Non seppe dire quando riacquistò lucidità.
Gli occhi erano rimasti aperti per tutto il tempo, ma aveva la sensazione che prima fossero foderati di foschia o chissà cos'altro, una sorta di visione a tunnel che lo spingeva verso le sole sensazioni, ad agire con l'istinto, riuscendo a bloccarlo quando serviva. Ma in quel momento la vista era nitida e chiara, coperta dai ricci lucidi e sudati di Omi e dal suo orecchio rosso.
Poteva avvertire il suono umido della sua lingua che bagnava le labbra martoriate e il respiro agitato e profondo che cercava di regolarizzare. Sentiva il suo naso affondato nella curva sensibile che unisce il collo alla spalla e liberava sbuffi caldi e leggeri contro la sua pelle, non fastidiosi da farlo rabbrividire ma presenti e chiari.
Lo stava ancora trattenendo. Le unghie affondate nella parte carnosa del muscolo della schiena e le gambe ad ingabbiargli i fianchi in una morsa decisa, spingendolo inconsciamente contro di lui e irrigidendo i muscoli ad ogni piccolo movimento.
Lo capiva perfettamente. Non avrebbe mai voluto staccarsi neanche lui, nemmeno per un secondo.
"Allora." Mormorò Atsumu con un tono di voce così distrutto da far sembrare la gola rivestita di carta vetrata. Ingoiò saliva, sentendo il palato molle asciutto e secco, non riuscendo ad idratarlo se non dopo alcuni lunghi secondi.
Sentiva il cuore battere nel petto come un martello, avvertendolo pulsare nelle tempie, rimbombandogli nella testa come un'eco nemmeno troppo piacevole. Si sentiva appiccicoso di sperma e umido di sudore e avvertiva il sapore leggero del sangue in bocca, sicuramente per il taglio stimolato in continuazione dalla lingua di Omi, dai denti di Omi, da qualsiasi cosa di Omi. Adesso che ci rifletteva, lo sentiva battere come se si fosse risvegliato. O, sicuramente, la mente era un po' più lucida e riusciva ad avvertirlo solo in quel momento.
Aveva caldo ma non voleva muoversi. Le mani di Omi, aggrappate alla sua schiena, si contrassero ma non si spostarono nemmeno di un millimetro. Il suo odore era forte, acuito dal sudore pulito che inumidiva la sua pelle, mischiato al sentore di disinfettante che ormai era diventato una parte di lui. Aveva il potere di calmare i suoi pensieri e le sue membra come nient'altro.
Atsumu si alzò sulle braccia controvoglia, tenendole ai lati della sua testa e non muovendo il resto del corpo, ancora fermo dentro di lui. Non era mai stato meglio.
Aveva la vista piena di Omi con le guance rosso scuro, lo sterno macchiato di rosa e la pelle tiepida, quegli occhi liquidi a guardarlo con un sentimento che non aveva mai visto rivolto verso nessuno. Atsumu lo aveva rovinato, mordendolo e succhiando e lasciandogli dei segni che non sarebbero andati via prima di qualche giorno.
Era bellissimo.
Cazzo, adesso sì che era suo.
"Allora." Ripeté e lo vide mettere a fuoco, spostando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra con una smorfia contrariata.
"Si è aperto." Mormorò a voce bassa, guardando la crosta lucida di sangue e saliva. Portò le dita sotto il labbro inferiore, non toccando ma avvertendo sicuro il gonfiore sotto i polpastrelli. "Merda, si è aperto."
"È perché non riesci a resistermi." Ghignò Atsumu e riuscì a sentire nitida e forte la puntura fresca per il sorriso troppo ampio. Ci passò la lingua sopra e Omi ne afferrò la punta tra le dita, stringendola e tirandola fuori dalla bocca. "Non contaminarlo e togliti. Mi sento schifoso."
"Ti senti perfetto ma sarò buono e mi sposterò." Lo informò cominciando a muoversi, togliendo immediatamente il preservativo e chiudendolo con gesti facili. Omi rimase fermo con lo guardo contratto, come per fare il punto della situazione. Le gambe si muovevano piano, alzandosi e abbassandosi, come se non riuscissero a decidere la posizione. C'era una bella spruzzata di sperma fin sul petto e, Atsumu doveva ammetterlo, lo rendeva immensamente soddisfatto. "Dove lo butto?"
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Theorem
FanfictionTeorema - Dal lat. tardo theorema, dal gr. theṓrēma 'meditazione', der. di theōréō 'vedo, osservo' • sec. XVI. Due dimostrazioni, una conseguenza e un'applicazione pratica avevano convinto Sakusa che uno dei capisaldi dei sentimenti, in tutte le sue...