Camminavo tranquilla per le frenetiche strade di San Francisco coprendomi con una giacca poiché era ormai arrivato l'autunno e io sentivo sempre molto freddo. Mi strinsi nelle spalle e continuai a passeggiare più velocemente di prima. Attraversai la strada, girai l'angolo ed entrai nel mio posto preferito della città. L'aria condizionata mi fece rabbrividire. La bibliotecaria, la dolce Grace, aveva l'abitudine di tenerla accesa anche in inverno. Camminai fino alla cassa e lei mi salutò: "June, tesoro! Come stai?" mi regalò un luminoso sorriso. "Tutto bene, Grace, grazie."
"Cosa cerchi oggi?" mi chiese.
Ormai conosceva i miei gusti, ma ogni volta quella domanda mi tornava alle orecchie. "Ho bisogno di un libro per la scuola, ma so già in che sezione si trova, tranquilla. A dopo" le dissi sorridendo e andando verso quegli scaffali infiniti pieni di libri. Sentii la sua voce salutarmi in lontananza e sorrisi nel sentirla così allegra e squillante come sempre.
Conoscevo quel posto come le mie tasche: la doppia porta si apriva nell'ingresso della biblioteca dove in bella vista c'era una libreria ricca di romanzi che partiva dal pavimento e toccava il soffitto. Occupava quasi tutta la superficie della parete, lasciava libera solo la parte più a sinistra dove c'era un piccolo mobile con sopra la macchina da caffè di Grace e una tazza colorata proprio lì di fianco. Nella parte sinistra della stanza c'era la grande scrivania di legno della bibliotecaria con sopra un computer, molti libri, fogli e penne sparsi per il tavolo. Due paia di occhiali erano spesso posizionati nella parte sinistra della scrivania, perché Grace ne perdeva sempre uno e usava l'altro paio finchè non ritrovava quello perso. Accanto alla scrivania c'era un attaccapanni con appeso il cappotto color caffè di Grace e la sua sciarpa turchese.
Mi addentrai nel corridoio a destra e guardai la mia immagine riflessa nello specchio appeso al muro: occhi azzurri ricchi di curiosità e assetati di meraviglie, bocca inclinata in un sorriso e lentiggini, moltissime lentiggini che non mi piacevano affatto perché mi toglievano la determinazione che mi apparteneva. Continuai finchè non giunsi nella sala principale, la quale era molto grande e piena di librerie che ricoprivano le pareti.
C'erano dei tavoli al centro del salone dove alcuni studenti stavano studiando e una ragazza in particolare attirò le mie attenzioni essendo molto diversa da me: un viso parecchio curato, così come il suo maglione evidentemente nuovo e i jeans stretti con varie decorazioni nelle tasche. Guardai poi la mia felpa larga e i miei leggins scuri e mi avviai verso una libreria accettando i miei difetti fisici e amando il mio corpo. Sorridendo cominciai a cercare il libro per scuola.
***
Tornai a casa verso sera, poiché mi ero fermata a dare ripetizioni di matematica a un ragazzino delle medie i cui genitori avevano chiesto il mio aiuto. Ciò mi aveva onorato e avevo accettato senza pensarci un attimo. Mi piaceva aiutare le persone ma ancora di più amavo il modo in cui mi sorridevano dopo aver ricevuto il mio sostegno.
Girai le chiavi nella serratura e urlai "Sono a casa!" per avvertire i miei. Appoggiai la mia bellissima giacca sull'appendiabiti affianco all'entrata e poggiai lo zaino per terra. Mi diressi in cucina dove vidi mia madre intenta a cucinare le polpette.
"Ciao amore! Finalmente sei a casa. Come è andata con quel ragazzino? Vieni qui, fatti dare un bacio!" mi disse girandosi appena per non tirarsi addosso tutto l'olio incandescente. Mi avvicinai e dopo che le ebbi dato un bacio sulla guancia, lei mi copiò dolcemente.
"Tutto bene mami. Fuori si sente che siamo ad ottobre e penso che ora andrò a terminare il mio cambio armadi. Comunque, quel ragazzino è molto gentile e non vedo l'ora di ritornare da lui il prossimo lunedì." Volevo chiederle dove era papà, ma mi precedette con un "E' PRONTA LA CENAAAA" che mi ruppe un timpano. Mi sedetti a tavola divertita dall'acuto di mia madre e accolsi un bacio sulla fronte da parte di mio padre che era sbucato dalla camera da letto. Chiacchierammo delle nostre giornate e mentre stavamo sparecchiando chiesi dove fosse la nonna e quando la avremmo rivista. Non erano passati che tre giorni ma già mi mancava. "La nonna verrà domenica come sempre, ma forse domani sera ci verrà a salutare perché il suo appuntamento con il club del libro è saltato" rispose prontamente papà. Sorrisi felice e una volta finita la cucina, andai in camera mia.
Era un completo disastro: i vestiti sul letto singolo che lo facevano sembrare più piccolo di quanto non fosse, il comodino pieno di libri e i compiti sulla scrivania. Iniziai col rimettere le felpe nell'armadio, poi impilai i libri sul comodino e sistemai la lampada. Misi i libri e i quaderni nello zaino e sistemai la libreria che era situata di fianco alla scrivania. Su di essa sistemai la tazza che faceva da portapenne, le agende e la foto mia e di Vicky, la mia migliore amica. La mia camera era piccola, ma c'era tutto ciò di cui avevo bisogno. Mi misi il pigiama e mi preparai a dormire. Dopo aver salutato i miei, chiusi la porta e prima di precipitami sul letto con solo le luci sopra il mio letto accese, mi soffermai sulle foto appese alla lavagna di sughero sopra la mia scrivania: una foto della mia famiglia tutti abbracciati in vacanza e mi ritrovai a pensare alla mia fortuna nell'avere una così bella famiglia.
Poi il mio sguardo si soffermò su una foto mia e di nonna di quando io ero piccola. Aveva al collo una collana che le avevo fatto io, adoravo fargliele e quella che indossava quel giorno era la sua preferita. La sentii ridire che la usava nei momenti in cui si doveva dare coraggio e aveva bisogno di un aiuto perché io ero il suo angelo custode e la avrei sempre aiutata e protetta. Così pensava lei. E sinceramente ci credevo anche io.
Mi accoccolai sul letto e presto mi addormentai con il sorriso sulle labbra.
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sulle tracce dell'amore
Mystery / ThrillerCosa accade quando il legame tra due anime affini viene travolto da una tragedia improvvisa? due ragazzi, due famiglie, una tragedia improvvisa e un'avventura tra le strade di San Francisco