Il monaco
Stava seduto rivolto verso il tramonto,un cane vegliava in attesa, poco distante.
La guardò con occhi ridenti.
Lei si sedette accanto con una domanda nello sguardo.
-Sarai libera quando avrai accettato il corso degli eventi._
Lei levò lo sguardo verso le nuvole che correvano velando di arancio il sole.
-Ogni cosa ne nasconde un'altra.La nuvola nasconde il sole e la luce cela il buio.Il giorno nasconde la notte. Cos'è fondamentale alla vita? Ci nutrono e guidano il giorno e la notte,il sole e la pioggia._
Il cane si avvicinò e posò il muso su una gamba dell'uomo.La sera mutò l'arancio in indaco,la donna giunse le mani e ringraziò ,attendendo la notte.
La porta
Era una porta da cui avrebbe dovuto passare.
Era la porta del dolore,dei giorni bui che ancora l'attendevano.
Così passò ,con passo fermo e sguardo oltre.
Dall'altra parte arrivò col cuore freddo e gli occhi un po' più spenti,cercando la luce del nuovo cammino.
-Ora puoi passare da questa porta:conduce oltre tempo e spazio verso oblio e leggerezza._
-Ma è la stessa che ho appena oltrepassato.-obiettò in un sospiro.
-Lo spirito non è forse uno?Dolore è gioia sono lo stesso volto che muta a secondo del tuo sguardo.-
Lei sorrise ai tasselli sparsi di quel gioco infinito e riprese il cammino con passo leggero.
Il ritorno
Ne attese il ritorno.Attese al di là delle acque del fiume che lisciavano pietre,dei tramonti rosati,delle notti inquiete.
Attese all'alba e sotto al sole.Il suo cuore pulsava lento,battito di rettile.
Sentiva un flusso freddo percorrerla.
Furono brevi sonni e lunghe veglie.
Eppure attese tanto da scordarne il senso.
Lunga era l'eternità e ,finalmente,si addormentò.