A sunny day.

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Dopo il pranzo, ed aver pulito la cucina, i tre ragazzi decisero di vedere un film horror. Euphemia si trovava tra i due rossi, coperti da una coperta marroncina mentre gli accarezzavano i capelli, e sotto quelle coccole si addormentò. "Hai poi scritto ad Harry?" "Si, gli ho anche spedito il giornale locale, lo dobbiamo tenere informato su ogni minima cosa, per Euphemia" rispose George accarezzandole i capelli e perdendosi nella bellezza della ragazza. Poco dopo, il campanello di casa suonò ed andò Fred ad aprire, davanti la soglia di casa un poliziotto. "Posso aiutarla?" chiese Fred e l'uomo lo guardò sospettoso. "Dov'é la ragazza?" "Eva sta dormendo, può dire a me" rispose e poco dopo l'uomo parlò di nuovo. "Sto passando casa per casa per dare questo, sono le regole da rispettare. La situazione sta diventando sempre più pericolosa e dobbiamo proteggere i cittadini, lo riferisca alla ragazza e stia attento." lo informò e andò via. Fred chiuse la porta e tornò in salotto leggendo il foglio di carta. "Chi era?" "Un poliziotto, stanno distribuendo questo" e glielo passò. "Beh, stanno prendendo precauzioni, e ce anche il coprifuoco, direi che non dovremo esserci problemi" disse e tornarono a guardare la tv, coccolando la ragazza.

A casa Cullen era in atto una riunione per capire cosa stesse succedendo. "Edward, hai qualche idea?" chiese Carlisle al figlio "Beh, le due vittime non hanno ferite di arma da fuoco, ne di corpi contundenti, ne sono morti di cause naturali, ciò lo può causare solo una maledizione mortale." rispose "Parlacene di più." "Nel mondo magico esistono tre maledizioni senza perdono, usando una di loro ti spediscono in carcere senza processo. La prima viene scagliata per procurare dolore alla vittima, si chiama Cruciatus ed hai la sensazione come se mille coltelli affilati ti colpiscano tutti insieme, poi ce la seconda Imperius, alcuni sostengono che questa sia peggio della prima, quando ti scagliano l'Imperius la vittima fa tutto ciò che vuole la strega o il mago che l'ha lanciata, poi ce la terza, l'Avada Kedavra, che ti uccide sul posto, senza darti il tempo di fare nulla, non ce un contro incantesimo." spiegò alla famiglia. "Quindi dalla tua descrizione le due vittime sono state uccise con l'ultima maledizione." riassume Esme "Potrebbe essere si, ma solo un mago o una strega può farlo, quindi oltre a Euphemia ce un'altra persona del suo stesso mondo, e penso che sia qui per farle del male. I due gemelli stavano parlando di protezione, quindi penso che sia questo." rispose Edward guardando fuori dalla grande finestra. 

"Se é in pericolo devi aiutarla" disse Alice e il fratello la guardò. "Non mi vorrà accanto finché non gli dico cosa siamo, quindi al momento é meglio che ad aiutarla ci siano quei due." rispose e andò in camera mettendo fine a quella che sarebbe stata un'ennesima discussione. "E' cocciuto, io dico la ami ancora, le vuoi stare accanto, ma non gli dici la verità. Non si fida nemmeno della mia visione" si lamentò Alice e tutti sospirarono, Edward era difficile da prendere e soprattutto da fargli cambiare idea. Verso sera, Alice decise di andare a trovare la ragazza, così salita in auto si diresse verso la sua casa. Quando arrivò, parcheggiò davanti e scese andando a bussare alla porta. Ad aprirla fu Euphemia che la salutò felice e la invitò ad entrare. "Alice, vieni" una volta in casa conobbe anche i famosi gemelli. "Loro sono Fred e George, ragazzi lei é Alice" evitò di stringergli la mano e si presentò. "Cosa ti porta qui?" chiese Euphemia guardandola. "Volevo vedere se qui andava tutto bene" "Tutto bene grazie, loro due sono innocui" "Va bene, mi fido di te. Se hai bisogno di qualcosa hai i nostri numeri, arrivederci ragazzi" e così come arrivò così andò via.

"Che ragazza strana, sembrava preoccupata come se da un momento all'altro potevamo attaccarti." disse Fred e la ragazza dovette dargli ragione, chissà cosa gli aveva raccontato Edward dei due ragazzi, scosse la testa e tornò a preparare i dolci insieme ai due. Edward, nella sua stanza, pensava alla ragazza e al fatto che era in pericolo, si chiedeva se dirgli tutto e dargli il suo aiuto o lasciare che i due gemelli se ne occupassero. Si chiedeva se nella sua condizione, in un futuro, potesse tornare al fianco della ragazza, tante erano le domande, e sapeva la risposta ma voleva scacciarla via perché la riteneva troppo pericolosa. "Edward, ce Eva al telefono" lo informò la madre e il ragazzo prese il telefono. "Pronto?" "Edward ciao, sono io" "Si, lo so. Cosa ti serve?" "Mi chiedevo se volessi venire qui" "Ci sono anche loro due?" "Si, é un problema?" "Si, dovrei spiegare loro il motivo per cui sono vivo, non mi va. Ci vediamo domani a scuola" e staccò il telefono in faccia alla ragazza che si mostrò offesa. "Ha detto di no il tuo amico?" "Già, é un ragazzo molto scontroso, vabbé non pensiamoci" e tornò a guardare un altro film. 

Il giorno dopo Edward non si presentò a scuola, quel giorno il sole batteva sugli edifici e i cittadini di Forks si godettero quel sole che era così difficile vederlo in quel posto. Euphemia guardò in giro e non vide nemmeno gli altri Cullen, con una giornata così bella avrebbero dovuto stare all'aperto, pensava mentre entrava a scuola e si dirigeva verso l'aula di biologia, dove sarebbe stata sola nel banco. In poche occasioni aveva pensato al motivo per cui Edward era così segreto, e pensava a cosa gli nascondesse e che potesse mettere in pericolo lei e la famiglia, aveva poche idee, e quelle che avevano le considerava banali. Si avrebbe potuto chiedere a qualche altro fratello, ma non voleva poi creare dei litigi all'interno della famiglia, quindi o lo prendeva alla sprovvista o lo assillava ed era certa che Edward avrebbe ceduto prima o poi. Voleva parlarne con i gemelli, ma non voleva deludere Edward e dargli un ulteriore motivo per avercela con lei, no. Se voleva averlo al suo fianco avrebbe dovuto comportarsi da persona matura, almeno poteva provarci. 

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