Capitolo 5

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Numero Cinque, Mayfair, Londra, 1824

"Ma si può sapere che ha Colin?" Domandò Hyacinth lasciandosi cadere con poca grazia sul divano.

"Lascialo perdere, è tutta la settimana che si comporta in modo strano" commentò Eloise riprendendo tra le mani il libro sulla botanica che stava leggendo.

Hyacinth osservò sua sorella per qualche istante, fece correre lo sguardo sul titolo del suo libro e poi alzò un sopracciglio curiosa e stranita.

"Botanica?" Chiese attirando nuovamente la sua attenzione "Da quando ti interessi alla botanica?"

"Non sono fatti tuoi" rispose Eloise chiudendo velocemente il libro, poi si alzò e la guardò dritta negli occhi "Per tua informazione, la botanica è molto interessante" detto questo uscì dalla stanza.

"Bah" si lasciò sfuggire l'altra che ormai si trovava sola nel salotto e sbuffò. Com'era possibile che avesse sette fratelli e nessuno di loro fosse disponibile a distrarla mentre lei si annoiava a morte? Persino Felicity, da quando Penelope si era fidanzata, era troppo impegnata con l'organizzazione delle nozze della sorella per stare con lei.

Si alzò e si diresse alla finestra, guardò la strada sulla quale si affacciava sia l'ingresso di Numero 5 che quello di casa Featherington. Le persone passeggiavano tranquille, ma c'era qualcosa che non le tornava. Osservò una serie di carrozze trasportare gente di qua e di là, poi sentì il rumore della porta che si chiudeva e pochi istanti dopo Colin attraversò in fretta la strada guardando prima a destra e poi a sinistra. Arrivato sull'altro lato prese a camminare velocemente, finché non lo vide correre.

Ma dove diavolo stava andando?

Lo osservò ancora e lo vide rallentare in prossimità di casa Featherington. Alzò un sopracciglio curiosa. Adesso si era fermato davanti al cancello e sembrava irrequieto. Cominciò a fare avanti e indietro e potè giurare che stava parlando da solo.

Poi, inaspettatamente, si girò, e a passo moderato ripercorse i suoi passi, camminò fino a casa, attraversò la strada, superò il cancello di Numero Cinque, aprì la porta, richiuse la porta sbattendola violentemente e a passo pesante si diresse su per le scale.

"Mhm..." si lasciò sfuggire Hyacinth portandosi una mano al mento e strofinandolo pensierosa. Aveva tutta l'intenzione di andare a fondo a quella vicenda.

Una volta avrebbe potuto contare su Eloise, ma ultimamente era molto distratta, se ne stava per ore chiusa in camera a fare dio solo sa cosa, forse a scrivere lettere perché quando finalmente usciva aveva le dita sempre sporche di inchiostro e ordinava la carta da lettere più frequentemente. Quando le poneva domande in merito, quella si giustificava dicendole che scriveva a Francesca, ma Francesca era partita da poco ed Eloise aveva quello strano atteggiamento già da prima.

Perché nessuno se ne accorgeva? Due dei loro fratelli erano incredibilmente strani. Un momento, forse anche tre. Oh, ma no - pensò Hyacinth - Gregory era sempre stato strano. E Francesca? Anche lei era piuttosto strana. E - come al solito - adesso stava divagando.

Non pretendeva che Benedict se ne accorgesse, anche perché il fratello viveva in campagna con Sophie, lontano dai drammi della città; non pretendeva neanche che Anthony, il visconte Bridgerton dovesse occuparsene, aveva assai più cose a cui pensare, tra cui gli affari di famiglia, le rendite dei fratelli, la sistemazione delle restanti sorelle e le rispettive doti e sua moglie e i suoi numerosi figli e figuriamoci Daphne che con tre figli tutti vicini d'età e aveva decisamente molte responsabilità. Chi avrebbe potuto aiutarla?

Violet entrò nel salottino portando per mano Edmund e Miles, i figli maggiori di Anthony. Guardò sua figlia cercando aiuto e immediatamente Hyacinth le andò in contro prendendo il piccolo Miles in braccio e sbaciucchiandolo tutto. La madre la ringraziò con lo sguardo. Da quando era nata Charlotte, Kate aveva avuto il suo ben da fare e - ogni volta che poteva - Violet le dava una mano, portandosi in giro gli altri due nipoti. Ma, né Edmund, né Miles erano angioletti, anzi erano proprio delle pesti. Non stavano fermi un attimo e non appena sfuggivano allo sguardo di chiunque gli stesse tenendo d'occhio, combinavano qualche pasticcio. Violet li amava, profondamente. Forse amava i suoi nipoti, tutti i suoi nipoti, più di quanto amasse i suoi figli e tutti sapevano che li amasse alla follia. Ma, che ci poteva fare!

Proprio sotto il nasoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora