CHAPTER ONE

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"Looks like a girl but she's a flame
So bright she can burn your eyes
Better look the other way"
~Girl on Fire//Alicia Keys~

"Looks like a girl but she's a flameSo bright she can burn your eyesBetter look the other way"~Girl on Fire//Alicia Keys~

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14 luglio 1993

"SEI UN IRRESPONSABILE!"-gridò la signora Monroe, poi il rimbombo delle sue dita contro la candida guancia del piccolo Jace spezzò l'aria.

Jace White era un tenero bambino di cinque anni arrivato all'orfanatrofio da poche settimane per motivi che ancora erano noti solo alla direttrice. Spesso Evelyn lo vedeva giocare nel piccolo cortile messo a disposizione per i più piccoli, sembrava contento.

Era uno di quei bambini che apprezza il fascino delle piccole cose, dalla forma delle nuvole al numero dei petali di un fiore, o al colore dei ciuffi d'erba che sbucavano qua e là nello spazio tra una mattonella e un'altra.

Aveva costantemente i capelli corvini sparati in ogni direzione, gli occhi che brillavano di luce propria e un sorriso meraviglioso a illuminargli il volto. Detto con tutta sincerità, a Evelyn ricordava parecchio Harry.

La signora Monroe lo teneva costantemente controllato senza un motivo apparente, sembrava averlo preso di mira. Ogni singola ragione, anche la più insignificante, era un pretesto per sgridarlo e metterlo in punizione; era un comportamento che Evelyn trovava sinceramente snervante.

In quel momento stava sorgendo l'alba, i primi timidi raggi di sole entravano dalla finestrella della sua stanza illuminando i minuscoli batuffoli di polvere che danzavano nell'aria.

L'atmosfera era già molto tesa, chiunque nell'orfanotrofio aveva sentito le grida della signora Monroe e naturalmente tutti già immaginavano chi fosse il poveretto.

Attenta al fare meno rumore possibile per non peggiorare l'umore della donna, Evelyn si alzò, per poi riordinare velocemente il letto e recarsi alla scrivania su cui erano posate una brocca e un recipiente non troppo grande, entrambi di ceramica bianca.

Si sciacquò velocemente il viso e lo asciugò nella grigia camicia da notte che la Monroe le aveva dato, poi si vestì, pronta alla chiamata della direttrice che, ovviamente, non tardò ad arrivare.

Tre forti colpi batterono sulla porta: "McKinnon! Fuori."-ordinò la donna e, notando il tono parecchio scocciato, non la fece attendere.

Veloce come una goccia che percorre gli ultimi centimetri del vetro su cui è finita, aprì la porta e si mise in fila dietro ad alcuni dei suoi compagni, chiamati prima di lei.

Con estremo ordine i ragazzi scesero le scale e arrivarono in sala da pranzo e, dopo una veloce colazione, andarono a completare i compiti che la Monroe aveva assegnato loro il giorno prima.

L'orfanotrofio Wool era un posto parecchio povero, la direttrice non poteva permettersi di pagare più di due dipendenti e, anche se ne avesse avuta la possibilità, non l'avrebbe mai fatto.

𝐄𝐦𝐞𝐫𝐚𝐥𝐝 𝐄𝐲𝐞𝐬||𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora