EPILOGO

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- Hey idioti, la vostra pausa è quasi finita!- urlo.                                     
- Eddai Bakubro, ancora cinque minuti!- si lamenta il Pichaku. Sbuffo.
- Tanto abbiamo già parlato con tutte le anime previste per oggi- aggiunge occhi da alieno.
- E anche sistemato il palazzo- continua la musicista.                         
- E abbiamo già fatto gli straordinari ieri- conclude faccia piatta. Li fulmino tutti con lo sguardo, ma non posso fare a meno di accettare che abbiano ragione.
- Fate in fretta-. Che pessima idea costruire ai demoni una piscina... non avrei proprio dovuto farlo. Però loro sembrano felici, e so dove infilarli quando non voglio che mi diano fastidio.  Ritorno all'interno del palazzo e mi guardo intorno: questo luogo sta diventando affollato.
Da quando ho vinto contro Dio cinquant'anni fa, molte cose sono cambiate. Lasciamo che siano Tokoyami e Tsuyu a decidere dove mandare le anime... ovviamente seguendo criteri dettati da noi. E dopo avere scontato la propria pena, ogni anima può scegliere cosa fare; abbiamo praticamente costruito delle città all'Inferno, per chi vuole rincominciare una nuova vita qui. Ad occuparsi di queste cose sono gli amici di Kiri, più Momo che ha deciso di cambiare lavoro. Gli altri invece hanno mantenuto i loro ruoli: Sero si occupa della cucina, Hagakure della pulizia, Mineta fa da cameriere, Kouda da giardiniere, mentre Ojiro e Shoji sono le guardie. Anche se oltre a loro si sono aggiunte molte altre anime. Inoltre ho imparato i loro nomi, ho distribuito i turni in modo che possano riposarsi e stare insieme a sufficienza. Certo, ci sono ancora molte cose che potremmo migliorare; ma per il momento, tutti quelli che si trovano qui mi hanno confessato di sentirsi più... umani. Ed anche io: so di non essere solo il malvagio Diavolo, al comando dell'Inferno. La mia anima rimane sempre umana.
Non so cosa stia facendo Deku lassù; ogni tanto compare Aoyama per fare incontrare i miei demoni ed i suoi angeli, ma io non l'ho più visto. In fondo è meglio così: lui faceva parte del mio passato, mentre adesso sto cercando di costruirmi un nuovo futuro.
E a proposito di questo... dato che ho un pò di tempo libero, voglio andare a controllare il mio progetto. Avviarlo è stata dura ma... sono certo che ne varrà la pena.
Per cui, cambio direzione e mi dirigo verso il giardino, fermandomi proprio sotto all'albero di Peonia. Lo osservo: e dire che un tempo neanche sapevo della sua esistenza... invece ora, è la mia principale fonte d'ispirazione.
Vi appoggio sopra la mano e chiudo gli occhi: ricordo come fosse ieri il giorno in cui ho visto Kirishima sotto quest'albero. Allora sentivo di avere perso tutto, di non avere alcuno scopo e temevo avrei passato la mia vita in mezzo al rimorso, sentendomi debole e impotente. E invece, un mortale dai capelli di merda come lui è riuscito a cambiare completamente la mia percezione di quella che adesso è la mia vita. E non lo ringrazierò mai abbastanza per questo.
Serro i pugni; per me questi cinquant'anni sono volati, soprattutto visti i miei impegni, ma lui come starà? 
Ormai dovrebbe avere settant'anni circa; avrà vissuto la sua vita, trovato un lavoro, conosciuto persone... e probabilmente si sarà anche innamorato e avrà avuto una famiglia. Quello che è certo, è che si è dimenticato di me. Sarebbe già stato difficile ricordarsi una cosa simile in condizioni normali, ma con le ferite che ha riportato la sua anima, è praticamente impossibile che sappia chi sono.
E quando arriverà, in quanto Diavolo io potrò vedere tutti i suoi ricordi della vita terrena e avrò la certezza dei miei sospetti.
Sorrido; però mi ha promesso che tornerà. So che, in un modo o nell'altro, lo rincontrerò. E gli mostrerò il luogo che ho costruito apposta per noi. Gli mostrerò l'Inferno di cui lui mi ha fatto diventare il re.
Alzo lo sguardo; in lontananza, riesco a intravedere la prima città che abbiamo costruito. Chissà se a lui sarebbe piaciuta... sicuramente avrebbe passato le giornate in palestra. Scommetto che l'ha fatto comunque; quando tornerà, il suo potere sarà probabilmente ancora più forte.
- Stai pensando a Kiri, vero?-. Sussulto e mi volto.                                 
- Che vuoi, sottospecie di elettricista deformato?- sbuffo, mentre Denki viene verso di me.
- Certo che ti piace proprio insultarmi eh...- borbotta lui, ma sorride e fissa l'albero.
- Me la ricordo la Peonia che aveva in giardino; ogni volta che andavo a casa sua, gli rubavo l'altalena. Lui andava dentro a prendere del cibo, poi me lo portava fuori ed iniziavamo a parlare di tutte le cose divertenti che avremmo fatto una volta che saremmo stati più grandi- ridacchia. Mi sfugge un sorriso: ce li vedo proprio.
- E le avete fatte?- chiedo. Lui ci pensa un attimo.                                 
- Vediamo... Provare ad andare sullo skate: fatto. Marinare la scuola per andare al cinema: fatto. Ordinare tutto il menù di un ristorante e mangiare fino a scoppiare: fatto. Fare dispetti ai professori antipatici: fatto. Andare ad un concerto: fatto. Avere un gruppo di amici fantastico: fatto. Incontrare l'amore della propria vita...- si volta verso di me e sorride - fatto-.
- Non sei il mio tipo- affermo. Lui spalanca la bocca.                             
- Non ci credo... hai fatto una battuta! RAGAZZI, BAKUBRO HA FATTO UNA...-.
- Taci o ti faccio esplodere!- urlo. Lui scoppia a ridere.                       
- Tranquillo, io preferisco le ragazze. Ma sono certo che anche Kiri consideri quel punto completato- afferma.
- Lui però si è dimenticato di tutto questo- gli ricordo.                       
- Questo è vero; ma sono certo che non si sia dimenticato dei suoi sentimenti. Anche se magari non sa chi sei, sa che da qualche parte c'è una persona che ama con tutto sè stesso. Ah, e c'è anche il suo ragazzo-.
- Stavolta ti uccido davvero- decido. Lui ridacchia, poi torna a guardare l'albero.
- E poi, anche se gli ho detto di aspettare il più possibile... sento come se stesse arrivando. Avverto la sua presenza rassicurante in questo luogo- afferma.
- Non sei mica un sensitivo...- borbotto. Poi, spalanco gli occhi; l'ho avvertita anch'io. Un'anima potente al momento si trova alle porte dell'Inferno. Mi volto e vedo Mina correrci incontro.
- Denki, Bakuou, Tokoyami mi ha appena contattata!- urla con un sorriso - è qui! Kirishima è tornato!-.

KIRIBAKU-IL RE DEL MIO INFERNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora