"Don't get too close, it's dark inside, it's where my demons hide"
~Demons//Imagine Dragons~31 luglio 1993
IL SOLE STAVA TRAMONTANDO SU PRIVET DRIVE, due ragazzi stavano entrando dalla porta del numero quattro con degli enormi sorrisi stampati in volto. Avevano trascorso l'intera giornata insieme e per loro non poteva esistere cosa migliore. Si sa, passare momenti e costruire ricordi con qualcuno che ci fa star bene è una delle cose migliori che possiamo immaginare, e fidatevi se vi dico che quei due giovani non solo stavano bene l'uno con l'altra, ma si sentivano vivi, il che è molto diverso. Grazie alla presenza dell'altro fuggivano dal grigiore delle loro vite, rendendo luminoso anche il pomeriggio con il temporale più forte e travolgente di tutti.
Harry ed Evelyn erano la luce l'uno dell'altra... erano il respiro, l'uno dell'altra.
"Sei ancora qui, vedo."-aveva detto una donna in modo piuttosto sgarbato non appena il ragazzo corvino entrò nel suo raggio visivo.
"Sì."-aveva risposto lui, piatto.
La signora si eresse in tutta la sua altezza: "E non dire 'sì' con quel tono da ingrato!"-iniziò.-"Troppo buono mio fratello a tenerti."-e qui si avvicinò a zio Vernon.-"Finiva dritto all'orfanotrofio se lo mollavano davanti a casa mia, Vernon."-concluse. Lanciò un'occhiata disgustata a Harry, poi corse a salutare calorosamente Dudley, che nel frattempo se la rideva stravaccato sul divano e guardando la TV.
La signora Marge non era la vera zia di Harry, ma in quanto sorella di Vernon Dursley era costretto a definirla tale. Era una donna particolarmente corpulenta, la quale principale interesse nella vita era allevare bulldog. Andava particolarmente d'accordo, se così si può dire, con Squarta, il cane che anche in quell'occasione si era portata appresso. Non era solita fare visita a Privet Drive essendo che non riusciva a separarsi dai suoi tanto amati cani, ma ogni sua visita, credetemi, era orribilmente impressa nella memoria di Harry.
Evelyn nel frattempo era ferma nel corridoio d'ingresso, aspettando che Harry la invitasse in cucina. Aveva quasi perso le speranze, quando dopo una decina di minuti sentì il corvino chiedere allo zio di parlare in privato. Pochi istanti dopo vide i due uscire dalla stanza in cui erano, lasciandosi alle spalle zia Marge, Dudley e zia Petunia.
Vernon stava per aprire bocca, ma il suo sguardo venne attratto da qualcosa, o per meglio dire, qualcuno.
Una ragazzina piuttosto bassa e magra come se non mangiasse da tempo era ferma davanti alla porta con lo sguardo su di lui. Per qualche istante gli ricordò una persona di sua vecchia conoscenza, ma scacciò dalla mente quei pensieri quando si rese conto che, effettivamente, una sconosciuta, soprattutto una strega, era in casa sua.
Dopo l'uscita di Harry, quella mattina, Petunia gli aveva immediatamente riferito chi avesse suonato alla porta, ma non si era preoccupato più di tanto perché non avere il nipote tra i piedi gli aveva fatto passare una giornata insolitamente tranquilla. Ora, però, la rabbia iniziava a farsi sentire tanto che la vena sulla fronte iniziò a pulsare. Il faccione gli divenne rosso, Evelyn pensò che assomigliasse ancora di più a un gigantesco pomodoro e trattenne le risate, ma quando l'uomo iniziò a dirigersi verso di lei a passo spedito tornò seria, quasi impietrita.
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𝐄𝐦𝐞𝐫𝐚𝐥𝐝 𝐄𝐲𝐞𝐬||𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫||
Fanfiction"Being in love with him is like being in love with a person who does not exist." Dove l'amore tra due ragazzi destinati sboccia e fiorisce come il fio...