capitolo 11

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*il giorno dopo, 10:30*
mi alzai dal letto e mi diressi in cucina per mangiare qualcosa.
"giorno anna" dissi vedendola.
"gli altri dormono" mi rispose.
presi un succo d'arancia e una merendina e tornai in camera mia.
mi sedetti sul letto ed accesi il telefono, due messaggi da parte di vic:
ciao amore-10:15
tutto bene?-10:15
le diedi il buongiorno e la assicurai che stessi bene.
mi chiamò in videochiamata appena lesse i miei messaggi.
vic: "hey! fai colazione?"
io: "si, mi sono svegliata da cinque minuti, tu che fai?"
vic: "appena mi sono svegliata ti ho scritto... oh indossi la mia collana!"
io: "è il mio portafortuna" dissi addentando la merendina.
vic sorrise e mi disse che le mancavo.
io: "dai vic, non ci vediamo solo da una sera"
vic: "quando ci rivediamo?"
io: "presto"
vic: "ok vado, ciao amore"
io: "ti amo"
attaccammo la chiamata.
finii di fare colazione e scesi di nuovo da anna.
io: "anna, vedi questa catenina? me l'ha regalata victoria per il compleanno"
anna: "aww che carine"
io: "dai. comunque, voglio regalarle anche io qualcosa, non è il suo compleanno, ma si merita un regalo"
anna: "portala da qualche parte, che ne so, un viaggio"
io: "sei un genio ti amo" dissi abbracciandola.
io: "ok, vado a comprare dei biglietti, a dopo". mi diressi verso la porta e girai la maniglia.
anna: "t/n"
io: "si?"
anna: "sei in pigiama"
mi osservai e risi, così tornai su per cambiarmi.
mi infilai dei pantaloni di jeans bianchi e una maglietta marrone con su scritto "new york", poi uscii di casa.
cercai l'agenzia di viaggio più vicina a casa attenendomi a google maps e ne trovai una che avrei raggiunto facilmente a piedi in quindi minuti circa.
vi entrai all'interno ed iniziai a rovistare tra qualche rivista per decidere in che posto dell'italia andare.
uno dei commessi, vedendomi indecisa, si avvicinò a me e mi domandò se mi servisse aiuto.
"oh, si grazie. mi serve un posto speciale in cui portare la mia fidanzata" dissi.
il signore mi guardò un po' confuso, probabilmente nella sua testa pensava cose come "che schifo, una lesbica", ma imparai a non farci caso.
"se vuoi portarci la tua ragazza vai a parigi, la città degli innamorati" mi rispose.
io: "parigi? ehm, pensavo di restare in italia veramente"
lui: "fidati di me, se la ami davvero portala a parigi".
osservai per un'ultima volta la rivista, poi decisi che l'avrei portata a parigi.
"ok, due biglietti per parigi" dissi.
l'uomo me li passò, pagai ed uscii dall'agenzia.
"non so se ho fatto bene o se ho fatto una cazzata" pensai.
mi sedetti su una panchina poco distante dall'agenzia dalla quale ero appena uscita e osservai i biglietti.
"ma se non volesse venire..."
mi strofinai gli occhi e poi li posai su una signora che si era appena seduta accanto a me, aveva pochissimi capelli, un occhio bendato ed era un po' in carne.
mi scansai un po' e lei se ne accorse.
signora: "tranquilla ragazza non ti farò niente"
io: "oh ehm come?"
lei: "ti sei spostata, ma non sei la prima che lo fa quando mi vede"
io: "no scusi è che volevo lasciarle spazio, insomma non perché lei- insomma non ci conosciamo quindi insomma ehm..."
lei: "sei triste per qualcosa?"
io: "no, sono preoccupata"
mi chiese di raccontarle il motivo e spiegai.
lei: "la ami tanto?"
io: "tantissimo"
lei: "ti ama?"
io: "si molto"
la signora ritrasse indietro le labbra e sospirò, poi ammise che aveva da poco perso la sua ragazza.
io: "oh ehm, mi dispiace moltissimo io..."
lei: "questa victoria, vi amate, non rifiuterà l'invito"
decisi di chiamarla ma la signora mi fermò e mi consigliò di andare da lei per farle una sorpresa, ma decisi di invitarla a cena per darle i biglietti.
ringraziai la donna, le ripetei che mi dispiaceva che avesse perso la sua ragazza e mi avviai verso casa.
mi diressi in camera mia e all'interno trovai davide.
"posso aiutarti?" mi avvicinai a lui.
dav: "stavo cercando una cosa visto che in camera mia non c'è. comunque dato che sei qui, stasera hai un appuntamento con il cugino di ash, che ha un anno in più di te".
io: "no, stasera ho un impegno e non voglio uscire con qualcuno mai visto prima"
dav: "che impegno hai? esci coi måneskin di nuovo?"
io: "con vic"
dav: "ancora? comincio a pensare che tu preferisca lei a noi".
beh la mia ragazza, ovvio che la preferissi, no?
io: "stasera uscirò con lei e non sarò mai libera per il cugino di ash"
dav: "sai so perché sei single, non dai una chance a nessuno, ma non voglio che invecchi da sola"
risposi che ci avrei pensato da sola al mio futuro, lo tirai per un braccio e uscì dalla mia stanza.
anna's pov:
"chissà se t/n ha preso i biglietti e chissà per dove" pensai.
le inviai un messaggio nel quale le chiedevo se fosse a casa e non appena rispose si mi diressi in camera sua.
"la porto a parigi!" esclamò.
io: "ma non è troppo lontano, insomma, pensavo volessi rimanere in italia".
lei mi raccontò della conversazione con quella donna e capii che in effetti a parigi si sarebbero divertite di più.
t/n: "comunque oggi le darò il suo biglietto a cena"
io: "dormirai da lei o la farai dormire qua?"
t/n: "vorrei che dormisse da me, ma a parigi staremo cinque giorni, quindi avremmo tempo per..."
io: "per poter tra virgolette dormire" dissi ridendo.
t/n: "anna! non era questo che intendevo, volevo dire che abbiamo cinque giorni per stare insieme"
io: "tanto tra fidanzate è normale che si..."
t/n: "se vuoi continuare così esci pure dalla mia stanza"
mi scusai e tornai seria dicendole che avevo capito, poi le domandai dove la avrebbe portata a cena.
t/n: "al ristorante di ieri forse, non so forse serve qualcosa di più bello"
io: "devi darle un regalo mica farle la proposta di matrimonio"
t/n mi guardò in segno di disapprovazione, così la rassicurai che quel ristorante sarebbe andato bene.
t/n's pov:
anna mi diede la sua approvazione, così chiamai vic.
"pronto vic? oggi ti va se ti porto a cena? a un ristorante dove sono stata ieri. devo dirti qualcosa. no no, nulla di preoccupante tranquilla".
attaccai la chiamata con un sorriso sul volto, ovviamente perché accettò l'invito.
19:00
"ok l'appuntamento è alle 20:00, ho un'ora per prepararmi" dissi tra me e me.
"anna ha ragione, vic è la mia ragazza, devo solo proporle di fare un viaggio con me" mi ripetei.
rovistai nell'armadio e nei cassetti finché non trovai dei pantaloni neri che abbinai con una maglietta bianca un po' trasparente.
20:00
victoria bussò alla porta, andai ad aprire e rimasi sulla soglia per osservarla, era ovviamente bellissima, un vestito nero con due cuoricini neri che le coprivano i capezzoli.
vic: "allora? andiamo?" disse ridendo.
io: "si, sei bellissima"
victoria mi ringraziò e fece per baciarmi sulle labbra, ma la fermai ricordandole che davanti ai miei amici non dovevamo mostrare segni della nostra relazione.
vic guardò dietro le mie spalle e notò che i miei amici stavano guardando, così mi diede un bacio sulla guancia.
davide: "torni per dormire?"
io: "si, ciao"
io e la mia ragazza ci avviammo per il ristorante mano nella mano.
ci sedemmo al tavolo ed ordinammo il cibo, avevamo preso due pizze.
appena finimmo le dissi: "vic, ho comprato due biglietti per parigi, vuoi venire?"
"e me lo chiedi? certo!" esclamò.
le passai il biglietto e lo alzò contro luce per leggere cosa ci fosse scritto.
"domani? partiamo domani?" chiese abbassandolo.
io: "si, cioè solo se vuoi"
vic: "certo, non cambio idea, sono felicissima!"
io: "ci sei mai stata?"
vic: "si, una volta,per un tour coi ragazzi".
per me invece sarebbe stata la prima volta.
pagammo il conto e ci sedemmo su un muretto.
vic: "andiamo da me?"
io: "passeremo cinque giorni insieme, avremmo tempo per noi".
vic mi guardò sbalordita, effettivamente non avrei voluto rifiutare, ma insomma, ci aspettavano cinque notti insieme.
vic: "mh si, hai ragione" disse con non troppa convinzione, poi continuò: "mi accompagni solo per dirlo ai ragazzi?".
accettai ed andammo a casa.
i ragazzi mi salutarono e vic rivelò subito che domani saremmo partite.
dam: "domani? per quanto?"
vic: "una settimana"
damiano guardò in basso e vic corse ad abbracciarlo.
"mi mancherai dam" gli sussurrò dandogli un bacio sulla guancia.
ethan: "dormirai qui stasera, t/n?"
io: "no, devo sia fare la valigia sia salutare i miei amici".
salutai tutti e quattro e tornai a casa mia.
appena entrai mi ritrovai davide davanti.
lo salutai e feci per dirigermi verso camera mia, ma mi bloccò tenendomi per il polso.
gli ordinai di lasciarmi, ma disse: "anna ci ha detto che parti per parigi con victoria domani".
io: "anna vi ha detto la verità"
davide: "senti, per me quella ti sta cambiando"
io: "si, ma in meglio, ora sono più felice"
davide: "dai t/n, dimmelo, ti piace, anzi forse state pure insieme e non me l'hai detto".
la mia bocca si sigillò e sgranai gli occhi, il cuore che batteva fortissimo e un brivido che mi attraversò la schiena.
io: "mi lasci andare? devo preparare la valigia".
davide: "spero solo di farti tornare come prima".
mollai uno schiaffo sul braccio di davide che mollò la presa su di me, poi corsi in camera mia.
aprii velocemente cassetti e armadio per scegliere i vestiti da portare, quando presi in mano una maglietta nera con una scritta rossa: "u so special", me l'aveva regalata davide, la stesi sul letto e cominciai a piangere.
"spero solo di farti tornare come prima" ronzava nella mia testa. pensai subito che volesse intendere che dovessi tornare etero, in realtà sono sempre stata lesbica, insomma, mica ci si diventa.
acceso il mio telefono, misi la musica (girl in red) e continuai ad accumulare vestiti fino a riempire la valigia, poi mi stesi sul letto e mi addormentai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2021 ⏰

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