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Uscendo dalla biblioteca per recarmi al mio dormitorio, notai gli sguardi che mi lanciavano praticamente tutti gli studenti in cui mi imbattevo. Dal primo all'ultimo anno, tutti, e dico tutti gli alunni mi osservavano passare, a volte sussurrando qualcosa a chi avevano vicino.
Questa cosa mi irritò molto, ma evitai di farci caso o, se mi avesse beccato un professore, avrei fatto scendere i punti a Serpeverde, il che non mi sembrava una bella idea.
Entrai in fretta e furia nell'aula di trasfigurazione, dove si erano già accomodati alcuni studenti, specialmente di Corvonero.
-Alice! Vieni a sederti qui!- sussurrò la voce di Cedric, richiamando la mia attenzione.
Mi voltai a guardarlo.
Aveva la pelle molto pallida che contrastava con le guance arrossate per il freddo e la linea rosea delle sue labbra carnose.
Quando mi avvicinai a lui, che stava sistemando i libri sul tavolo, notai, appoggiati sulla divisa, dei piccoli fiocchi di neve, segno che era entrato da poco in aula.
-che voleva prima Malfoy?- dice guardandomi con i suoi occhi grigi, i quali mi riportano ad una sola persona, la stessa che aveva appena nominato.
-oh nulla, niente di importante, riguardava un compito della lezione di pozioni, tranquillo- invento una scusa che a giudicare dal sopracciglio destro inarcato, aveva mandato giù a stento.
Senza dire nulla, si mise seduto composto sulla sedia e cominciò a fare dei disegnini sul quaderno di trasfigurazione, ma non me ne curai più di tanto. Il mio sguardo venne catturato da un gruppo di quattro ragazze Corvonero in piedi, dall'altra parte della stanza.
-Ced, chi sono loro?- domandai scuotendo dolcemente la spalla del Tassorosso, che si girò sull'attenti.
Una di loro si girò verso di me, ma io distolsi subito lo sguardo. Aveva dei lunghi capelli corvini, che le ricadevano sulla schiena, ed un viso con degli evidenti tratti asiatici. Al petto teneva un libro ed un quaderno, su cui ogni tanto le cadeva lo sguardo, in modo da vedere se ci fosse qualcosa fuori posto.
-non conosco i nomi di tutte loro, solo due. Quella bionda è Luna Lovegood, quella, mentre quella con gli occhi a mandorla è Cho...- mi disse rallentando man mano il ritmo da cui gli uscivano le parole dalla bocca -Chi Chang- continuò notando che mi aveva detto solamente il nome.
-ti piace, vero?- gli domandai dandogli una pacca sulla spalla.
-pff... Certo che no!- ribatté con un colorito roseo che gli circondava gli occhi.
-stai arrossendo, ci scommetterei cento galeoni, se li avessi a disposizione adesso- continuai.
Lui alzò gli occhi al cielo, mettendo i gomiti sulla scrivania ed aprendo i palmi per poggiarci la testa -e va bene, hai ragione, ma è solo una cotta- mise il broncio e strizzò gli occhi.
-certo certo...

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La lezione di trasfigurazione passò molto velocemente, nonostante non fosse una delle materie che più preferivo.
Uscendo dall'aula, mi diressi in cortile, dato che avevo dieci minuti prima di andare a pranzo.
-ragazzi!- in mezzo alla neve scorsi due teste rosse, appartenenti a Fred e George Weasley.
-ciao Lissie- mi salutò Fred usando il mio soprannome, mentre alzava la testa.
-come va?- si fece spazio George nella conversazione.
-io sto benissimo, voi invece? Vedo che state facendo un pupazzo di neve- dissi allungando il collo per scorgere, dietro di loro, quella che sembrava essere la base per crearne uno.
-oh si, almeno ci stiamo provando, dato che Fred non vuole andare in cucina per rubare una carota- fa spallucce George -una Fred, una! Mica tutta la cassetta!- si lamentò col fratello, il quale cominciò ad inventare scuse per non andarci.
Io feci un paio di passi indietro. -scusatemi ragazzi, devo andare. Ci vediamo più tardi- sorrisi salutandoli.
Dato che i dieci minuti erano passati, avanzai a passi svelti verso la Sala Grande, dove mi sarei dovuta vedere con Daphne.
Oltrepassai la porta, poi mi fermai per un paio di secondi per guardare le clessidre delle Case dall'altra parte della stanza.
Grazie a Dio, Serpeverde era in testa, subito dopo c'era Corvonero, al terzo posto Grifondoro ed infine Tassorosso.
Notai solo pochi secondi dopo che tutti mi fissavano, alcuni si erano addirittura alzati in piedi. La testa platinata di Malfoy spiccava in mezzo alle altre al tavolo dei Serpeverde.
Goyle, un suo amico gli scosse la spalla per risvegliarlo da quello stato di trance, per poi indicarmi e bisbigliare qualcosa al suo orecchio.
Quando finì di parlare, Draco lo guardò turbato e gli diede una spintarella nel petto. Lessi il suo labbiale, e capii che, su per giù gli aveva detto -oh per favore, falla finita- per poi tornar a fissare il vuoto.
Evitando gli sguardi degli studenti, mi andai a sedere affianco a Daphne, la quale mi aveva riservato un posto.
-hey- sorrisi guardandola.
-seriamente non mi dici nulla?- incrociò le braccia e mi fissò con uno sguardo come per farmi capire che era evidente a cosa si riferisse.
-cosa? Non capisco- le risposi perplessa, continuandola a osservare.
-hai baciato Malfoy, e non me lo dici?
In quel momento mi si gelò il sangue, non era assolutamente vero. Non ho mai baciato Malfoy, insomma perché mi ha detto una cosa simile?
-è per questo che tutta la scuola mi fissa?- le domandai ancora sotto shock.
-esatto. Quindi, perché non mi hai detto nulla?- disse.
-Daphne, questo non è mai successo, sicuramente qualche studente che ci ha visti insieme si è inventato questa balla, ma ti posso giurare che non è accaduto nulla di tutto ciò- risposi cercando di convincerla.
-ne sei sicura?
-certo che si! Te lo posso giurare.
-bene. Ma vi siete detti qualcosa?
-si, cercava informazioni di Potter, ma l'ho chiaramente respinto. Non voglio che a Harry accada qualcosa. Assolutamente no- le risposi -vedi, il padre di Draco è un mangiamorte...- aggiunsi notando la sua faccia perplessa.
Quando comparve il cibo sulla tavola, cominciammo a mangiare.
-oggi pomeriggio niente lezioni, ti va una burrobirra ad Hogsmeade?- propose la bionda dopo aver inghiottito un cucchiaio della sua zuppa.
Stavo per accettare, ma ad un tratto mi ricordai che sarei dovuta andare agli allenamenti di quidditch della squadra.
-vorrei, ma devo fare gli allenamenti- risposi assumendo un tono triste.
-non puoi saltarli?- chiese impaziente di ricevere un'affermazione per risposta.
-devo allenarmi, o mi taglieranno fuori dalla squadra. Non posso permettermelo, lo sai. Se vuoi possiamo fare un po più tardi, che ne dici?- le dissi.
Annuì, poi guardai l'ora. Era meglio andar a prepararmi.
-devo andare a prepararmi, ci vediamo dopo- dissi mettendo in bocca l'ultimo cucchiaio di zuppa. Le lasciai un bacio sulla guancia e uscii dalla Sala Grande.

2021 | Amore Platonico
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