12. Una Storia Infinita

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Se il tempo scorresse ora sarebbero le ore 9 del 10 Gennaio, tra due ore la cometa Halghol passerà su di noi e la sua durata in cielo sarà di massimo 30 minuti. Jackson sembra non presentare alcun tipo di problema da ieri, i miei compagni dicono che ormai è apposto, mi hanno anche permesso di baciarlo stamattina, poiché passate più di 8 ore, ma non mi sento ancora sicura.

Capisco che forse è dover lasciare questo posto a far aumentare il mio stato di stress, per cui decido di andare a visitare il cimitero, per poter dare un ultimo saluto a mia madre.

-Ti verremo a prendere lì tra un’ora, tieniti pronta- mi raccomanda Murph.

Arrivo in quel posto buio e spento e non posso far a meno di perdermi in lunghe chiacchiere, non sono mai venuta qui da sola da quando mia madre se n’è andata, ci venivo sempre con i miei amici, ma ora è tempo che affronti la cosa.

-Sai mamma ho davvero paura, i sintomi di questo virus si manifestano in un massimo di 6 ore, ma sono ancora preoccupata per Jackson. L’ho baciato stamattina, più di 6 ore fa, ma non mi importa davvero di me, sono solo terrorizzata all’idea di perdere un’altra persona speciale e di non riuscire ad affrontare il dolore. Mi dicono tutti di stare tranquilla, ma io non ci riesco, non riesco a farcela, non senza di te. Eri tu a tenermi la mano quando ero agitata ed eri tu a dirmi che andrà sempre tutto bene, per questo ora non ci credo più quando me lo dicono. Non ci sei stata per tutto questo tempo, ma ora il pensiero di non poter nemmeno più visitare questo posto mi uccide. Devo lasciarti e in effetti ti sembrerò ridicola perché l’ho già fatto nella realtà, ma averti qui riusciva a illudermi, a farmi credere che un pezzo di te fosse ancora qui, vorrei davvero che fosse reale- dico piangendo e ridendo allo stesso tempo per lo stress e inginocchiandomi accanto alla sua lapide.

-Lei sarà sempre con te- dice d’improvviso Murph, è venuta comunque, sapevo che lo avrebbe fatto, non mi lascerà mai sola e le voglio bene per questo -Saranno sempre con noi- continua riferendosi sicuramente a Kyla e al padre.

Continuiamo entrambe a piangere, fino a quando Noah non ci invita ad andare in auto, è tempo di oltrepassare il confine.

Dopo poco arriviamo nel punto in cui avevamo posto l’addensante con il sangue di tutti noi all’interno, ad un tratto il cielo diventa rosa, la cometa passerà inevitabilmente a breve.

-Non posso venire con voi- mi dice Jackson, dopo essere sceso dall’auto, commuovendosi improvvisamente.

-Che dici?- chiedo ridendo credendo sia uno scherzo.

-L’ho già detto agli altri Trix, volevo solo accompagnarti qui, è colato sangue dal mio volto poco dopo la tua uscita di casa- capisco che non sta scherzando e iniziamo entrambi a piangere.

-Com’è possibile?- chiedo non riuscendo a comprendere come sia potuto accadere e capendo che le mie sensazioni precedenti sembravano essere esatte.

-Non credo di averti contagiata, ho probabilmente toccato qualcos altro senza guanti nel pomeriggio- continuo a non capire, forse non voglio farlo, non riesco a dirgli addio.

-Non mi importa di me- dico iniziando a singhiozzare -vieni con noi, ti prego-

-Non posso Trix, sto per morire, se anche ci fosse una cura dovremo viaggiare almeno per due ore dall’altra parte per poter ricevere aiuto da qualcun altro, non c’è nessun centro abitato a pochi passi dal confine- mi spiega mentre la cometa inizia ad attraversare il cielo.

-Dobbiamo andare Trix- mi dice Emma.

-Va ti prego, proverò a trovare una soluzione qui prima che se ne vada la cometa, ti raggiungerò non appena la troverò, te lo prometto- dice Jackson continuando a piangere, intravedo solo ora il sangue nelle sue lacrime e non posso far altro che correre ad abbracciarlo.

-Non baciarmi, ti prego, devi salvarti- mi prega.

-Andiamo Trix, ce la faremo assieme, ti aiuterò, Jackson troverà la cura- mi dice Murph.

-Ci riuscirà sicuramente- la sostiene Noah che guarda Jackson per chiedergli il permesso di staccarmi dal suo abbraccio.

-Va, andrà tutto bene, so che detesti sentirtelo dire, ma è la verità, posso giurartelo- dice Jackson mentre chiede agli altri di portarmi dall’altra parte del confine, prima che la cometa scompaia e sia troppo tardi anche per lui per poter trovare una cura e raggiungerci.

Mi fermo sulla linea del confine per guardarlo un’ultima volta e capisco in un attimo che la mia persona è ormai inevitabilmente legata alla sua, è la mia ancora, il mio porto sicuro, le uniche braccia in cui riesco a rifugiarmi, l'unica persona che mi abbia fatto amare l'estate. Lo vedo andar via mentre i miei compagni, giunti ormai dall’altra parte, mi intimano di raggiungerli, urlo un ti amo e il ragazzo che mi ha donato il mondo intero si gira di soppiatto. Ci guardiamo un'ultima volta, cadendo in uno di quei nostri contatti visivi immensi. Desideriamo entrambi che questo momento duri per sempre, contiamo fino al 3 per voltarci contemporaneamente, il tre che è da sempre considerato il numero perfetto ora rappresenta la fine di tutto. Restiamo ancora a fissarci fino a quando Jackson dà il via, con le lacrime agli occhi e un profondo inverno nel cuore ci speriamo consapevoli che prima o poi le nostre strade si sarebbero di nuovo incrociate, ma questo è soltanto l'inizio di un'altra storia infinita.

Evergreen-la città dal tempo zero [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora