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Ormai una settimana era passata, shigaraki si stava rimettendo in forze, la voce gli era tornata e le ferite si stavano rimarginando, ma, per quanto dabi abbia sempre aiutato il minore a lavarsi, per quanto possibile, era una settimana che shigaraki non si faceva la doccia e la cosa lo turbava parecchio, finalmente riusciva, seppur con un supporto, a reggersi in piedi, perciò, nulla l'avrebbe distratto dal fiondarsi immediatamente sotto il getto dell'acqua, o quasi.
S:" dabi, cazzo ti dai una mossa, finalmente posso farmi una doccia e non aspetterò un secondo di più perciò vedi di uscire da quel bagno"
Era mattina e quando shigaraki si svegliò, notò subito l'assenza del corvino, ma non ci diede troppo peso e come sempre, provò a muovere il suo corpo, un sorriso soddisfatto si formò sul suo volto quando riuscì ad alzarsi in piedi da solo seppur rimanendo attaccato al muro e appiurata la sua resistenza, iniziò a pregustarsi l'acqua calda della doccia, se non fosse, che dabi era chiuso in bagno da ormai tre quarti d'ora e shigaraki iniziava a spazientirsi, lentamente si diresse verso la porta e iniziò a bussare freneticamente al suo interno, finché non sentì la serratura scattare e la figura di dabi comparire sulla soglia
S: "era ora, cazzo possibile che tutte le volte- perché sei senza maglia?"
Una sonora risata lasciò il maggiore nel vedere la faccia di shigaraki accendersi e guardarlo ad occhi sgranati
D: "perché? come pensavi di farla la doccia? vestito?"
S: "riesco a reggermi in piedi da solo non c'è bisogno che mi aiuti...hai...hai già fatto abbastanza in questi giorni"
Shigaraki distolse lo sguardo, ma per tutta risposta, il maggiore ghignó prendendolo in braccio ricevendo in cambio non poche lamentele.
Lo lasciò cadere sul letto, prestando comunque le dovute attenzioni, prima di spostarsi sopra il corpo del minore e  congiungere le loro labbra interrompendo così l'ennesima lamentela, bacio che venne subito ricambiato appassionatamente dal minore, che, per quanto sbuffasse, amava la cura e l'attenzione che dabi gli riservava.

Quando si staccarono, dabi appoggiò la fronte su quella del minore, sorrisero ed entrambi si maledissero per non essersi accorti prima dell'altro, ma sicuramente se i loro corpi si fossero incontrati prima, nulla di tutto questo sarebbe avvenuto, ...

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Quando si staccarono, dabi appoggiò la fronte su quella del minore, sorrisero ed entrambi si maledissero per non essersi accorti prima dell'altro, ma sicuramente se i loro corpi si fossero incontrati prima, nulla di tutto questo sarebbe avvenuto, non ci sarebbe stato sentimento, non ci sarebbe stato amore, solo un vortice carnale, composto di disperazione e abbandono, da cui, nessuno dei due, sarebbe uscito illeso.
D: "ti sei calmato adesso?"
S: "mmm...forse...."
D: " in ogni caso, non pensarlo neanche, sai che farei di tutto, abbiamo deciso di provarci inseme no? Perciò lascia che mi prenda cura di te come tu stai facendo nei miei confronti, Tomura, non immagini neanche l'aiuto che mi stai dando, anche il solo vederti la mattina, al mio fianco, il tuo modo così naturale di addormentarti fra le mie braccia, il calore che si espande nel mio cuore tutte le volte che mi stringi,
Abbiamo deciso di ricucire gli strappi insieme e ti assicuro che ci stai riuscendo, tomura, mi ripeti spesso che sono stato il primo a tendenderti la mano, ma ti assicuro che anche tu sei stato il primo ad afferrare la mia"
Mai una volta lo sguardo di uno lasciò gli occhi dell'altro e shigaraki a sentire quelle parole sorrise, sentì milioni di farfalle nello stomaco e un senso di appartenenza e di protezione riscaldargli il petto, congiunsero ancora una volta le loro labbra e nel mentre, dabi iniziò a sfilare la maglia del minore, si sentivano bene nella loro bolla, per la prima volta non era la rabbia a guidare i loro gesti ma qualcosa di molto più profondo.
D: "e poi è una settimana che mi trattengo e l'idea di poter stare finalmente con te sotto la doccia, mi eccita da morire"
Il ghigno sul volto di entrambi non lasciava dubbi su quello che sarebbe successo di lì a poco e nessuno dei due si sarebbe tirato indietro, shigaraki sbottonó i pantaloni del maggiore andando a togliergli gli ultimi indumenti, prima di sfilarsi anche i suoi
D: "a quanto pare non sono l'unico a pensarla così"
S: "é praticamente una settimana che ti ho costantemente attaccato e non sono ancora riuscito a sfogarmi.... Visto che ti piace tanto, preparati a prenderti le tue responsabilità"
Il bacino di shigaraki scattó verso l'alto, procurando ad entrambi i ragazzi numerosi brividi lungo il corpo quando le loro intimità furono a contatto
D: "cucciolo non vedo l'ora".
Senza mai staccarsi l'uno dall'altro dabi fece allacciare le gambe del minore al suo ventre e sollevato, iniziò a dirigersi verso la porta del bagno.
Una volta arrivato non ci pensò due volte, entrò in doccia, aprì il rubinetto e lasciò che lo scrosciare ritmico dell'acqua calda li accompagnasse ad assembleare un ulteriore pezzo del puzzle, un pezzo che per anni, o era stato trascurato, o era stato forzatamente incastrato nella posizione sbagliata, per tentare di compensare pezzi mancanti, pezzi fondamentali ma che erano stati persi fin dall'apertura della scatola, ma che grazie a loro, piano piano stavano ricostruendo e incastrando nella posizione giusta.

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