7 capitolo

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Esmeralda.
Buio vedo solo buio, vago nell'oscurità non so da quanto tempo io stia vagando ma non vedo nulla oltre che il mio amato oblio, all'improvviso vedo i miei genitori, mio papà << la mia piccolina>>
<< PAPÀ>>
Urlo io saltandogli addosso
Lui mi stringe forte, quanto mi è mancato stare stretta tra le sue braccia cosi sicure e famigliari.
Poi vedo la mia mamma che mi viene incontro; << la mia principessa>>
<< MAMMA>> Scendo da papà e salto addosso alle mia mamma, la mia roccia il mio modello di vita, la donna che vorrei diventare.
<< mi siete mancati così tanto>>
Il mio papà sorride
<< anche tu principessa>>
Ma se loro sono qui vuol dire che sono venuti a prendermi e che non c'è lo fatta...
<< quindi sono morta ?>>
la mia mamma si avvicina ha me e prende le mie mani stringendole tra le sue. <<No tesoro non sei morta ma starai qui fin quando non ti risveglierai>>
<<qui con voi ?>> Il mio papà sospira
<< no principessina noi volevamo dirti solo che siamo fieri di te e della donna che sei diventata è saremo sempre al tuo fianco non avere paura bambina mia non sei da sola >> Loro mi abbracciano e poi spariscono io mi rannicchio su me stessa...

Alexander.
cinque giorni cinque fottuti giorni che è in coma. In questo momento il medico e dentro che la visita, dopo un po' esce
<< signor Ivanof ho paura che la prossima volta non riuscirò a riportarla in dietro...>> Si volta e va via.
Mi metto le mani fra i capelli, non so che fare, è solo colpa mia solamente mia, la mia piccola potrebbe non farcela ed è colpa mia. Come farò io senza di lei...senza l'unica donna che mi abbia mai rubato il cuore.

Esmeralda.
Piano piano provo ad aprire gli occhi, non ci riesco è riprovo, dopo cinque tentativi ci riesco ma la luce me li fa richiudere dopo due minuti mi abituo alla luce ho un dolore lancinante alla testa e allo stomaco provo a scansare le coperte e sembrano pesare una tonnellata, tento di alzarmi ma un dolore alle parti basse mi trattiene guardo giù e vedo un fottuto catetere lo tolgo e un bruciore allucinante mi attraversa, mi riprendo e barcollando mi dirigo in bagno ma prima che arrivi entra qualcuno
<< Esmeralda sei davvero sveglia?>>
Io non lo ascolto ed entro in bagno prima che arrivi chiudo la porta a chiave ma lui prova ad aprirla, lo sento poggiare la fronte contro la porta, sospira e la sua voce trema leggermente, è spaventato e potrei quasi pensare che tenga a me.
<< apri subito questa porta...ti prego apri>> io non gli do retta e vado in bagno, faccio le mie cose ed esco,
ma un giramento di testa mi fa cadere a terra guardo in alto e vedo Alexander venirmi incontro con poche falcate.
<< Ehi...ehi guardami Esmeralda guardami >> perché mai dovei guardarti dopo tutto quello che mi hai fatto.
<< Ti odio con tutto il mio cuore sei solo un mostro.>> Poi di nuovo il buio mi avvolge e mi porta tra le braccia di morfeo

Alexander.
La vedo in piedi e per poco non perdo un battito, è viva si è svegliata, e qui in piedi davanti ha me il medico diceva che non c'è l'avrebbe fatta ma lei ha lottato per tornare qui...da me.
<< Esmeralda che ci fai alzata?>>
Lei non mi ascolta e con una mossa rapida entra in bagno e chiude a chiave
<< apri subito questa porta...ti prego apri>> Lei non mi risponde e io cerco qualcosa nella stanza che mi aiuti a buttarla giù ma non trovo niente dopo cinque minuti sento la porta aprirsi e poi un tonfo entro in camera sua e la trovo a terra, corro verso di lei e mi chino.
<< Ehi...Ehi guardami Esmeralda guardami>>
<< ti odio con tutto il mio cuore sei solo un mostro.>>
Poi sviene di nuovo...Sento un dolore al petto e mi sento in colpa...sono stato io a farle questo e spero un giorno possa perdonarmi. La prendo tra le mie braccia e mi stendo con lei sul letto seduto con la schiena poggiata al capezzale e lei tra le mie braccia, la sua testa appoggiata sul mio petto, respira con fatica e i suoi battiti sono più lenti chiamo Dimitri e gli dico di rimettergli la flebo e la maschera del ossigeno
Lei dorme e io mi godo il suo calore è mi addormento mentre la tengo stretta tra le mie braccia.

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