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Mi alzai dalla sedia su cui ero stata fino ad allora, dirigendomi verso la mia camera.
Qui, presi uno specchietto portatile e ritornai alla sala comune, prendendo posto di nuovo sulla stessa sedia di poco fa.
Aprii lo specchietto e mi guardai, poi afferrai la collanina col ciondolo tentando di metterla.
-posso?- sento domandare contro il mio orecchio.
Giro la testa allontanandomi leggermente.
-hey- sorrisi al biondo in piedi davanti a me, la testa chinata accanto alla mia e qualche ciocca di capelli davanti agli occhi, accompagnati dalle labbra rosee come sempre, che avevano assunto un sorriso tenero e innocente -certo- confermai lasciandogli la collanina in mano.
Lui me la mise con molta facilità al collo, nonostante le sue grandi mani non glielo avrebbero dovuto permettere facilmente.
Riposai lo sguardo nello specchietto, e vidi il mio riflesso.
Puntai il ciondolo, delicatamente appoggiato in mezzo alle mie clavicole.
Deglutii.
-grazie... Ma...- provai a parlare, titubante.
-ma?- ripeté.
-ma non sono sicura di poterlo accettare. Ai tuoi sarà costata una fortuna, insomma...
-tienila, fidati. Ne hai più bisogno di me. Mi ha sempre portato fortuna, spero faccia la stessa cosa con te- sorrise fissandomi.
-se posso dirlo, non mi sei sembrato molto fortunato in questi anni- abbozzai una risatina.
-in realtà mi sarebbe potuta andare peggio, ma cambiamo argomento. Cos'altro hai ricevuto Lissie?- domanda velocemente. Si vedeva che non riusciva a parlare di quella questione. Lo leggevo nei suoi occhi.
-oh un po di cosette- feci cenno con la testa mostrandogli i miei regali.
-non ci credo, la Firebolt!- esclamò appena vide la scopa appoggiata al tavolo.
-esatto, è proprio lei.
Si avvicina ad essa e la tocca come se fosse così fragile da potersi rompere da un momento all'altro.
-è stupenda- commentò quasi incredulo -te l'ha mandata Voldemort, vero?- trasalì al pronunciare quel nome.
-si, e per la cronaca, è l'unico motivo per il quale me lo tengo ancora stretto. Non mi da amore, ma almeno i regali me li fa. Quando parlerai ai tuoi del tuo schieramento dalla parte nostra?
-non ne sono molto sicuro, ma credo quest'estate.
-bene, per qualsiasi cosa ricorda che ci sono. Comunque tra poco ho intenzione di andare ai 4 Manici di Scopa, non è che ti andrebbe di farmi compagnia?- proposi.
-ma certo, mi fa molto piacere. Vado a prepararmi- disse risalendo la scalinata in direzione del dormitorio maschile.

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-mio padre ha intenzione di fare un ballo a Villa Riddle, da quel che ho capito sei invitato anche tu, coi tuoi genitori. Io non credo che parteciperò- dissi quando un ragazzo ci servì con due burrobirre.
-come mai?- chiese col sopracciglio alzato.
-sai... Non fa per me, tutti quei vestiti nobili, gonne grosse, corpetti stretti fino a farti soffocare... Insomma, vorrei evitare- cercai di farla breve.
-grazie a Merlino sono nato maschio- ridacchia prima di sorseggiare un po di burrobirra.
-oh quanto darei per rinascere maschio, non puoi nemmeno immaginare!- esclamai -riuscirei a far felice anche quel padre orrendo che mi ritrovo!- aggiunsi.
-ancora problemi con papino?- scherzò poggiando il boccale sul tavolino in legno.
-vogliamo parlare dei tuo papino, Malfoy?- lo provocai facendo spuntare un ghigno sul mio volto.
-per me il mio papino se non fosse per i soldi sarebbe già andato a fottersi- sputò.
-beh anche per me. A quanto pare siamo sulla stessa barca- feci un sorrisetto quasi malizioso.
-esatto. Ma cambiamo discorso. Che mi dici si te, Lissie?- si alzò in piedi diretto verso l'uscita, seguito da me.
-nulla di particolare. Te invece?
-oh anche io nulla di interessante, sto solo per diventare il vincitore del Torneo Tremaghi e sono tra i più popolari della scuola- mi disse ghignando.
-smettila di darti tante arie, in quelle arene non resisteresti nemmeno un minuto, ti spaventi anche con un insetto- ribattei.
Sbuffò, tirando piccoli calci ai mucchietti di neve sulla strada.
Lo guardai intensamente mentre teneva gli occhi color ghiaccio abbassati, le ciglia in cui erano incastrati piccoli fiocchi di neve, le ciocche di capelli platinati che uscivano dal suo cappello russo che gli cadevano sulla fronte.
La sua pelle era molto pallida, una figura alta, magra, quasi leggiadra se non fosse per quel piccolo cenno di muscoli sul corpo. Sembrava un angelo.

2021 | Amore Platonico
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