CAPITOLO 8

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Dopo quel tragico evento mi trasferii in pianta stabile nell'appartamento che Isabel aveva acquistato per me e mia madre. Quest'ultima decise di rimanere a casa di Peter e io sinceramente ne fui sollevata poiché non ero pronta a prendermi cura di lei, essendo che a malapena riuscivo a farlo con me stessa. Peter provò a farmi stare da loro, ma non riuscì nella sua impresa. Dopo aver capito che non avrei ceduto, decise di trasferirsi lui da me, ma io non ero pronta a vivere con lui e avevo bisogno dei miei spazi. Dopo essermi trasferita iniziai a cercare mobili per le stanze e riuscii, dopo molte ricerche e giri per negozi, ad arredare la casa in modo che mi sentissi a mio agio. La stanza era più spaziosa di quella precedente, quindi comprai un grande letto matrimoniale e una meravigliosa libreria dove misi tutti i libri che nel tempo avevo accumulato. Decorai tutta la camera con lucine, tappeti pelosi, tende vintage e cuscini.

Pochi giorni dopo la morte di Vick mi svegliai senza aver pianto la sera precedente, il che era un gran risultato dato che ormai piangevo, mangiavo, dormivo e leggevo. Questo era ciò che era rimasto della vecchia me dopo la tragedia che era avvenuta. Quel giorno avrei dovuto scrivere il discorso per il funerale di V, infatti appena andai in cucina trovai un bel post-it colorato con su scritto: "prepara discorso x funerale".

Mi ero completamente scordata che fosse proprio il giorno del funerale! Corsi ad aprire il mio computer e per fortuna la sera prima mi ero ricordata di salvare le modifiche del discorso che avevo scritto prima di addormentarmi.

Dopo aver realizzato che avevo solo due ore per prepararmi al meglio per un evento così importante, mi fiondai davanti all'armadio e cercai un abito che fosse adatto all'occasione. Odiavo i miei vestiti perché mi portavano a pensieri che mi distruggevano lentamente e che mi facevano pensare a tutto ciò che avevo perso. Li avrei buttati di lì a poco, poiché Isabel mi aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per farmi star meglio e questo era esattamente ciò di cui avevo bisogno. Non avevo mai chiesto niente a Peter o a Isabel, perciò non mi sarei neanche sentita in colpa, o almeno, questo era ciò che speravo. Mi ero persa nei miei pensieri quando ricordai che avevo un vestito da trovare e mi misi alla ricerca. Non trovavo niente che mi potesse andare bene quando scorsi un bellissimo vestito nero attillato che avevo comprato con Vicky, ma che non avevo mai usato perché era il suo tipo di vestito e non il mio. Odiavo quel vestito, ma mi sembrava che fosse l'unico che avrei potuto indossare per quella triste occasione. Avevo decisamente un problema, perciò decisi di mettere quel terribile abito. Mi arrivava poco sopra la gamba e aveva una scollatura non indifferente, ma nonostante i ricordi che portava, mi stava davvero bene perché metteva in risalto il mio fisico sottile.

Lo indossai in fretta e andai in bagno per truccarmi delicatamente quando decisi di osare di più, perché ormai avevo esagerato con il vestito e volevo finire il lavoro per bene. Misi un rossetto rosso scuro e provai con le ciglia finte, ma fallii, perciò applicai un po' di mascara e del blush chiaro. Piastrai i lunghi capelli che lasciavo spesso raccolti in uno chignon disordinato, li cosparsi di lacca e indossai un bellissimo paio di stivali alti con un tacco 10.

A mezzogiorno arrivai da mia madre e quando entrai nella villetta, Peter mi vide e rimase senza fiato notando come mi ero vestita "ah...ehm...stai... quel vestito ti dona molto...ehm..." mi disse, osservandomi mentre mi toglievo il golfino e lo appendevo all'appendi abiti.

Il fatto che mi guardasse così mi imbarazzava e mi piaceva allo stesso tempo perché mi faceva sentire bella e importante, ma soprattutto come se fossi l'unica ragazza che lui voleva.

Il pranzo fu delizioso, ma in quella stanza regnava un'atmosfera triste e malinconica, che mi scosse molto e mi dispiacque vedere anche Jess, che solitamente era allegra e vivace, abbattuta.

Jack non era presente a pranzo, infatti sarebbe arrivato solo a mezz'ora dall'inizio del funerale e questo mi urtava un po' perché era come se non gli importasse niente di Vicky e della sua morte.

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