3) Perdono

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Akko...

A volte mi chiedo perché ci siamo trasferite quaggiù, poi ricordo anche che mia madre deve avere il cuore a pezzi, quindi è normale volesse cambiare aria.
Fatto sta che non posso dirle del mio lavoro, per ora sarà un segreto.

Quella notte non ero riuscita a dormire, continuavo a pensare a quella ragazza, senza capirne il motivo, magari è perché ho fatto una cosa che ancora mi imbarazza, cioè versare il tè per terra, si è sicuramente questa la ragione.
Mi sveglio e sono ancora assonnata, vado in cucina a prepararmi qualcosa per colazione, al momento in casa non c'è nessuno, mia madre deve esser andata a lavoro presto oggi.
A proposito di questo, anch'io oggi devo lavorare, e soprattutto devo farmi perdonare da Diana. È strano che io sappi e mi ricordi il suo nome, mentre lei mi conosca solo come la nuova cameriera che non sa versare il tè.

Da una parte potrebbe avermi già perdonata, visto che non sembrava arrabbiata. D'altra parte, forse appena è uscita di lì ha cominciato a maledirmi... No, non devo deprimermi, e poi me lo ha ordinato Amanda, o mi licenzierà.
La mattina passa velocemente, e più l'orologio segnava un orario sempre più vicino alle cinque, più la mia ansia cresceva, tutta colpa di quella ragazza! Oh, forse è colpa mia, ma tralasciando questo, senza che neanche me ne accorgessi, erano già le 16, quindi velocemente mi preparo, mi porto una borsa con la divisa e prendo il primo autobus che mi porta a lavoro.

Appena arrivo vado nella stanza dove ci cambiamo, poi esco e noto che c'è solo Amanda che sta facendo avanti e indietro per la sala come se fosse una trottola, in effetti contando che Jasminka è in cucina, e Costance non lavora il weekend, lei fa tutto da sola qui.

Oh, eccoti, datti una mossa! Sempre al tavolo 6 c'è Diana, vai veloce!

Dice con le mani occupate da vari piatti, per poi scattare via.
Dò un'occhiata a quel tavolo vicino la vetrata, ed era davvero lì. Quindi prendo un respiro e vado.
Mi avvicino, stava leggendo un libro, e cerco di attirare la sua attenzione.

Eeehii! Ehm, ti ricordi di me? Che domanda stupida ci siamo viste ieri, ahah...

Dico finendo con una risata d'imbarazzo.

Oh, ciao. Il mio ordine è stato già preso quindi-

La interrompo subito.

No, veramente non sono qui per questo!

Lei mi guarda con un'espressione curiosa.

Volevo farmi perdonare per ieri...

Lei chiude il libro, e mi invita a sedermi sul posto davanti. E così faccio.

Quindi, Dia- No, ehm, non so qual è il tuo nome! Qual è il tuo nome?

Dico più nervosa che a un'interrogazione, cavolo Akko, calmati... !

Diana Cavendish, il tuo?

Dice con fare tranquillo.

Atsuko Kagari, chiamami pure Akko.

C'è un attimo di silenzio, poi mi decido a parlare.

Dunque, per farmi perdonare, volevo offrirti qualcosa, in un locale in cui vorresti andare...

Ci pensa un po', dopo stava per dire "non ce n'è bisogno", ma la interrompo, dicendo che va bene così e che non si deve preoccupare.

Facciamo mercoledì dopo che hai finito di lavorare?

Mmh, purtroppo comincio alle 17... Se vuoi facciamo prima?

Annuisce e ci diamo appuntamento alle 15 davanti al Four Seasons, cioè questo locale, per poi andare dove vuole lei.
Una volta stabilito ciò, sollevata mi alzo.

Allora, Diana, a mercoledì!

Ok Atsuko, a mercoledì.

Noto che mi ha chiamato con il mio nome e non con il soprannome, è anche molto cortese.
Ad ogni modo, per qualche ragione sono felice di uscire con Diana, non so il motivo, ma ormai ho smesso di chiedermelo, tanto non trovo la risposta, forse voglio solo esserle amica.
Continuo a lavorare fino a sera, torno a casa stanca accasciandomi sul letto della mia camera, e nella mia mente il suo profumo, la sua voce e le sue espressioni, continuavano ad apparire chiare.





〖Waitress〗//Diakko// (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora