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ci guardiamo tra di noi, un solo nostro sguardo ed inizia il piano. quella sera saremmo scappati di nuovo.

mentre Janson ed i suoi uomini cercano di forzare la porta io do il via ad i miei amici, velocemente entriamo nei condotti, Aris fa il capofila mentre io mi metto alla fine. Aspetto che entrino tutti poi vado io, subito dietro a Chuck. sento il rumore della porta blindata che si apre, nonostante tutto sono riusciti ad entrare. adesso che sanno che ce ne stiamo andando manderanno sicuramente l'allarme, noi dobbiamo sbrigarci. continuiamo a camminare finché non capisco che c'è qualcosa che non va.

"Chuck, tutto bene?"

"In verità no. penso di soffrire di claustrofobia, mi sento come intrappolato" mi dice ansimando.

non ricordo praticamente niente della mia vita ma ho un vago ricordo sulla claustrofobia. forse un mio parente o amico ne soffriva. so che per tranquillizzare la persona interessata può essere utile distrarla dalla situazione che gli causa panico e fargli fare esercizi di respirazione in modo da normalizzare il suo battito cardiaco.

"sta tranquillo Chuck, hai spazio intorno a te non sei incastrato. ora fai dei respiri profondi così continuiamo, tanto siamo quasi usciti." lui mi guarda spaventato e segue il mio consiglio, prende tanta aria nei polmoni e la butta, ripetendo l'esercizio in modo alternato.

"ti ricordi di quella volta nella radura? stavo provando il lavoro dello Squartatore e mi sono messa a piangere quando Winston ha ammazzato un pollo"
dico io mettendomi a ridere, cercando di distrarre Chuck dalla situazione. sorrido sentendo una grassa risata da parte sua, senza nemmeno accorgersene ricomincia a camminare mentre continuiamo a raccontarci aneddoti divertenti sulla Radura. in men che non si dica Aris, a capofila, apre la grata davanti a lui facendoci uscire tutti, do una carezza rassicurante a Chuck e ci incamminiamo spediti cercando una via di fuga. appena usciti cominciamo a sentire una sirena, il corridoio davanti a noi si colora di rosso e le luci lampeggiano,qualcuno deve aver dato l'allarme della nostra scomparsa dai dormitori.

"io vi raggiungo più tardi, ci incontriamo all'uscita" dice Aris tornando dentro ai condotti.

"aspetta, vengo con te" annuncia Frypan raggiungendo il ragazzo all'interno dei condotti.

noi ci guardiamo intorno decidendo quale strada prendere, ho una buona memoria fotografica perciò ricordo la struttura della mappa.

"di qua!" urlo mentre conduco i miei compagni verso l'uscita. continuiamo a correre quando notiamo alcune delle guardie di Janson munite di armi e armatura, appena si accorgono della nostra presenza puntano le loro armi su di noi, pronti a sparare e avvicinandosi con fare minaccioso.

"veloci, di qua!" informo i miei compagni deviando il corridoio prima che il proiettile, che in questo caso è una scarica elettrica, ci colpisca.

continuiamo a correre ma ci fermiamo nel momento in cui vediamo una guardia alla fine del corridoio. improvvisamente Minho si lancia contro l'uomo, facendolo sbattere contro il muro. è privo di sensi a causa dell'impatto e noi ne approfittiamo per prendergli in prestito un beige e la sua arma, che fortunatamente è ancora carica. Minho me la lancia, io la prendo al volo e ricominciamo a correre, sta volta sembra che non ci sia nessuno ad interromperci.
riusciamo finalmente a vedere una delle porte più esterne, corriamo più veloce ma una voce ci ferma.

"dove credete di andare?" dice Janson dietro di noi.

"il più lontano possibile da dove ci troviamo adesso" risponde Thomas guardandolo male.

"Non resistereste neanche un giorno lì fuori, i mostri e il clima ve lo impediscono" dice con un sorrisetto. quel ratto del caspio.

"credetemi, rimanete qui insieme a noi" continua, sorridendoci.

"mi dispiace ma dovremo rifiutare la tua offerta" dico, facendo segno ai miei amici di correre verso la porta. i miei compagni provano ad aprire la porta con il beige rubato poco prima, io cerco di tenere a bada Janson ed i suoi. Hanno degli scudi ma riesco a colpire due dei suoi uomini, che cadono a terra con delle convulsioni lungo tutto il corpo e delle piccole scariche elettriche qua e là. do un'occhiata dietro di me e mi accorgo che i miei compagni hanno aperto la porta e insieme a loro ad aspettarmi ci sono anche Aris e Fry. premo il grilletto contro i nemici ma dei piccoli "click" mi fanno capire che l'arma è scarica, la lancio contro gli uomini davanti a me colpendo uno di loro in testa e comincio a correre verso la fine del corridoio, che sembra essere sempre più lontana. Janson da un ordine tramite un walkie talkie e la porta comincia a chiudersi. Non so se riuscirò a raggiungerla, l'adrenalina mi scorre in tutto corpo, sento i brividi sulle braccia e la paura di non farcela. accellero la mia corsa il più possibile e proprio quando la porta sta per toccare terra, con una scivolata tattica arrivo dall'altra parte sana e salva. d'istinto salto tra le braccia di Newt.

"avevo paura di perderti di nuovo a causa di quello" dice abbracciandomi.

"ragazzi non è il momento delle smancerie, non siamo ancora usciti" ci ricorda Minho, noi ci stacchiamo velocemente dall'abbraccio ma per essere sicuri di non perderci ci prendiamo per mano e cominciamo a correre insieme verso l'uscita. passiamo tra grandi scatole, scatoloni e recipienti in ferro; sembra come se fossimo in un magazzino ma in verità siamo all'ingresso dell'edificio.

o dell'inferno, stessa cosa.

circa venti metri davanti a noi c'è l'uscita, dietro a quel portone c'è il mondo che ci aspetta, la vita, la libertà, le difficoltà.

Thomas e Minho ruotano l'enorme manopola per aprire il portone, ci arriva nel viso una folata di vento insieme a qualche granello di sabbia. davanti a noi sembra ci sia il deserto, è buio e tira vento ma dovremmo continuare a correre finché non arriveremo in un posto relativamente sicuro. poco dopo essere usciti, dietro di noi escono delle guardie in quad munite di armi e torcia. rumori di spari attirano la mia attenzione, degli uomini sopra all'edificio sparano contro ad alcuni spaccati che cominciano ad arrivare da est verso le porte, attirati probabilmente dalle luci ed il baccano. noi osserviamo la scena dalla cima di una duna, sdraiati sulla sabbia per non farci vedere. prima che possano raggiungerci scivoliamo giù dalla duna dalla parte opposta delle guardie e ricominciamo a correre finché non avremmo trovato un posto per ripararci dagli spaccati e da wckd.

ANGOLO AUTRICE
eii ciao a tuttx :) scusate l'assenza improvvisa ma non avevo ispirazione per continuare, e senza ispirazione non ho neanche la voglia.
giustamente mi è venuta all'una di notte :D mi ci sono messa e ho finito il capitolo yee.

alla fine mi sono ricordata la sera dopo che dovevo aggiornare lol

spero vi sia piaciuto, alla prossima <3

run away || LA FUGA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora