capitolo 6

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*il giorno dopo*
uscii dalla mia stanza e andai in cucina per fare colazione, ethan era già di sotto e stava mangiando dei pancake. "buongiorno t/n, ne vuoi uno?" feci cenno di si e me ne passò uno con la nutella.
pochi minuti più tardi arrivarono vic e damiano, thomas era solito dormire di più.
inviai un messaggio ad anna, eva e davide per avvertire che stessi bene, non ricevevano mie notizie da ieri pomeriggio. rispose davide: "t/n finalmente ci scrivi!"
"dove sei? vuoi che ti passiamo a prendere"
"no dav tranquillo, sto con amici"
"amici? dove li hai conosciuti?"
"ieri mentre passeggiavo è una storia lunga, poi vi racconto"
"ok, ma sta attenta"
"<3"
ero grata che dav non mi avesse fatto troppe domande, mi fidavo di victoria e i suoi amici.
andai in cortile e mi sedetti su una piccola panchina che avevano comprato da poco. ethan mi raggiunse e si sedette vicino a me. "sei sicura di voler venire stasera? sai vic sa essere insistente, ma se non vuoi..." "si ethan, tranquillo, mi va" gli dissi sorridendogli. "no è che non vorrei che.." "tranquillo!" lo abbracciai. ethan era quello con cui più avevo legato, si interessava a me, mi voleva tanto bene e anche io gliene volevo. restammo abbracciati per un po', i suoi lunghi capelli mi solleticavano le braccia, ma mi piaceva. improvvisamente lui si staccò dall'abbraccio e mi guardò negli occhi. l'ultima volta che qualcuno aveva fatto così finì con un bacio: vic. prima di baciarmi aveva fatto la stessa mossa di ethan.
mi allontanai. "oh ehm io devo andare a chiamare davide ehm... gliel'avevo promesso" gli dissi. ethan si alzò dalla panchina ed entró in casa.
andai nella camera che mi avevano prestato e vidi che eva e anna mi avevano risposto:
"brava, ti fai degli amici e non ce li presenti"
non risposi. mi sdraiai sul letto e, nonostante mi fossi svegliata da poco, ripresi a dormire.
19:00
"ao avete già scelto i vestiti per la festa?" chiese damiano. la festa era alle 20:00, ma eravamo già tutti pronti tranne thomas e vic.
io, ethan e damiano aspettammo thomas e vic. quest'ultima si mise davanti a noi. era bellissima come sempre, aveva una maglietta fatta di una retina che lasciava intravedere la pancia ed il seno, il quale però era coperto da due croci nere. l'eye liner era nero sfumato con il grigio ed i pantaloni erano a neri a zampa d'elefante:

rimasi a fissarla per un po', non me ne resi conto, ma poi vic mi chiese se stesse bene vestita così, le tolsi gli occhi di dosso e feci cenno di si, mentre mi facevo rossa in volto

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rimasi a fissarla per un po', non me ne resi conto, ma poi vic mi chiese se stesse bene vestita così, le tolsi gli occhi di dosso e feci cenno di si, mentre mi facevo rossa in volto.
io ero vestita simile a lei, ma pancia e seno erano coperti, vic mi aveva prestato una sua maglia e un paio di pantaloni, mi piaceva un sacco il suo stile e fui felice di vestirmi così.
20:00
fortunatamente il luogo della festa era vicino, non era una discoteca, ma una sala privata che aveva affittato giorgia, la ragazza di damiano. arrivammo in cinque minuti e giorgia corse verso di noi, salutò tutti e baciò damiano, mi squadrò e poi mi chiese il mio nome. "sono t/n" risposi. "vic l'ha conosciuta durante una festa" continuó damiano. giorgia sorrise e ci fece entrare, era calmo in quella sala, anche se c'erano un sacco di ragazzi e ragazze che non conoscevo e a quanto pare nemmeno i måneskin li conoscevano.
ci presentammo, alcuni bevvero un po', ma senza ubriacarsi troppo.
ballammo per due ore di fila, io con ethan, vic e thomas, mentre giorgia con damiano e delle sue amiche.
00:00
"ragazzi vi va se giochiamo al gioco della bottiglia?" propose giorgia. alcuni non volevano, ma vinse la maggioranza del si e tutti furono costretti a giocare.
giorgia girò la bottiglia che si fermò su rebeka, una ragazza abbastanza simile a giorgia, capelli neri a caschetto e occhi castani, avrei detto che fossero sorelle, ma ethan mi assicurò di no.
"allora rebeka, obbligo o verità?" "verità" "a che età hai dato il primo bacio?" "a 11, l'ho dato a una ragazza".
rebeka girò la bottiglia e si fermò... su di me. "t/n, obbligo o verità?" mi feci pallida in viso non appena pronunciò quella domanda. "obbligo" dissi. "ok ehm, devi limonare con ethan". sgranai gli occhi e mi girai lentamente verso ethan che mi guardava. "se non vuoi non farlo" mi sussurrò lui. "dai edgar (così lo chiamavano a volte), é un obbligo, deve farlo, tanto é un gioco" disse thomas che lo aveva sentito.
mi avvicinai lentamente ad ethan e lui fece lo stesso, decisi di andare dritta al punto, sarebbe stato meno imbarazzante. misi una mano attorno al collo di ethan e lo avvicinai a me, le mie labbra si schiantarono sulle sue, aprii la bocca e le nostre lingue entrarono in contatto. spingeva delicatamente la sua lingua contro la mia e il suo respiro si faceva più forte. ci staccammo e andai in bagno.
raggiunse la porta del bagno e bussò, io uscii e gli spiegai che era tutto apposto, avevo bevuto un po' e che quindi corsi in bagno, anche se non era vero, non mi era piaciuto baciare ethan, insomma, lui mi piaceva, ma come amico... e poi stavo pensando a vic, "chissà cosa avrà pensato mentre lo baciavo".
2:00
finimmo il gioco della bottiglia, non successe niente di entusiasmante, vic scelse sempre verità, ma erano tutte cose che non mi importavano più di tanto.
tornammo a casa senza damiano, che andò a casa di giorgia. guidò ethan.
"oh ehm io torno a casa mia, entro solo per cambiarmi e ridare i vestiti a vic" gli dissi. mi guardarono tutti e tre delusi, ma vic poi disse "puoi tenerti questi vestiti, li tornerò a prendere a casa tua in seguito" disse vic abbracciandomi.
"ti riaccompagno a casa io, ok?" mi chiese vic. accettai volentieri, anche se casa mia era un po' lontano e farsi tutta quella strada a piedi...
"vic ehm, tu- tu lo sai che prima con ethan era un obbligo e che non mi piace vero?" le domandai. rise e poi disse che ovviamente lo sapeva, mi prese per mano, disse che era più carino accompagnarmi a casa stando mano nella mano.
"oh che begli anelli!" esclamò vic. "questo mi piace un sacco" disse osservandone uno con una pietra nera incastonata. "oh ehm se vuoi te lo regalo" le dissi io sfilandomi l'anello e passandoglielo. mi ringraziò e mi diede un bacio a stampo, diceva che quando baciava qualcuno a stampo significava che gli voleva davvero tanto bene.
proseguimmo il cammino verso casa mia e vero le 2:40 arrivammo a destinazione. "beh sono arrivata, ciao vic" le diedi un abbraccio, lei mi salutò con la mano e sparí nel buio della notte.
entrai in casa chiudendo silenziosamente la porta, per non svegliare anna, eva e davide che dormivano. andai in camera mia, mi misi il pigiama, mi sdraiai sul letto e iniziai a pensare a quanto fosse stato bello tornare a casa mano nella mano con vic. l'atmosfera era bellissima: era buio, si vedeva qualche stella nel cielo, tirava un leggero vento freddo e al mio fianco avevo una ragazza bellissima i cui capelli erano scompigliati dal vento.
cominciai anche a pensare alla sera fuori dalla discoteca e capii finalmente che si, vic mi piaceva.
mentre questi pensieri mi invadevano la testa le mie palpebre si fecero pesanti e socchiusi lentamente gli occhi.

Dear Victoria- vic de angelisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora