Capitolo 13

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Rimasi con gli occhi chiusi, volevo ascoltare quello che dicevano 

"Ragazzi non dovevate dirgli niente adesso chissà dov-" mi sembrava la voce di Fede 

"Ah è qua..." disse la stessa voce

Fede 

"Ah è qua..." dissi guardandola dormire, andai verso di lei e mi misi in ginocchio per terra davanti al suo corpo girato verso destra, comodamente sul letto. 

Presi delle ciocche che le cadevano sul viso e gliele misi dietro l'orecchio, la guardai sorridendo come un ebete. Sapevo che glielo avrei dovuto dire di quella uscita ma non volevo litigare o farla star male, anche gliene ho fatto di più non dicendoglielo. 

"M-marghe, so che stai dormendo ma devo dirtelo. Io e Martina, la mia ex, non abbiamo fatto niente, te lo giuro. Sono andata da lei, ho preso le mie cose e me ne sono andato, me nella strada mentre tornavo qua ho ricevuto un messaggio, da dei miei vecchi amici, che mi dicevano che erano in città, quindi ho lasciato le mie cose in macchina e sono uscito con loro a prendere un caffè..." dissi per poi continuare 

"Io e la mia ex ci siamo lasciati 3 mesi fa e anche piuttosto male quindi non c'è da preoccuparsi. Scusami piccola, non volevo farti stare male...poi domani mattina ti ridirò tutto sperando tu mi creda, ci tengo veramente molto a te e voglio sistemare le cose." Mi avvicinai a lei per dargli un bacio sulla fronte ma mi mise le mani intorno al collo e mi baciò. 

Mi staccai e la guardai stranito 

"M-ma tu eri sveglia?" chiesi 

"Si...quando ti ho sentito entrare ho chiuso gli occhi, volevo vedere cosa facevi. Sapevo che se fossi stata sveglia staresti andato nel panico per spiegarmi e io non ti avrei creduto. Però adesso che so la verità sto meglio..." disse guardandomi sorridendo, mi girai per vedere se i ragazzi erano ancora lì e mi accorsi che non c'era nessuno e la porta era chiusa, quindi mi fiondai sulle sue labbra 

"Ti amo bimba" era il primo che ci dicevamo in quelle tre settimane da fidanzati 

Marghe 

A quelle parole rimasi paralizzata, non lo avevo mai detto a nessuno, avevo molta ansia ma la lasciai perdere e feci prendere il controllo al mio cuore che pompava più forte che mai. 

"Ti amo anche io tato" dissi e a quelle parole sulle sue labbra apparve un sorriso dolce e delicato, gli diedi un bacio a stampo. 

Si alzò e si mise la maglia che usava per dormire, era di cotone bianco, per tutto il tempo lo guardavo con occhi innamorati finché lui non se ne accorse e io girai lo sguardo. 

Si mise sul letto girato verso di me e io feci lo stesso, ci guardammo per qualche secondo abbracciati, nelle sue grandi braccia mi sentivo al sicuro, mi diede un bacio sulla fronte e ci addormentammo insieme. 

La mattina seguente mi svegliai e scesi a fare colazione, poco dopo di me arrivò Fede che però si sedette di fianco a Nico, loro due erano molto uniti, io ero accanto a Matteo. 

"Ehi principessa, allora sistemato tutto?" mi chiese 

"Si esatto, allora?" disse Leo che era davanti a me, Insigne e Immobile si girarono verso di me per sapere anche loro, quei due lì erano così curiosi che sapevano tutto di tutti. 

La figlia del misterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora