50 Sfumature di Kai [SOSPESA]

Capitolo 8.

50 Sfumature di Kai - Capitolo 8.

P.O.V. Kyungsoo.

 

 

 

Apro gli occhi lentamente, lasciando che un fascio di luce accecante mi investi. Alzo di poco il busto, stiracchiandomi sotto la trapunta. Non ho idea di quanto abbia dormito.

Metto a fuoco la vista strofinandomi gli occhi, poi mi tiro su lentamente e un piacevole indolenzimento mi fa corrugare il viso.

Kai non c'è. Mi siedo e guardo il panorama che ho davanti. E' davvero una stanza bellissima. Resto immobile a godermi quella piacevole vista, quando una voce mi fa voltare dall'altra parte. E' lui.

Mi muovo lentamente, cercando di non fare rumore. Infilo le mutande che stanno sul pavimento, poi mi avvicino piano, cercando di seguire la voce di quella conversazione. Varco la porta finestra che divide la stanza dal balcone e lo trovo lì, appoggiato alla ringhiera.

«Hai ragione! Sì, lo sai che mi dispiace. Mi passi a prendere tu? Perfetto allora. A dopo Sehun!»

Sbarro gli occhi sentendo pronunciare quel nome. E' cosi dannatamente amaro sulla mia bocca. Mi avvicino con cautela, incrociando le braccia al petto. Lui si volta verso di me e per un secondo vengo catturato da quelle perle marroni che sono i suoi occhi.

Ci guardiamo, nessuno parla.

«Ah ti sei alzato finalmente! Comunque oggi puoi anche non venire a lavoro...»

Abbassa lo sguardo, riponendo il telefono nella tasca dei pantaloni.

«Come?» mormoro, sono sorpreso.

«Non mi serve il tuo aiuto oggi» dice, il suo tono sembra quasi severo.

Avanza, ma io lo blocco accanto a me. La presa sul suo braccio è salda.

Guardo avanti, fermandomi a fissare un punto qualsiasi. 

«Quello che è successo non si ripeterà mai più...» grugnisco, quel tanto che la mia voce ancora impastata dal sonno permette.

Non riesco a guardarlo, i  miei muscoli si irrigidiscono.

«Mh... mh!»

Gli occhi mi scrutano dal basso verso l'alto, poi con un movimento lento si avvicina al collo e lo morde, rubandomi un piccolo lamento.

«Sai una cosa? Non mi sembravi molto convinto ieri sera quando hai cambiato posizione e mi sei salito sopra...»

La mia mano scivola lentamente dal suo braccio, liberandolo dalla stretta. Socchiudo la bocca esterrefatto e lascio che si allontani.

«Comunque buongiorno Kyungsoo.» 

Si sistema  la cravatta ed esce dalla stanza, lasciandomi solo.

Sento la porta principale sbattere, poi il rombo di una macchina. Mi volto verso la camera; Il letto è disfatto, prova insormontabile del rapporto che avevamo consumato.

Arrossisco al ricordo e digrigno i denti, corro dentro la stanza. Prendo le lenzuola tra le mani e le tiro forte, cercando di toglierle, le ammucchio in un unico groviglio, lanciandole a terra con forza. La mia mente evoca l'immagine di un ragazzo dalla chioma color cioccolato e occhi profondi. Mi sciolgo. E' cosi dannatamente travolgente, Impossibile da cancellare.

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