-dimmi che ci vai ti prego!- supplicò Daphne col broncio al mio fianco, mentre camminavamo per le strade di Hogsmeade.
-non so Daph, sai che il coprifuoco è alle nove! Se Mrs Norris o Gazza mi beccano a sgattaiolare per i corridoi alle undici sono fottuta. Potrei rischiarmi qualche punizione o ancora peggio: il posto da cacciatrice nella squadra. Sai quanto ci tengo al quidditch. Non sarà uno stupido appuntamento a farmi rischiare quella posizione nella squadra.
-lo so... Ma sicuramente se stai attenta non ti farai beccare. Aspetta! Ho un'idea! Perché non chiedi a Harry se magari può prestarti il mantello dell'invisibilità?- propose la bionda.
-non è di certo una brutta idea, ma non so se lui accetterà...
-chi, Harry? Non avevi detto che ci sei amica?
-beh effettivamente...- le risposi leggermente pensierosa.-
-Harry!- dissi sbracciandomi in direzione del ragazzo.
-hey Lissie, come va?- venne verso di me, lasciandosi alle spalle Ron ed Hermione.
-benissimo, te?- risposi senza fiato per aver corso fino a lui.
-tutto bene, come mai mi hai chiamato?- domandò.
In testa aveva un cappello di lana grigio, era avvolto da dei vestiti molto pesanti, su cui si depositavano i fiocchi di neve candidi. Gli occhi verdi scintillavano in quel momento, e nelle ciglia si era incastrata la neve.
-devo dirti un paio di cosette. La prima riguarda Malfoy: stai attento, mi ha chiesto se potevo dargli delle informazioni. Ovviamente ho detto di no, ma stasera dobbiamo vederci, perciò ti supplico di prestarmi il tuo mantello dell'invisibilità- dissi tutto d'un fiato tenendo le mani unite in segno di preghiera.
-uhm... Va bene... Ma ti prego, non dire nulla sul mio conto- mi raccomanda.
-ma certo, ovvio che non lo farò. Sei mio amico, Harry, non potrei mai fare una cosa del genere- lui annuì a quelle parole, poi, dalla grande borsa in cui teneva i libri, estrasse il mantello -fanne buon uso- mi guardò in segno d'intesa mentre lo stringevo al petto ed annuivo felice.
Dopo averlo salutato corsi al mio dormitorio e depositai il mantello nel mio baule in modo che chiunque fosse entrato non l'avrebbe visto.
-Daphne sei pronta? Andiamo a cena?- le chiesi impaziente.
Lei annuì ed insieme percorremmo la strada per arrivare in Sala Grande.
Mentre gustavamo i cibi di quella sera, Daphne mi diede una gomitata e io mi voltai verso di lei -ti sta guardando- sussurrò al mio orecchio.
Il mio sguardo ricadde sul suo volto, e quando i nostri occhi si incontrarono mi sorrise. Ma non era uno dei suoi sorrisi maligni e privi di vera felicità, era un sorriso dolce, come se d'un tratto fosse diventato gentile.
I miei occhi caddero sulle sue labbra, ricurve all'insù, leggermente tese, carnose come sempre. Praticamente una linea rosa chiara che gli percorreva il viso pallido.
Distolsi lo sguardo, puntando gli occhi sul mio pasto, per poi realizzare che anche a me era spuntato un grande sorriso.
Ripensai al suo sorriso, non credevo fosse davvero rivolto a me, cioè, non mi ha mai sorriso in quel modo, anzi, non mi sembra mi abbia mai sorriso generalmente, al massimo si era spinto ad un ghigno.
Trasalii quando mi accorsi che per tutta la cena non avevo fatto altro che pensare a lui, anche mentre parlavo con Daphne.
-credo tu gli piaccia, un pochettino- mi diede una spallata amichevole mentre tornavamo in sala comune, dirette al dormitorio.
Mentre percorrevamo uno dei corridoi, mi sentii spostare da qualcuno che a quanto pare correva, e che non era solo.
Mi scansai e alzai la testa, quando intravidi i suoi occhi grigi che puntavano davanti a sé, impegnato in una corsa con Goyle e Crabbe verso la sala comune.
Tornate in camera, andai a scegliere qualcosa da indossare.
Presi la felpa del quidditch, grigia (che avrebbe dovuto rappresentare l'argento) e verde smeraldo.
La indossai con sotto dei pantaloni grigi asfalto e delle scarpe nere, pulite alla perfezione. Sopra indossai il mantello e misi un cerchietto della stessa tonalità di verde della felpa, che risaltava i miei occhi, proprio dello stesso colore.
Pettinai i capelli castani e lavai con cura i miei denti, poi aspettai fino a che non furono le dieci e cinquanta.2021 | Amore Platonico
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|Good Luck Lissie| Draco Malfoy|
Fanfiction-il tuo colore preferito? Ne hai uno?- domanda. -adoro il verde, mi ricorda così tante cose... La mia casa qui ad Hogwarts, la natura, il tuo invece? -anche il mio è il verde. E sai perché? -no, perché? -perché mi ricorda i tuoi occhi.