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[Akaashi]
Ormai sono le 16:30 del pomeriggio, e sto prendendo l'autobus per andare nell'ospedale dove opereranno Kou, voglio essere lì quando uscirà.
Ho ansia, tanta, troppa ansia, ma so che Koutaro uscirà dalla sala operatoria vivo, e che sarà come nuovo; e questo lo so per due motivi:

1)Me l'ha promesso, e Koutaro è una persona di parola, non mi mentirebbe mai;

2)Perché siamo in una guerra contro il destino, e Kou non perde mai. Lui odia perdere.

Non mi manca molto per arrivare, penso che tra mezz'ora dovrei già essere lì.

[Bokuto]
Sono all'ospedale ormai da ore, sono le 15:30, e tra circa mezz'ora, l'intervento inizierà.
Sono ansioso, lo sono sempre stato. Ma non ho paura della morte, ho paura di lasciare solo Keiji, io lo amo, più di tutti e di tutto, più della mia vita, e vederlo soffrire, sarebbe una cosa peggiore della morte per me.

Ad un certo punto, sentii bussare alla porta di camera mia.

"Lei è Koutaro Bokuto?" Mi disse un dottore, sulla trentina d'anni.

"Si, sono io" dissi accennando un sorriso, per ora è il massimo che posso fare, ho troppa ansia per ridere spensierato come al solito.

"Bene, venga in sala operatoria che la dobbiamo preparare prima dell'intervento" mi disse con un tono cordiale, ma anche professionale. Io annuii e mi alzai dal letto.

Ormai sono pallido, la mia pelle rosea è completamente bianca, e il mio fisco, su cui ho lavorato anni, è quasi perso per colpa della perdita di peso.

Mente pensavo, arrivai davanti alla sala operatoria. La porta completamente bianca, con sopra un cartello che diceva "sala operazioni", illuminata con una luce a led verde.

"Entri pure" mi disse il dottore.

"Si" dissi io a bassa voce.

Feci come mi disse il dottore, e appena entrai, mi fecero subito distendere sul lettino.
Il mio è un'intervento rischioso.
Ho una probabilità di sopravvivenza, e due di morte:
1)che l'intervento vada male; 2) che non si possa fare più nulla;

Ma in un modo o nell'altro lo farò, perché senza, morirò a prescindere.

I dottori cominciarono ad esaminarmi, mi attaccarono a qualche attrezzo strano, e in fine mi diedero l'anti-dolorifico, e le mie palpebre si fecero pesanti.

Non sento niente, non vedo niente, penso sia per colpa del farmaco. Ciò vuol dire, che l'operazione è in corso.
-Ahh, chissà che fa Keiji- è l'unica cosa a cui riesco a pensare, chissà se sta venendo qui, voglio che sia lui la prima persona che vedrò.

Il tempo passò. Non so quanto, non so se siano passati minuti, oppure ore; ma finalmente sentii una voce chiamarmi, e riuscii ad aprire gli occhi.

"Signor Bokuto, come sta?" Mi chiese una dottoressa.

"Mh, non sento alcun cambiamento" dissi sincero.

"Mi dispiace, dobbiamo comunicarle, che ormai i polmoni sono troppo mal ridotti... non si può fare nulla. Siamo desolati" disse lei, con un tono professionale, ma anche compassionevole, che faceva trasparire tristezza e rammarico.

"Grazie mille per aver provato... questo vuol dire che non mi rimane molto, eh?" Dissi facendo una risatina nervosa.

"Se tutti va bene, due ore..." mi rispose subito.

"Ah" dissi semplicemente.
Due ore, voglio vederlo. Devo vederlo.

"Potete riportarmi in camera?" Chiesi subito.

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[𝐁𝐨𝐤𝐮𝐀𝐤𝐚]✎ᝰ┆𝚞𝚜 𝚊𝚐𝚊𝚒𝚗𝚜𝚝 𝚏𝚊𝚝𝚎 🌙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora