capitolo 9

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Appena finita la colazione, Louis decise che non avrebbe aspettato con le mani in mano che Harry decidesse quando e come parlargli oppure no, per cui si diresse direttamente nella sua stanza e, senza bussare, spalancò la porta e si portò di fronte al letto, su cui il riccio era steso a leggere.

"Cosa succede, Harry?"

"In che senso?"

"Perchè mi eviti?"

"Non ti sto evitando, stiamo parlando."

"Stamattina ti stavo raggiungendo e tu te la sei squagliata facendo finta di non vedermi. Perchè?"

"Uhm, volevo venire a leggere il libro che mi hai regalato...Sai non resistevo più dalla curiosità," disse Harry, con un risolino nervoso.

"Non prendermi per il culo, Harry. Cosa ho fatto ora?"

"Non hai fatto nulla, smettila."

"E allora qual è il problema?!" esclamò Louis, esasperato.

"Non c'è nessunissimo problema, Louis!"

"Bene, allora non ti darà fastidio se mi stendo vicino a te mentre programmo il piano d'azione per la prossima tappa," disse il castano, senza aspettare una risposta e infilandosi nel letto talmente vicino a Harry che le loro spalle e le loro cosce attaccate sembrava fossero sul punto di fondersi da un momento all'altro.

"V-veramente, ecco, io..." si morse il labbro il riccio, scostandosi leggermente dal corpo dell'altro "Non penso che-"

"Harry, ti sei addormentato su di me, sul mio petto, e ora non ti senti a tuo agio a starmi seduto vicino! Spiegami cosa diavolo è successo."

"Senti, tu hai detto che avevi paura di starmi soffocando e io ti ho detto che se fosse successo ti avrei avvisato. Bene, questo è il momento dell'avviso."

"Ti senti soffocato?"

"Voglio solo un po' di tempo per me," disse flebilmente Harry, facendo sgranare gli occhi a Louis, che era sul punto di rispondere, ma alla fine ci ripensò e si alzò semplicemente dal letto, lasciando la stanza senza dire nulla. Harry, rimasto da solo, gemette di frustrazione e chiuse violentemente il libro di Louis, che non riusciva neanche a leggere senza evitare di ripensare alle immagini della sera prima, e alla fine si nascose sotto le coperte con un broncio sul viso.

"Perchè cavolo non mi faccio mai i fatti miei?" borbottò sbuffando il riccio.

∘ ∘ ∘

Quattro giorni. Erano quattro giorni che Louis e Harry non si rivolgevano la parola, e ogni volta che Harry tentava di andare a parlare con il castano per cercare di scusarsi, quest'ultimo gli rifilava un'occhiataccia e se ne andava via.

"Ma che vi succede adesso, Louis?" lo prese da parte Zayn, dopo l'ennesimo rifiuto del capitano di avere una conversazione con Harry.

"Harry ha deciso che lo stavo soffocando e che aveva bisogno di tempo da solo, ed è quello che gli sto dando."

"Oddio, ma non vedi che ti cerca costantemente con quello sguardo da cucciolo bastonato in faccia? È evidente che ti voglia chiedere scusa, lascialo avvicinare."

"No, Zayn, mi sono rotto di essere il capitano deboluccio che fa tutto per lo stupido ragazzino per cui si è preso una cotta."

"Ricominciamo con la storia dell'orgoglio, davvero? Louis, tu hai deciso che eri troppo innamorato e tu hai deciso di portarlo qui sopra. Quindi, o adesso fate pace e la smettete di litigare ogni santo minuto, oppure appena arriviamo dai tuoi lo lasci lì, mandi una lettera alla sua famiglia e lo fai venire a riprendere, perchè non ho voglia di passare le prossime tre settimane a guardarvi mentre vi evitate finchè non arrivo io a farvi fare pace. Chiaro?" chiese determinato Zayn, facendo sbuffare il castano.

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