Quando furono quasi le undici aprii il mio baule e presi il mantello di Harry.
Uscii dal dormitorio, attraversai la sala comune e, una volta nel corridoio dei sotterranei, infilai il mantello.
Persi qualche secondo per controllare che non mi vedessi, per poi dirigermi alla torre di astronomia.
Uscii dai sotterranei, andai verso la Sala d'Ingresso, la attraversai e poi percorsi altri due corridoi, finché non arrivai a delle scale a chiocciola, al secondo piano del castello.
Arrivai agli ultimi scalini sfinita, respirando intensamente per la fatica.
Una volta essere in cima alla torre mi guardai intorno: Malfoy non c'era.
Come previsto, insomma.
Nonostante ciò dato che c'ero, decisi di togliere il mantello e salire su uno dei muretti al bordo della torre.
Guardai giù: era altissimo. Se mi fossi sbilanciata sarei di certo caduta nel vuoto, ma grazie a Merlino ho molto equilibrio.
La torre presentava una libreria contenente libri di testo vecchi, ingialliti ed impolverati che quasi nessuno a quanto pare utilizzava più.
A lato c'era un banco e, affianco ad esso una sedia mezza rotta.
Vicino a queste cose si trovavano altri libri buttati in terra, assieme a pezzi di pergamena accartocciati.
Mi avvicinai e ne raccolsi uno, all'interno si trovava una scritta a me indecifrabile e vari scarabocchi negli spazi bianchi.
Guardai alla mia sinistra e vidi un telescopio. Accartocciai di nuovo la pergamena ingiallita e mi avvicinai ad esso.
Lo trascinai fin davanti alla finestra e avvicinai l'occhio per provar a cercare qualche costellazione o dei pianeti.
Intravidi Marte, il famoso pianeta rosso, e anche il carro maggiore, una delle costellazioni più famose.
Poi mi misi ad osservare la Luna, era meravigliosa.
Se non sbaglio quella sera era proprio quella dopo la luna piena, perciò diciamo che era ricominciato il ciclo e si vedeva solo uno spicchio.
La osservai per svariati minuti, non mi stancava assolutamente.
-il cielo è affascinante, non trovi?- si accostò a me quella voce, come sempre roca e con tono gelido.
Alzai la testa ed incrociai i suoi occhi, il suo viso a pochi centimetri dal mio, forse millimetri.
-già, è magnifico. Uno spettacolo della natura, secondo me.
-qualcuno che mi capisce- sorrise mentre insieme ci avvicinavamo al muretto su cui mi ero seduta prima.
Lui si accomodò, io mi misi di fronte a lui, con le gambe praticamente legate al petto, mentre le sue ricadevano una da un lato e una dall'altro del muretto.
-davvero?- mormorai curiosa.
-diciamo che io mi sono praticamente autodefinito "l'incompreso".
-addirittura?- lo fissai con uno sguardo incredulo.
-si, ma non dilunghiamoci su questo... Ci ho pensato, Lissie- mi disse assumendo un tono serio.
-a cosa? Non afferro- lo guardai confusa.
-ci ho pensato, dovrei lasciar perdere Voldemort, e prendere la strada che hai preso tu- confessa.
-sia fatto santo Silente!- esclamo portando lo sguardo alle stelle.
-ma da solo non riuscirò mai- continua, facendo tornare la mia attenzione sulla sua figura a poca distanza da me.
-scherzi? Io ci sono riuscita da sola.
-e io non ci riesco. Sennò l'avrei già fatto da tempo, non credi? Mi servi, devi aiutarmi ad uscire da questa situazione.
-e come posso aiutarti, sentiamo- incrocio le braccia al petto.
-primo step: diventare amici. Secondo step: mettiti tra le mie gambe.
-so dove vuoi andar a parare, Malfoy. Con me non funziona.
-fallo e basta. Ti sto chiedendo di diventare amici, mica fidanzati- scocciata, mi misi nella posizione opposta dandogli le spalle, e mi misi come aveva detto accanto a lui, tra le sue gambe.
Con un braccio mi prese la vita e avvicinò il mio corpo al suo, ma rimasi comunque molto tesa -rilassati- sussurra.
Tento di alzarmi ma la sua presa sul mio busto mi impedisce di farlo, perciò cerco di adagiarmi al meglio.
-terzo step: parlare da amici- sussurra.
-e come si parla da amici?- gli chiedo.
-dicendosi, le cose profonde, a vicenda- lo sento sorridere.
-fammi un esempio.
-tipo un soprannome da darci l'un l'altro, il proprio colore preferito, le nostre passioni...- elenca qualche cosa -per te ormai utilizzerò sempre Lissie. Mi piace molto- continua -tu hai un soprannome per me?
-in realtà si, per non chiamarti testa di cazzo ho voluto chiamarti testa di pluffa.
-interessante, ma mi sembra molto scortese.
-già- mi scappa una buffa risatina.
-qualcosa che c'entri sempre con il quidditch, fammi pensare...- rimanemmo un po in silenzio mentre lui rifletteva -che ne dici di boccino? A me piace.
-fattibile- commentai.
-il tuo colore preferito? Ne hai uno?- domanda.
-adoro il verde, mi ricorda così tante cose... La mia casa qui ad Hogwarts, la natura, il tuo invece?
-anche il mio è il verde. E sai perché?
-no, perché?
-perché mi ricorda i tuoi occhi.SPAZIO AUTRICE
Sto piangendo scusatemi
2021 | Amore Platonico
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|Good Luck Lissie| Draco Malfoy|
Fiksi Penggemar-il tuo colore preferito? Ne hai uno?- domanda. -adoro il verde, mi ricorda così tante cose... La mia casa qui ad Hogwarts, la natura, il tuo invece? -anche il mio è il verde. E sai perché? -no, perché? -perché mi ricorda i tuoi occhi.