Capitolo 13

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Sento un brusio di voci attorno a me, ma non riesco bene ad identificare a chi appartengano.
Vedo tutto sfuocato, non riesco nemmeno a capire dove sono, e perché sono disteso su quello che mi sembra un letto... lasciamo stare che è meglio.
Mi gira la testa, inizio pure a sentirmi stanco, come se qualcuno mi avesse iniettato un sonnifero, e forse è proprio così. Piano piano le voci cominciano a farsi più lontane, tutto diventa più scuro e io mi addormento in un sonno profondo, per non so quante ore.

Mi sveglio. Stropiccio gli occhi. Sono in camera mia, sdraiato sul letto. Le finestre sono chiuse e le serrande sono abbassate lasciando solo un piccolo angolino di luce per illuminare la stanza. Sono avvolto nelle coperte, piuttosto calde e morbide. Emanano un odore piuttosto strano, non so come definirlo, un odore marcio, putrido, sgradevole, ripugnante. Mi dà la nausea sentirlo. Annuso meglio le coperte. Sembrano come impregnate di questa puzza o qualsiasi cosa sia.

Mi giro verso il comodino, che si trova a pochi centimetri dal mio letto. Prendo la sveglia e guardo l'orario. Peccato che però non c'è scritto l'orario sulla sveglia. C'è scritto ben altro, ma non so cosa. Vedo una scritta in rosso, un rosso sangue. Non riesco bene a leggere cosa ci sia scritto, perché è piuttosto sfuocata. Adesso però sta acquisendo nitidezza, e lentamente la scritta diventa più leggibile. Avvicino la sveglia per leggere meglio. "N. 13 Dark Street". Rimango come paralizzato. posso dire solo una cosa: ansia. Butto per terra la sveglia. La scritta ancora c'è, bella nitida. Sto per urlare. Non può essere tutto questo reale, no, sarà un incubo, vero?

Sotto il letto ho sempre nascosto una mazza da baseball, in caso di necessità. Ancora disteso sul letto allungo lentamente il braccio verso la zona dove si dovrebbe trovare la mazza. Sembra durare mezz'ora questa scena. Sto per toccarla, me lo sento. Mi allungo di più. Presa.

Senza fare tanto rumore mi alzo lentamente dal letto. La sveglia è ancora ben funzionante. Stringo per bene la mazza, pronto a colpirla. Sembra come mi guardasse, uno sguardo da sfida, una specie di "Provaci se ne hai il coraggio". È molto inquietante questo piccolo dettaglio, lo so, ma sul serio, non so come descriverlo, ma mi sento proprio come osservato da quella fottuta sveglia.

Mi faccio coraggio e do la prima mazzata. Poi un'altra, e un'altra ancora. Sembra una scena a rallentatore, ma in verità succede tutto molto velocemente. Lentamente la sveglia si sta frantumando grazie ai miei colpi. Ma c'è un problema, la scritta non va via, e continua a "fissarmi", con quel ghigno nascosto sotto i baffi. Io continuo, mentre intanto sento qualcosa muoversi dietro di me. Il rumore di uno spostamento di coperte. Io inizialmente non ci faccio caso e do altre due o tre mazzate alla sveglia, che ormai è diventato un ammasso di plastica e ferraccio. Mi blocco e sento un brivido percorrermi la schiena. La sveglia si spegne per circa cinque secondi, per poi produrre una specie di vibrazione, come quella dei cellulari, solo che un po' più metallica e più somigliante ad un lieve ronzio. Lentamente si riaccende quella lucina inquietante rossa, e la scritta si fa di nuovo viva. Anche se la sveglia è tutta frantumata, la scritta si vede e si legge benissimo, come una magia, peccato che io non credo nella magia, ma guardo la vita e le cose per come sono veramente, con i piedi per terra.

Mentre penso tutto questo sento un altro rumore proveniente dal letto. C'è qualcuno nella stanza con me. Sento un altro rumore. Sto iniziando a sentire veramente freddo. "Calma", ripeto a me stesso senza successo. Vorrei girarmi per vedere cos'è o chi è, ma non lo faccio stavolta, resto immobile invece, sperando che tutto passi il più veloce possibile.

Un respiro. Un altro. Si sta avvicinando lentamente. Ogni movimento è come un colpo al cuore. "Rilassati Greg, stai tranquillo, non è niente", ripeto nella mia testa, come una specie di preghiera da usare nei momenti peggiori. Peccato che per me è impossibile rilassarmi, soprattutto in questi momenti. Avete presente le scene dei film horror dove il mostro è dietro il protagonista, e lui non se ne accorge? Quella scena dove lo riprendono con dietro quel mostro che si sta avvinando lentamente, passando inosservato, pronto per fargli un bel jumpscare? Quella classica scena spaventosa che ti fa perdere dieci anni di vita e che ti fa partire diciotto peccati e condanne?

N. 13 Dark StreetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora