legame aveva superato tanti ostacoli, ma la distanza è una brutta bestia e questa volta non sapevamo se ce l'avremmo fatta. ma dopotutto la nostra generazione è quella di WhatsApp e dei mille modi per fare finta di comunicare. ci saremmo tenute in contatto. poi squilló il telefono di casa. sentivo mia madre parlare entusiasta; poi venne a bussare alla porta. salutai salutai Sara promettendo che l'avrei richiamata a breve, mi asciugai gli occhi e le dissi di entrare. era mio cugino Enea. non vedevo Enea da un sacco di tempo. metà della mia famiglia sta a roma e l' unico modo per rimanere in contatto era il telefono che anche in quel momento filtrava la sua voce entusiasta e quell'accento che mi faceva morire.

- hey cugina! ho saputo solo adesso che vieni giù! i tuoi ti hanno raccontato tutto o hanno lasciato a me il compito?!-

- Cosa sarebbe il tutto?-

- beh i tuoi hanno trovato una casa ma é troppo piccola per cui tu starai da me! non sei felice?-

- oh wow!- il suo entusiasmo lentamente mi contagiava e quando finì la telefonata ero quasi felice. si era fatto tardi per cui evitai di richiamare Sara, mi limitai a scriverle un messaggino:

"sto bene, vedrai che superiamo anche questa. notte Sara."

Lei rispose ad una velocità che quasi mi sorprese:

"non avevo dubbi Greta. Buonanotte!"

in ogni caso la decisione era stata presa e il 17 Giugno mi ritrovai catapultata in un'altra realtà.

quel ciuffoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora