Prologo

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All'inizio, credevamo tutti che fosse giunta l'Apocalisse zombie dei film.

Un virus, una malattia, qualcosa di ignoto che voleva sorgere, uscire allo scoperto e manifestarsi in modo violento uccidendo altri uomini.

Molti uomini e donne si armarono, anche solo di una pistola o una banale rivoltella, per difendere se stessi e le persone care. Finché non arrivò nelle caselle postali, nelle strade sui manifesti, qualcosa di insolito. Un richiamo alle armi. Un ordine dell'esercito a recarsi negli appositi uffici e arruolarsi militari o a portare, se non in salute, un certificato medico. Inutile dire che in pochi disertarono; nell'annuncio si chiamava ogni uomo a difendere, con le armi e con il cuore, l'orgoglio americano e i valori della libertà dall'incombente minaccia. Il termine minaccia non definiva, mi disse mio figlio in seguito, ciò a cui andavi incontro. Io ero e sono troppo vecchio per queste cose; alla mia età la guerra non è certo un toccasana. Così scampai alla morte in battaglia; e per mesi, molti mesi, nessuna comunicazione giunse dal fronte. A dir la verità, non sapevamo nemmeno bene dove fosse il fronte. Lasciavamo partire i nostri figli sui camion dei militari, senza sapere destinazione o causa, senza sapere se sarebbero mai tornati. Finchè una sera, su una cabrio con i contrassegni del governo, tornò Ben. Mio figlio. Malridotto e stanco, promosso Sergente Maggiore per meriti di guerra, congedato per malattia, arrivò a casa con una gamba rotta e svariate ferite da proiettile. Il principale motivo per cui iniziai a preoccuparmi. Non è esattamente tipico dei morti viventi, quelli di 28 Giorni Dopo e di tutti gli altri film famosi, usare armi; di solito, si avvalgono della sola forza bruta. E mio figlio teneva la bocca cucita; non una parola su ciò che aveva visto. Ma prima o poi il peggio doveva accadere. E accadde.

Le televisioni trasmisero a reti unificate un proclama del Presidente, che annunciava l'imminente invasione della Florida dal mare; si consigliava a tutti gli abitanti di munirsi di almeno un fucile e di organizzare una sorta di guerriglia, di resistenza, nell'attesa che l'esercito fosse stato in grado di trasferirsi. Veniva sciolto dall'obbligo di segretezza ogni uomo tornato dal fronte. E la verità saltò a galla. Non stavamo combattendo contro cadaveri; stavamo combattendo contro uomini vivi, soldati, armati ed equipaggiati per la guerra, che attaccavano insieme e con fredda e lucida determinazione; soldati che erano stati in grado di sopraffare con l'effetto sorpresa il debole corpo della NATO mandato ad ucciderli e di marciare verso l'America con incredibile rapidità. Noi siamo del Texas, siamo una famiglia tranquilla, io ero sceriffo da giovane... e capimmo che era ora di prendere quei bei fucili da caccia e le mie vecchie pistole d'ordinanza che tenevo in cantina, e di prepararsi per un eventuale attacco. Nel paese dove abitavamo, che credo non esista più, si sentiva talmente tanta tensione che un cittadino propose di innalzare barricate di filo spinato per proteggersi dall'incombente invasione. Passava il tempo. Di tanto in tanto alla radio e alla TV si parlava dell'avanzata dell'esercito nemico; si diceva in giro che ormai fosse al confine con la Louisiana, che controllassero metà dell'Alabama, che in Mississippi si fosse costituito un Corpo di Difesa Nazionale, e ogni tanto il governo ricordava "le gloriose battaglie vinte poche ore fa dai nostri valorosi concittadini, che hanno portato alla conquista del posto X" o "gli eroici Americani caduti mentre difendevano/attaccavano il posto Y".

Da parte mia, quando arrivò la notizia, vera o falsa che fosse, che circa 30.000 nemici (ancora oggi, non è chiaro di che nazionalità siano) marciavano diretti in Texas, mi sentii in dovere di riunire il nostro piccolo nucleo familiare. Io, Ben, sua moglie Jessica e i loro due figli Bill e Samantha partimmo con un Ram 1500... diciamo preso in prestito e cominciammo a scappare. Ed eccoci qua.

2016, a circa 15 km da Dallas, Texas, Stati Uniti d'America. Io sono John Peterson, e penso che non mi arrenderò facilmente.

Alone After ApocalypseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora