Ricatto

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Avevo passato la settimana in casa con Harry, avevamo fatto l'amore poche volte,  perché come diceva il riccio non mi ero ancora ripresa dalla prima volta e non voleva farmi male, i miei genitori si erano fatti sentire pochissimo, non mi avevano neanche chiesto dell'esame, erano solo interessati al voto.
"Siamo a casa" sentii dire dai miei genitori, scesi le scale senza voglia, indossai un sorriso finto, mia mamma si tolse gli occhiali da sole e poi venne ad abbracciarmi "È andata benissimo, Amos è riuscito a far donare soldi alla parrocchia da parecchi pezzi forti" disse euforica la donna togliendosi le scarpe, entrò poco dopo mio padre con due valigie bordeaux "Vai da Eva? Amos ha dimenticato dei fascicoli in macchina nostra" mi chiese il pastore sedendosi sulla sua poltrona ,sorrisi al ricordo di me che venivo grazie a quel regalo di Harry "Annabelle, rispondi" ritornai alla realtà e guardai mio padre "non penso padre" non volevo andare da Eva, non volevo vedere Amos "Annabelle, io e tuo padre siamo stanchi, vai tu" mi pregò mia madre venendomi ancora più vicina "Mi vesto e vado" dissi con voce bassa, avevo paura di quel uomo , a malincuore andai a vestirmi in camera, decisi di mettermi una gonna al polpaccio rosa e una t-shirt bianca e dei semplici sandali bassi bianchi, mi lavai i denti, pettinai i miei lunghi capelli e mi incamminai verso la casa della mia migliore amica, distava poco più di 5 minuti a piedi, cosa poteva mai chiedermi Amos? Era un padre di famiglia, sua figlia era la mia migliore amica, non poteva chiedermi niente di strano, però al solo ricordo della sua erezione appoggiata su di me quella sera mi faceva rabbrividire, ero sicura di aver sentito bene, scossi la testa sperando che quel ricordo uscisse via ma era impossibile, rivedevo la scena lucidamente nella mia mente.
Arrivai poco dopo davanti alla casa di Eva, era veramente molto grande, aveva un giardino enorme e anche una piscina, passavo molti pomeriggi con lei qui, bussai alla porta e mi ritrovai davanti la mia migliore amica con un paio di shorts in tuta e una maglietta grigia e i capelli bagnati "Annabelle" disse per poi abbracciarmi forte, ricambiai l'abbraccio e le lasciai due baci sulle guance "Mio padre mi ha dato questo fascicoli da dare a tuo padre" sussurrai abbassando lo sguardo, la mora mi fece entrare e mi offrì anche da bere "no grazie Eva, sono apposto così" risposi educatamente, lei mi guardò e sorrise "Io vado ad asciugarmi i capelli, trovi mio padre nel suo ufficio, dopo vieni da me e raccontami tutto quello che è successo con Harry" disse sussurrando l'ultima parte, io rimasi ferma alla parte dove mi diceva di andare da suo padre "ma se glieli lascio qua? Vengo con te in bagno e ti racconto" cercai di convincerla, non volevo andare da lui, si mise a ridere "non fare la stupida, non ti mangia mica e poi non ti sento se parli mentre uso il phon" rispose con tono ovvio, decisi di non insistere, non volevo che qualcuno sospettasse, annuii con la testa e una volta che la vidi entrare al bagno nel piano terra, salii due rampe di scale, attraversai il lungo corridoio per poi bussare all'ultima porta a destra "Entra Eva" sentii dire dall'uomo dall'altra parte della porta, appena entrai Amos sorrise e mi fece cenno di chiudere la porta "Annabelle, che bello vederti" si alzò dalla sua sedie in pelle nera e venne verso di me, d'istinto mi allontanai e lui sorrise ancora di più "siediti pure" mi indicò una delle sedie davanti alla sua scrivania, mentre lui faceva il giro per sedersi guardai il suo studio, era sui toni scuri e sui mobili c'erano un sacco di disegni di Eva di quando era piccola, sulla scrivania in mogano c'era un Mac di ultima generazione, un po' di scartoffie è una foto di lui, la moglie ed Eva al mare incorniciata con una corniciò dorata "Allora Annabelle, un mio caro amico mi ha detto di averti visto al ristorante a Wildwood con il figlio di Des Styles" sbiancai di colpo, aveva scoperto tutto, cercai di inventarmi qualcosa ma appena stavo per aprire bocca mi interruppe "Non cercare di mentire piccola Annabelle, ho le prove" mi diede una foto di me ed il riccio seduti al tavolo, iniziai a tremare "Lo sapevo, sembri tanto ingenua ma sotto si nasconde una gran peccatrice" nascosi il mio viso tra le mani, ero rovinata, se Amos andasse a dirlo a mio padre... direi addio al college e ad Harry "per la questione del telefono te la cavavi con una pompino, ma con quest'altra storia non so" strabuzzai gli occhi, voleva veramente che gli facessi un..? Alzai lo sguardo verso di lui e quasi mi misi a piangere "Annabelle, il solo pensiero di te inginocchiata davanti a me me lo fa diventare duro" disse iniziando a massaggiarsi il membro da sopra i pantaloni neri "Io non- per chi mi ha presa, vada pure a dirglielo a mio padre, appena saprà cosa mi ha detto-" Amos rise, fece finta di asciugarsi le lacrime e mi guardò fisso negli occhi "e secondo te a chi crederà? Al suo migliore amico che gli sta facendo guadagnare una fortuna o a te?" Aveva ragione, mio padre non mi avrebbe mai creduta e ormai senza speranza lasciai uscire dagli occhi le lacrime che trattenevo "come ho detto per  telefono bastava quello, ma per la storia di quel ragazzo il mio silenzio costa di più, penso che potrei stare zitto se tu mi dessi l'onore di scoparti" lo guardai schifata, e questo doveva essere un devoto? Chi era lui veramente? Piansi, piansi così tanto, pensai ad Harry, come potevo fargli questo? Io non volevo fare sesso con Amos "non penso che un giovane riesca a soddisfarti come ci riuscirei io" disse vantandosi, abbassai lo sguardo incapace di riuscirlo a guardare ancora "ti do di tempo qualche giorno per decidere" mi rispose avviandosi verso la porta me la aprii facendomi capire che potevo andarmene, senza pensarci mi alzai e quando stavo per uscire mi prese per il polso tirandomi verso di lui "Lo sai anche tu che non hai scelta piccola Annabelle" mi sussurrò all'orecchio strusciandosi su di me, appena mollò la presa scappai verso la camera di Eva, aprii la porta senza bussare e la trovai mentre si cambiava "perdonami Ann, devo uscire con mia madre, domani alle 3 vieni a casa mia, stiamo un po' in piscina e parliamo, non ci sono neanche i miei, avremo casa libera, ma perché piangi?" Chiese avvicinandosi verso di me, mi asciugai le lacrime e sorrisi "Tuo padre mi ha raccontato come sono andate bene le cose con dei imprenditori, sono felice" mentii sperando che ci credesse, lei annuì felice.

"Hai dato tutto ad Amos?" Chiese mio padre una volta entrata in casa io annuii solamente ed andai in camera, abbracciai il cuscino che sapeva ancora di Harry e piansi, avevo ancora qualche giorno di libertà e poi mi sarei dovuta concedere a quel mostro, non avevo scelta, se solo fosse andato a dirlo a mio padre io ed Harry... cercai di non pensarci, ma una volta addormentata, un Amos cattivo mentre mi stuprava si fece spazio nei miei incubi.

🖤🖤🖤🖤
Ciao! Come state? perdonate la mia assenza 😭😭😭

Vi sta piacendo la storia?
Chi come me odia Amos?
Povera Annabelle, non so cosa farei nella sua situazione!
Cosa ne pensate?

Un bacio!

Angel of God H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora