Surprise.

91 10 0
                                    

Quando venne fatta accomodare sul divano, il signor Cullen gli presentò Rosalie. Euphemia guardò la ragazza e gli sorrise imbarazzata, lo sguardo della ragazza era capace di metterti in soggezione, era illeggibile. "Vuoi qualcosa da bere cara?" chiese la signora Cullen e annuì col capo. "Allora, parlaci di te. Edward non ci ha voluto dire molto." iniziò il discorso il signor Cullen. "Beh, non so se Ced- Edward ve l'ha detto, sono una strega." iniziò e si diede della stupida per averlo quasi chiamato Cedric, lui era morto. "Si, ma dicci qualcosa che non sappiamo" rispose Alice, incoraggiandola a parlare. "Uhm...ho un fratello gemello, vivevo nella parte di Inghilterra non visibile agli altri, ero una delle più brave a scuola e non so cos'altro dire. Non sono mai stata brava con le descrizioni" rise imbarazzata di poco, e gli altri le sorrisero. "A scuola che materie studiavi?" chiese curioso Emmett. "Beh di sicuro non spagnolo o chimica." -e rise di poco- "Studiavo Pozioni, Difesa contro le arti oscure, trasfigurazione, storia della magia, erbologia, e tante altre materie." elencò le poche materie e per il resto della serata passò a raccontare il mondo magico, la scuola, e ciò che stava succedendo in quel periodo. Tutti l'ascoltavano rapiti, curiosi di conoscere un mondo diverso dal proprio.

"Devo dire che voi maghi siete curiosi." disse Jasper, incuriosito dal racconto. "Beh, come regola non avrei dovuto dirvi del mio mondo, é tipo vietato, ma ho pensato che avendo con voi Edward qualcosa già la sapevate" disse e Alice annuì. "Si, anche se ascoltarla da te é molto meglio, sai raccontare bene le cose, ci metti enfasi." gli fece un complimento, al quale arrossì. "Edward, non pensi che sia arrivato il momento di dirgli il nostro segreto? Lei si é fidata nel dire il suo." lo spronò il signor Cullen, incuriosendo Euphemia che guardò il suo ex ragazzo. "Non so se sarà pronta a conoscere la nostra vera natura." rispose guardandola. "Siete killer?" chiese e tutti risero. "No, non uccidiamo essere umani" rispose Rosalie divertita dalla ragazza. "Menomale, altrimenti avrei temuto per la mia vita" scherzò e rise insieme a loro. "Ciò non vuol dire che tu non lo sia lo stesso." smorzò le risate Edward guardandola. "Edward, cosa può esserci peggio di Voldemort?" chiese retorica. "Hai ragione, ma il pericolo ha tante forme ed anche i mostri." "Sembri una ragazzina in questo momento, sai bene che ho sentito di peggio, quindi se vuoi dirlo bene altrimenti non importa." lo fermò con tono duro. 

"Si può sapere cosa ti prende? Prima non eri così." l'accuso offeso. "Ah io? E tu? Non eri così misterioso, così sulle tue." lo accusò a sua volta. "Lo sono sempre stato, ora di più ma tu non sei mai stata così scontrosa, o con pensieri suicidi." la ragazza lo guardò e sentì l'esigenza di schiaffeggiarlo. "Oh mi scusi my lord, non volevo sconvolgerla con il mio comportamento." lo rispose ironica. "Si può sapere cosa ti é successo?" quasi urlò il ragazzo. "Non hai diritto di saperlo, tu non mi vuoi dire come mai sei vivo quando sei stato ucciso. Siamo pari" rispose guardandolo male. "E non lo saprai, non sei in grado di venire a conoscenza di una cosa più grande di te" "Quindi mi stai dicendo che sono immatura?" "Si, é ciò che sto dicendo. Quella che ho davanti a me non é la ragazza che conoscevo." "E tu non sei il ragazzo con cui sono stata, siamo pari no? E non preoccuparti, non ce bisogno che mi porti a casa, posso andarci da sola. Idiota" e si alzò dal divano. "Ti accompagno io" si offrì Rosalie e poco dopo lasciò la casa salutando tutti tranne il ragazzo che era sparito fuori dalla finestra. 

In auto regnava il silenzio. "Edward é fatto così, ma credimi se fa così e solo per proteggerti. A te ci tiene troppo per ferirti" iniziò Rosalie guardandola. "Non ha nessun diritto di preoccuparsi di me, sono in grado di affrontare di tutto." rispose guardando fuori e notò che la ragazza correva più del consentito, ma non se ne fregò. Arrivate davanti casa, ringraziò ed entrò in casa. Accese le luci e sospirò appoggiandosi alla porta. Poi entrò in salone ed accese la luce, saltò sul posto quando vide seduti sul divano Fred e George. "Merlino, ma siete impazziti?" si portò una mano sul petto e li guardò male. "Non volevamo farti spaventare, ma non sapevamo dove fosse l'interruttore" rispose George sorridendo. "Comunque dov'eri?" chiese Fred alzandosi dal divano. "A casa di un amico" inventò su due piedi non sapendo come dire ai due che Cedric anzi Edward era vivo e che era a casa dei suoi genitori adottivi. "Noi aspettiamo ancora un abbraccio eh" la riportò alla realtà George fingendosi offeso. Euphemia rise e li travolse per abbracciarli. I due gemelli la strinsero e la coccolarono. "Per quanto starete qui?" "Un bel po', pronta a subirci anche qui?" chiese Fred mentre gli toglieva i capelli dal viso. "Sono sempre pronta per voi due" rispose e si lasciò coccolare ancora un po'. 

"Allora, con voi non vedo nessuna valigia..." iniziò subito dopo essersi alzata dal divano. "Abbiamo già sistemato i vestiti nella tua stanza, saremo compagni di stanza." rispose George e Euphemia annuì. "Allora avete già visitato casa, quindi come avete fatto a non sapere dove fosse l'interruttore? Volevate farmi uno scherzo non é vero?" e i due gemelli annuirono sorridendo. "Avete fino a tre, poi se vi prendo sono guai" li avvisò e iniziò il conto alla rovescia. Poi inseguì per casa i due ragazzi, arrivando nella stanza da letto dove i due la bloccarono sul letto. "Ma così non vale, due contro uno" si lamentò mentre Fred gli manteneva le mani e George iniziasse a farle il solletico. In tutto ciò, fuori la finestra della ragazza, Edward guardava la scena e sentiva la gelosia salire. Aveva sempre odiato i due gemelli, tendevamo sempre a stare attaccati alla sua ragazza, e vederli così in quella situazione lo fece ingelosire. Ma sapeva anche che non aveva nessun diritto su di lei, così andò via correndo tra gli alberi. L'aveva persa tre anni fa e non sarebbe mai riuscito a tornare con lei. Poteva restare solo un sogno. 

Magic Vampire.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora