45) L'incontro

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Akko...

Dopo quella frase era come se qualcosa fosse scattato in me, come se un interruttore fosse stato mosso, e di scatto mi alzo e mi metto seduta.

E se io venissi con te? Non mi presenterò come tua ragazza, ma come una tua amica, e supporto emotivo!

Mi guarda sorpresa per un attimo, poi prende parola.

E-eh? Cosa stai dicendo? Non credo sia fattibile... E poi vuoi venire solo perché ho detto che verrà il figlio di un ospite? Non andrei mai con qualcun altro.

Dice subito sulla difensiva.

Ma no... Cioè la mia preoccupazione è si anche quel ragazzo... Ma è perché ho paura che ti costringano a fare cose che tu non vuoi, sono preoccupata per te, almeno credo di riuscire a sostenerti.

Si siede anche lei e rimane in silenzio per un po' a meditare sulle mie parole.

Grazie del pensiero ma... Non riuscirò mai a convincerle di portarti con me.

Afferma tristemente guardando verso il basso.

E se... le ricattassi? Digli che se non mi fanno partecipare tu rovinerai tutta la serata.

Mi guarda per un attimo sorpresa per via della mia idea "maligna", ma credo che poi abbia cominciato a prenderla in considerazione.

Sarebbe giocare un po' al loro gioco, non che la tua idea sia tremenda, a dire il vero non avrebbero altra scelta che accettare...

Quindi ci proverai? Non voglio costringerti naturalmente, alla fin fine io lo faccio per te, per cui se non ti fa stare meglio la mia presenza, sentiti libera di dirmi 'no'.

Dico cercando di chiarirmi, non voglio che capisca tutt'altro, io andrò non per me stessa, ovvio, ma unicamente per lei.

Penso che... Farò un tentativo.

Afferma guardandomi con uno sguardo sorprendentemente tranquillo, significa che pensa di potercela fare immagino, così rispondo con un sorriso a labbra chiuse. Continuiamo poi il nostro appuntamento in modo sereno, fin quando non si fanno quasi le sette, e io ricordo l'appuntamento con quel tale del messaggio anonimo, così le dico che devo andare a casa, e una volta che l'ho accompagnata alla sua fermata dell'autobus, invece di andare alla mia, vado a quella che mi porta al giardino al centro della città, e più penso a chi potrebbe essere, cosa vorrà da me, cosa ne sa su di me, e come ha avuto il mio numero, più una certa ansia cresce in me, ma allo stesso tempo non ho affatto una brutta sensazione, anzi, qualcosa mi dice che questa è la scelta giusta. 
Appena arrivo a destinazione scendo dall'autobus, noto che sono un po' in ritardo, e che il sole è quasi calato del tutto, la luce rimasta ormai si intravede soltanto. Entro nel giardino, e non ho idea di dove possa effettivamente trovarsi costui, così continuo a camminare nella speranza che sia lui a fermarmi, e infatti ad un tratto sento una voce, la quale però è familiare, in qualche modo mi ricorda qualcuno.

Da questa parte, sono qui.

La voce proviene dalla strada davanti a me, più precisamente dove c'è un lampione, e dietro il cerchio di luce che genera, mi sembra di vedere una sagoma, ma non riesco a vederlo in faccia, così mi avvicino a quella luce, piano piano, passo dopo passo che sembrano durare un'eternità, sento il mio cuore che batte forte dall'emozione, e speranzoso di qualcosa che non posso ancora capire, e allo stesso tempo teso, e così anche lui si palesa sotto quella luce artificiale, finalmente riesco a vedere il suo volto.

Ma tu...

Diana...

Mia zia è di sotto, le mie cugine invece sono nelle loro rispettive camere, è l'occasione giusta per chiederle di Akko, prima proverò in modo gentile, anche se so che dovrò ricorrere alle minacce. Dunque timorosa scendo dalle scale che mi portano direttamente in salone, vorrei gettare via questo sentimento di ansia, poiché non ho nulla da perdere, ma chiederle una cosa simile... Mi mette una tensione tremenda addosso, non posso farci nulla, l'unica cosa che posso fare è affrontarla.

Ho un favore da chiederti.

Si gira verso di me, io avanzo verso il divano dove lei è seduta, e risponde senza esitazione.

Dimmi pure.

Lasciami portare una persona con me la sera della cena con gli ospiti, chiunque io voglia.

Rimane un po' sorpresa dal mio gesto azzardato, e la vedo alzare un sopracciglio.

Non ti sembra di esagerare? Onestamente se volessi portare Hannah o Barbara non ci sarebbero problemi, ma hai specificato i termini della tua richiesta perché non vuoi portare una di loro, non è così?

Afferma con il suo sguardo penetrante dritto ai miei occhi, mi fa sussultare un attimo e deglutisco, sapevo avrebbe capito le mie intenzioni, non che sperassi che dicesse di si così alla cieca, per cui ora dovrò passare al piano di riserva, nonché quello che sapevo già che avrei dovuto usare, è più una specie di "arma finale" che un "piano B". Così annuisco alla sua domanda.

Atsuko Kagari. È lei che voglio portare.

E cosa ti fa pensare ch..

Potrei rivelare cose che i nostri cari ospiti non vorrebbero sentire.

La interrompo subito, e la sua faccia si contorce in un'espressione che non avevo mai visto prima, che esprime frustrazione perché non può rispondere, perché questo non andava incontro ai suoi piani, ma poi prende un respiro profondo e la sua espressione torna la sua solita.

Fa come ti pare.

Poi prende il telecomando e accende la televisione come se io non fossi lì, e il mio corpo si riempie di una splendida sensazione, sia perché potrò avere Akko al mio fianco sia perché per la prima volta ho saputo tenere realmente testa a mia zia, così velocemente salgo in camera mia per dare ad Akko la buona notizia via messaggio.

Akko...

Sicuramente è un sogno, perché è implausibile ai miei occhi, non ci credo nemmeno ora che ho la realtà davanti, lo speravo ma non pensavo si avverasse, ora capisco perché quest'uomo aveva una voce familiare, solo che volevo rifiutare quella specie di utopia, e quindi non volevo riconoscerla.

Sono io, Akko.

Afferma con un sorriso che non vedevo da anni.









(^∇^)ノ♪
Scusatemi se questo capitolo non è molto lungo :,) Comunquee, pronti per tornare a scuola? :D
Io no.

〖Waitress〗//Diakko// (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora