Matrimonio

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Sentii la porta aprirsi, alcuni passi veloci sulla soffice moquette e poi la luce.
- Susan!! - brontolai con la voce impastata dal sonno.
- Si?
- Chiudi quelle maledette tendine. - ordinai mettendo la testa sotto al cuscino.
Merlino.
- Rose, oggi è il gran giorno! Devi alzarti! - cinguettò.
Gran giorno?
Il mio ex-migliore amico - per cui avevo da poco scoperto di nutrire un affetto più profondo dell'amicizia - si era rivelato uno stronzo in piena regola ed in questo gran giorno di festa stava per sposare una bellissima ma traditrice ragazza.
Evviva!
- Io non vengo!
Non era una protesta o altro, era semplicemente l'annuncio di quello che avrei fatto, in questo caso di quello che non avrei fatto.
- COSA?! Stai scherzando, vero? - mi domandò la signora Potter.
Scherzare? Che parola buffa.. Non ricordavo di conoscere il suo reale significato, forse perchè comportava l'atto di ridere e di divertirsi ed io in quegli ultimi giorni non avevo fatto altro che piangere, mangiare cioccolato, scrivere struggenti lettere di scusa a Franz - di cui non avevo mai ricevuto risposta - e piangere, di nuovo.
- No, non sto assolutamente scherzando.
Non l'avessi mai detto.
Susan si fiondò come una furia sul mio letto, mi scoprì ed urlò - Ora tu ti alzi, ti lavi, ti vesti ed infine vieni al piano di sotto dove io con somma maestria ti acconcerò quella massa indefinita di paglia, capito??
Rabbrividii e non solo per il freddo che mi aveva investito dopo il volo del piumone.
- No. - mugugnai stiracchiandomi.
- Spero che quel verso sia un si! - disse scendendo dal letto ed avvicinandosi alla porta.
- La tua agitazione non fa bene al bambino! - l'avvisai.
Lei si fermò, la mano sulla maniglia - Rose - sorrise affilando lo sguardo - Muoviti!
Sbatté la porta lasciandomi sola.
Sbuffai sedendomi.
Sarebbe stata una madre davvero molto severa.

Ci smaterializzammo davanti all'ingresso dell'enorme villa Wallace.
Non eravamo soli, molti invitati erano già presenti e come noi attendevo di poter entrare.
- Se non si danno una mossa - mi bisbigliò Albus riferendosi ai due Auror che controllavano l'autenticità degli inviti - Rischiamo di arrivare in ritardo.
In tutta risposta sbadigliai.
Un vero peccato!
Ma con la mia fortuna non correvamo certo questo pericolo, al massimo saremmo arrivati giusto in tempo per vedere il bacio degli sposi o meglio, per il lancio del bouquet. Bouquet che avrei sicuramente - con i miei riflessi pronti - preso al volo.
- Aaah, andiamo. - disse mio cugino prendendo la mano della moglie ed il mio braccio.
- Dove? - chiesi opponendo resistenza.
Non ero un sacco di patate da trascinare, oh.
- Qui. - mi rispose prima di rivolgersi ai due Auror - Salve, so che voi state solo svolgendo il vostro lavoro e sono sicuro che lo state facendo con estrema precisione e passione - oh cielo Al, sii breve - Ma noi dobbiamo entrare adesso. Siamo i testimoni e non possiamo certo arrivare in ritardo, mi capite non è vero?
- Noi la capiamo signore - iniziò uno dei due ragazzi - Ma non possiamo fare nulla per aiutarla, si rimetta in fila per favore e aspetti il suo turno.
Dobbiamo prendere anche il numerino?!
- Beh, non volevo arrivare a questo punto, ma mi avete costretto. - Albus respirò tirando fuori il distintivo - Sono l'Auror Potter, Albus Severus Potter!
Bond, James Bond.
Sarei scoppiata a ridere da un momento all'altro, me lo sentivo.
- Lei è l'agente Albus Potter? Ci perdoni non l'avevamo riconosciuta - si scusò l'altro ragazzo - Potete assolutamente entrare, prego. - ci invitò spostandosi di lato.
- Grazie, giovanotti. - sorrise loro Al - Farete strada, ne sono certo.
Giovanotti?! Farete strada?! Avevano si e no due anni in meno di noi.. Mio cugino aveva dei seri problemi.
Il giardino di casa Wallace era a dir poco incantevole, ma cos'altro potevo aspettarmi?
- Susy, tu rimani pure qui e mi raccomando siediti nelle prime file, così posso vederti. - le diede un veloce bacio sulle labbra ed accarrezzò il pancione.
Che dolce.
- Tu, Rose, invece vieni con me. Dobbiamo trovare gli sposi.
Una nuova missione per l'agente 007.
Salutai Susan prima d'incamminarmi verso la casa.
Non feci nemmeno due passi che Albus individuò lo sposo - Ecco lì Scorpius, raggiungiamolo.
Mi bloccai.
- Rose, che c'è? Andiamo!
- Ehm, no. Cioè tu si, vai.. Io devo trovare Celine, sono la sua damigella d'onore!
Non avevo alcuna voglia di incontrare Scorpius, pretesa piuttosto assurda considerando che quello era il suo matrimonio.
- Giusto. - acconsentì mio cugino non sospettando nulla - Ma sai dov'è?
- La cercherò! - dissi allontanandomi.

Harry Potter - Il matrimonio del mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora