Pov Eudoro
Seguo alla lettera quello che Achille ha detto nella sua lettera. A quella ragazza ci siamo affezionati quasi tutti. E come potrebbe essere il contrario.
Sembra ieri che l'ho condotta nella sua tenda. E invece sono passati diversi anni. All'inizio pensavo fosse soltanto un modo per divertirlo, per passare il tempo, ma evidentemente mi sbagliavo!
Patroclo ci aveva visto giusto. E infatti ne avevamo parlato molte volte, non aveva mai visto suo cugino così.
Lei, inizialmente, era in preda al panico. E aveva ragione ad esserlo. Vittima di una guerra in cui lei non aveva fatto niente. Di cui lei non aveva alcuna colpa.
Cosa sia successo da quel momento in poi non lo so. Ma lo posso immaginare! Achille era cambiato. E molto! Era diventato meno cattivo.
Una volta in battaglia aveva lasciato libero un uomo che lo aveva implorato di risparmiarlo perché aveva un bambino e una moglie che lo aspettavano a casa.
Lei invece da quando Achille l'aveva salvata dai soldati di Agamennone lo vedeva in un altro modo, era diversa, sembrava molto presa dalla situazione. Penso che la loro storia sia iniziata quella notte. Ma quando quella sera, quando lei è stata costretta ad andare via... È cambiato tutto.
Achille si è chiuso nella sua tenda e non ha voluto sapere nulla di nessuno. Non è mai uscito. E ha voluto vedere soltanto Ulisse, l'unico re che lui rispettava. Soltanto dopo ho capito il perché. Aveva in mente un piano strategico, alcuni pensavano, invece altri pensavano che dopo tutto il dolore per la morte del cugino, la perdita della ragazza avesse fatto perdere tutta la concentrazione e la sua bravura nelle battaglie.
Una sera ci aveva ordinato di entrare tutti nel cavallo di legno insieme a lui, ma quello che ci disse ci aveva reso molto incuieti.
Ci disse, poi, che il nostro intento non era quello di distruggere la città, ma quello di proteggere Briseide.
Sapevamo che avremmo vinto quella sera anche perché contavamo sull'effetto a sorpresa, ma non sapevamo ancora quale sarebbe stato il prezzo da pagare.
Quindi, con soli tre uomini con me, vado nel sentiero dove si sono avviati i troiani rimasti. Sempre in silenzio per paura che qualcuno ci scopra, saliamo una montagna ma uno dei tre uomini cade.
"Pisandro tutto bene?" chiede Fenice mentre gli tende una mano per farlo alzare.
"Sì sono soltanto caduto" quando Pisandro si alzò vidi un qualcosa che mi fece essere sicuro della strada che avevamo preso. Era una specie di tessuto blu che avevo visto addosso a Briseide quando l'avevamo presa nel tempio di Apollo. "Ci siamo! Sono passati di qui. E l'unico modo per andare da loro è salire lungo questa montagna!"Due giorni più tardi
Pov Briseide
Ma ad un certo punto... tra i cespugli vedo qualcosa.
Non so forse mi sto sbagliando ma anche prima avevo sentito dei rumori, ma pensavo fosse il vento. Ma ora non c'è vento.
Cerco di scappare ma non ci riesco perché due braccia forti mi prendono e tirano via il mio corpo coprendomi anche la bocca. Il ventre mi fa male. Ho paura.
STAI LEGGENDO
La gloria di un amore
Historical FictionLa guerra di Troia ebbe una fine tragica. Troia venne distrutta dal fuoco e i pochi superstiti, sono riusciti a scappare da un passaggio segreto che portava chissà dove con la sola speranza che i greci non trovassero mai quel passaggio. Anche i grec...