Ghiaccio sciolto

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Due foglie di menta .. ghiaccio sciolto e Jennifer li' distesa a pancia sotto.. nuda sul letto.
L'ho conosciuta ieri notte.. bel culo la ragazza. Se non fosse per quel coglione del marito geloso che la tempesta di chiamate potrei segnarmi il suo numero di telefono . L' ho vista in un bar mezza brilla. Stava ficcandosi in un bel guaio con quella gonna attillata in quel covo di uomini affamati. Sarà' il mio spirito salvifico .. l'ho presa da dietro e baciata sul collo . " Hei, volete compagnia ragazze?". Un grosso e grasso tipo  dai capelli rossi e sudaticcio si stava avvicinando sbavando e magari progettando una situazione a 3. Non sono lesbica, tendenzialmente..ma lei era come un cucciolo disperso. " Vedi di andartene, e' la mia donna!" . Jennifer si voltò stupita verso me con quei suoi occhi azzurro cielo e con lunghi capelli castani lisci che le corniciavano l'incarnato roseo.
Alta, strizzata in quel completo nero, stava seduta sul bordo dello sgabello. Sul suo tavolo due bottiglie semivuote e un calice con 2 dita di vodka alla fragola. Scappata da una situazione di merda, stava cercando di dimenticare ma chi se la potrebbe scordare una così."Vieni con me, ho una camera qui vicino, è meglio che ti levi da questo buco . Fatti una doccia e poi te ne torni a casa". Appoggiata al mio corpo facemmo quei pochi metri che ci separavano dal mio albergo. Era così bella , così indifesa... la distesi sul letto, le tolsi le scarpe e le porsi L' asciugamano. " E tu chi sei.. perché L' hai fatto? " . "Perché ogni tanto arriva l'angelo custode che ti para il culo e tu ragazza ne hai uno che e' un pezzo di paradiso."Jennifer sbocciò in un sorriso e il suo cellulare si rimise a squillare..Tremava . Giulio, il marito padrone la rivoleva all' ovile. " Non voglio tornare, fammi star con te" . Non avevo bisogno di altri casini ma forse ci si annusa a pelle quando è arrivato il momento di spegnere la luce al cervello . Ordinai un Moijto per me al telefono e tolsi la suoneria al suo cell. Jennifer si sfilò il vestito e la vidi varcare il bagno sola con il suo tanga e quella meraviglia della natura che ondeggiando ipnotizzava .. me. Il campanello suonò per il drink , dissi di appoggiare il vassoio a terra ed andarsene. Avevo la solita sete , quella sete di cose diverse e come al solito arrivavano impertinentemente nella mia vita. Ed eccola qui la mia impertinente accoccolata in quell' enorme asciugamano , con il trucco slavato , le gocce d' acqua che le scendevano dai capelli e poi più giù le cosce lucide e umide. " Hai paura anche di me?". le dissi. " Dovrei? " .?La cucciola impaurita aveva fatto click al suo cervello . Lasciò scivolare a terra quel coso bianco , era perfetta: umida, in folle come un' auto e senza sapere perché lo stesse  facendo mi tolse la maglia. Io sono femmina , io sono maschio, io sono tutto quello di cui gli altri hanno bisogno, sento il profumo d' inferno sulle pelli altrui e la sua sapeva d' incenso e miele. Il mio seno così pieno tra le due mani attendeva di sentire come sapeva succhiare la mia bimba sperduta. Labbra sottili si avvicinarono a me , ai miei capezzoli , piccoli baci . Non ero una delle tante, ero la sua prima donna . Lo capivo dall' incertezza e da quei suoi movimenti e non volevo rischiare che la luce della coscienza  le tornasse. La feci sedere sulla mia coscia. "Shhh! Non pensare troppo, vieni qui..". Le scostai i capelli appiccicati al suo viso e le misi il mio indice nella bocca. Aveva bisogno di certezze . Le solite certezze che sanno di casa. Finalmente ... me lo succhiava... facendolo scivolare dall' unghia all' attaccatura della mano.. sentivo la sua saliva e la sua lingua come di una bimba assetata. La mia coscia bagnata di lei .. depilata, un ventre scolpito , un piccolo diamante sul suo ombelico. Bella la mia bimba .. Tolsi il dito, mi tolsi i jeans , sotto non portò mai nulla e ora ero in piedi di fronte a lei. Le rinfilai l' indice nella  mia di bocca , e cercai tra le sue piccole labbra L' ingresso del mondo . Era così eccitata . I suoi occhi azzurri erano incantevoli e ci volle un istante perché mi chiudesse quelle due porte di cielo.
Era completamente andata: viaggiava e io tenevo il timone dei suoi sensi. Entravo, uscivo tenendo il suo clitoride tra le dita stretto, , poi mollavo la presa e ora erano due le dita dentro di lei. Ansimava , rossa in viso si lasciava cadere sulle mie dita e ora i suoi capezzoli erano miei , tra i miei denti. Il dolore leggero calibrato con il suo orgasmo che sentivo arrivare .Era già pronta e spalancò gli occhi . La bocca aperta a cercare aria , baci che non le avrei dato . Presi il suo collo e strinsi leggermente:..." fidati di me e godi" Venne' così,con la paura, L' eccitazione, la voglia di dimenticare, di provare , e sentii .. uno.. due.. tre ... scosse percorrermi le dita. Mollai la presa e la lasciai cadere sul letto. La mia fame era li' come al solito ad un passo dall' essere soddisfatta. Ma ieri sera era il turno della piccola. Lasciai i soldi dell' albergo sul tavolo mentre dormiva . Io sono K. un' aliena .

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