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D: " cucciolo, ti ho preparato il pranzo"
La mano di dabi si posò delicatamente  sulla spalla del minore e lo scosse leggermente, shigaraki aprì gli occhi e notato il piatto fumante ceró, non senza fatica, di sedersi, gli ci vollero cinque mituti prima di riuscirci, grazie anche all'aiuto di dabi ma quando ebbe il piatto sulle ginocchia fece scorrere ripetutamente lo sguardo fra il cibo e il corvino,
D: "devi mangiare, so di non essere un mago in cucina, ma il tuo corpo ha bisogno di energie"
Shigaraki sbuffó e cercò di allungare una mano per afferrare il cucchiaio, ma, sia a causa del bendaggio, sia perché i suoi muscoli non rispondevano ancora bene ai suoi comandi, quando la posata venne sollevata ricadde malamente nel piatto.
A quel punto shigaraki tornò a fissare i suoi occhi in quelli del maggiore
S: "c-come?"
A quel punto dabi si sedette sul letto prendendo il minore fra le braccia sistemandoselo fra le gambe, quando afferrò il cucchiaio la sua mano tremava, era la prima volta che si prendeva il tempo di accudire qualcuno, che si preoccupava di fare la cosa giusta per qualcuno che non fosse lui stesso ed anche un semplice gesto come nutrire un altra persona, risultava tremendamente difficile, assurdo, surreale e non aveva la minima idea se quello fosse il modo giusto, shigaraki dal canto suo tentava di rendergli il compito il più semplice che poteva, avvicinando il capo, per quanto gli fosse possibile, al cucchiaio.
Shigaraki Ringraziò il fatto che il corvino fosse alle sue spalle e non potesse vedere il rossore espandersi sulle sue gote, anche per lui, quella situazione era imbarazzante, mai una volta era stato aiutato, mai una volta si era mostrato debole davanti a qualcuno, eppure quelle braccia che da sempre avevano ucciso senza riserve, adesso, lo stavano salvando, si stavano prendendo cura di lui e mai una volta lo avevano colpito con violenza, era così diverso da tutto quello a cui era abituato, quel calore che pian piano si espandeva nel suo petto era così strano eppure così... Piacevole.
Per una volta non doveva mantenere le apparenze, per una volta non doveva nascondere il dolore, per una volta non doveva mostrarsi impenetrabile.

Dabi ci mise un po' a coordinarsi e in tutta risposta ricevette diverse sbuffate da parte del minore quando alle prime cucchiaiate era più il cibo che gli finiva spalmato in faccia che quello che riusciva ad ingerire, ma dopo un po', shigaraki riu...

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Dabi ci mise un po' a coordinarsi e in tutta risposta ricevette diverse sbuffate da parte del minore quando alle prime cucchiaiate era più il cibo che gli finiva spalmato in faccia che quello che riusciva ad ingerire, ma dopo un po', shigaraki riuscì a finire il suo piatto senza troppe complicazioni
S: "e-era b-buono"
A quel punto sul volto di dabi si formò inconsciamente un sorriso e appoggiato il piatto di fianco al letto si alzò in piedi, ma quando si voltó a guardarlo quel sorriso si trasformò in una fragorosa risata, shigaraki era completamente sporco di cibo, ne aveva residui ovunque, sul volto, fra i capelli persino le lenzuola si erano sporcate in alcuni punti, il minore Capendo il motivo di tale risata lo guardò male.
S: "è s-solo...c-colp- tua"
Le parole uscivano ancora sconnesse dalla sua bocca e si maledì internamente quando la sua risposta non fece altro che alimentare le risate del maggiore.
A quel punto shigaraki fece per glirargli le spalle, ma una fitta improvvisa in tutto il corpo gli fece spalancare gli occhi e rimanere senza fiato, dabi smise di ridere immediatamente e si precipitò ad aiutarlo, lo fece stendere e si assicurò che le zone più lesionato del suo corpo non facessero troppa pressione contro il materasso
D: "cucciolo sei ancora più di là che di qua, aspetta ancora un po' prima di darmi contro ok? Vado a prenderti qualcosa con cui puliti"
Una volta aver tolto il cibo dai tre quarti del volto e aver passato dieci minuti buoni a ripulire i capelli, dabi si stese al suo fianco, shigaraki si guardava ancora i capelli con fare schifato quando dabi catturó la sua attenzione
D: "potrai farti la doccia non appena riuscirai a muoverti, anche col mio aiuto, in questo momento sei ancora troppo debole"
Shigaraki fissò il suo sguardo sul maggiore e un ghigno gli comparve sul suo volto mentre si stringeva a lui.
D: "vedo che l'idea non ti dispiace... Ammettilo da quanto tempo aspettavi questo momento?"
Lo sguardo di dabi si assottiglió mentre con una mano inizió ad accarezzargli i capelli, ormai aveva capito che bastava quel gesto per far rilassare il minore e per quanto potesse risultare strano, in quel momento il suo unico scopo era farlo stare bene, senza secondi fini, ma questo non gli impediva di provocarlo un po'.
L'aveva promesso a quel bambino, quando la prima volta l'aveva stretto fra le braccia, gli aveva promesso che ci avrebbe provato e avrebbe fatto tutto il possibile per mantenere quella promessa.
Shigaraki non rispose, abbastanza sconcertato, a quella domanda, ma nello stesso tempo felice di ricevere le attenzioni del maggiore, decise perciò di cambiare l'argomento
S: "p-parla tu"
D: "di cosa vuoi che ti parlo?"
Dabi era rimasto stupito da quella domanda, ma alla fine non avevano molto da fare, perciò, decise di assecondarlo, ma si stupì ancora di più quando la risposta giunse alle sue orecchie
S: "t-te"
Nessuno si era mai interessato a lui, nessuno si era mai preoccupato di sapere la sua storia e sotto un certo aspetto dabi lo preferiva, per anni si è sempre sentito inutile, per anni si è sempre sentito inadeguato, sbagliato, storto, per questo aveva iniziato a pensare che lui stesso non aveva valore, non c'era motivo percui qualcuno avrebbe dovuto aiutarlo, non c'era ragione di soffermarsi a mostrare misericordia a un essere disgustoso qual'era e di sicuro lui non voleva le pene di nessuno, ma adesso, qualcuno voleva sapere, qualcuno poteva capirlo e forse quello poteva essere l'ennesimo passo per ridare vita ad un volto da troppo tempo ormai sfigurato.
Così, nonostante la paura gli stritolava il cuore in una morsa, prese un bel respiro e iniziò a parlare
D: "io... Io sono il nulla..."

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