Capitolo 4.

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<<Li c'è del caffè>> Indicò <<Aspettami qui, vado a prepararmi>> Io annuii e cominciai a versarmi del caffe in una tazza, mentre vidi Ethan sparire tra le scale a chiocciola. Presi la
bevanda e mi accomodai sul tavolo.

Poco dopo sentii squillare un telefono, ma non era il mio. Il mio sguardo cadde su quello che sarebbe dovuto essere il telefono di Ethan, lo stavano chiamando.

Presi il telefono e andai al piano di sopra <<Ethan?!>> Provai a chiamarlo, ma nessuno rispose. Controllai in camera sua ma non c'era, cosi provai in bagno.

Quando aprii la porta trovai Ethan ancora tutto bagnato che stava uscendo dalla doccia, dall'imbarazzo mi misi una mano davanti a gli occhi. Scorsi il suo solito sorrisetto <<Scusami>> Ridacchiai con tono imbarazzato <<Ti stavano chiamando>> Gli porsi il telefono <<Guarda che non mi da fastidio se guardi>> Sorrise in modo malizioso e io diventai ancora più rossa di prima <<Ti lascio il telefono in camera tua, ti aspetto di sotto. Scendi quando tu e il tuo piccolo soldatino avete finito>> Risi, lui inarcò il sopracciglio <<Io e il mio GRANDE soldatino>> Precisò in modo fastidioso.

Chiusi la porta, feci un bel respiro tentando di tornare umana e non un peperone. Lasciai il telefono sul letto e scesi al piano di sotto.

Qualche minuto dopo scese Ethan, aveva una canottiera bianca e una tuta nera. Restai a fissarlo per qualche secondo, aveva i capelli ancora bagnati ed era così bello.

Aspetta cosa sto dicendo? Che schifo mica mi piacerà!?

<<Sei viva?>> Schiocco le dita << S-si ci c-ci sono!>> Sussultai. Lui rise un po' mentre io abbassai la testa imbarazzata.

Afferrò una tazza dalla credenza e si versò del caffe, poi so sedette accanto a me: <<Hai qualche piano per sta sera?>> Inarcai il
sopracciglio, voleva portarmi fuori? <<Beh a quanto pare no>> Sorrisi <<Ti va di uscire?>>

Lo sapevo.

<<Oh, ehm. Non sono una a cui piace molto la gente. Preferisco stare da sola a scrivere>> <<Avanti, ti prometto che ti divertirai>> Sbuffò <<Nah, non mi piace. Scusa>> Feci spallucce bevendo l'ultimo sorso di caffè.

<<È una discoteca qua vicino...>> Scontrai il
suo sguardo <<Senti, io- A me non mi piace stare al centro dell'attenzione. Non ho mai messo ne vestiti ne tacchi...>> Lui sorrise e mi prese la mano <<Avanti Ell>>

Aveva ragione, dovevo provare.

<<D'accordo>> Annuii. Sul suo viso comparse un'enorme sorriso.

Sapete, non mi è mai fregato del giudizio degli altri su di me ma sinceramente essere al centro dell'attenzione mi ha sempre provocato disagio. Non ho mai messo dei vestiti attillati, ne tacchi ne gonne. Sempre e solo jeans e canottiere/magliette

Uscii da casa di Ethan, ringraziando. Sarei dovuta andare a cercare un abito per questa sera.

Cominciai a guardare le vetrine, provai qualche negozio fino a quando trovai uno che attirò la mia attenzione.

Cominciai a guardare le vetrine, provai qualche negozio fino a quando trovai uno che attirò la mia attenzione

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Era bellissimo. La commessa mi consiglio po dei tacchi, non era difficile camminarci.

 La commessa mi consiglio po dei tacchi, non era difficile camminarci

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Sono le 20:00, sono pronta. Scendo e vedo gli occhi di mio padre illuminarsi <<Non credevo di vederti in elegante prima dei 25>> Rise <<Nemmeno io, mi rifiuto ancora di crederci>> Risi anche io <<Ellen, come ti trovi con Ethan?>> A questa domanda mi salì una strana angoscia, ansia, agitazione. Perchè mi sto agitando?? Cosa mi succede??

<<Bene>> Sorrisi in modo falso <<Buona serata piccola>> <<Grazie papà>> Lo abbracciai.

Un attimo dopo qualcuno bussò alla porta <<Vado io>> Dissi andando verso la porta.

Quando aprii trovai Ethan, aveva dei jeans e una felpa con un cappotto militare. Rimase a bocca aperta quando mi vide e io diventai leggermente rossa <<Wow Ellen>> <<Chiudi quella bocca Cut>> Sorrisi chiudendo la sua bocca spalancata <<A dopo papà>> Salutai <<A dopo piccola, trattamela bene Ethan!>> Rise <<Certo sign. Moore>> Sorrise prendendomi la mano.

Camminammo per un po' fino a trovarci di fronte ad un edificio chiamato "Blue Lights", entrammo.

C'era molta gente, un po' di ubriachi, sobri e fatti. Ci recammo al bancone <<Cosa prendi?>> Chiese alzando leggermente la voce. per la musica troppo alta <<Oh no non bevo, al massimo una birra>> Risi <<Avanti ELLEEEN>> <<Cut finiscila>> << 2 vodka lemon per me e la ragazza>> Indicò Ethan al barista. Io sbuffai, ma bevetti quel vodka lemon volentieri.

Durante la serata, Ethan non la finiva di bere, tra negroni, birre, shottini e bacardi.

Stavamo ballando in mezza pista come pazzi scatenati fino a quando Ethan si ferma <<Tutto bene??>> Cominciò ad avere dei contai di vomito quindi lo trascinai fuori.

Appena usciti, cominciò a vomitare "SERIAMENTE ETHAN?" Pensai mettendomi le mani tra i capelli.

Finito di vomitare, si sedette sul marciapiede <<Siediti Ellen>> Disse sorridendo come un coglione. Mi sedetti fissando il vuoto, fino a quando Ethan ruppe il silenzio <<Sei veramente bellissima Ellen>> Arrossii <<Anche quando diventi un peperone>> Rise e poi vomitò di nuovo.

Non chiedetemi come io abbia fatto a portarlo a casa.

Appena alzai la testa per aprire la testa trovai un biglietto "Sono uscito al bar con William, papà"

<<Oh grazie Boris!>> Esclamai.

Non potevo sicuramente lasciare li Ethan, quindi dovetti portarlo a casa mia. Mio padre non c'era, sarà stato con Boris al bar sicuramente.

Portai Ethan di sopra, gli tolsi i vestiti e lo aiutai a mettersi una maglia di mio padre che trovai, lo lasciai in boxer visto che i suoi vestiti erano sporchi di vomito.

<<Hey Ellen, guarda qui>>

Like a drug || Ethan Cutkosky♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora