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Dabi si alzò da terra era estremamente serio e a shigaraki quasi dispiacque non sentire più il suo calore, gli tese la mano e il minore  l'afferró seppur esistante, non aveva paura di lui, ma aveva paura di sé stesso, era riuscito, a fatica, a calmarsi fra le braccia della persona che amava e nonostante tutto l'odore di sangue sulle sue mani era ancora impresso nella sua mente, cosa sarebbe accaduto se gli fosse venuto un altro attacco di panico? Era così stanco di dover lottare contro tutto e tutti
S: "d-dabi... Cosa?..."
D: "basta cucciolo mi hai già raccontato abbastanza, ora si fa a modo mio"
Dabi strinse saldamente la mano del minore e senza esitazione iniziò a correre mentre shigaraki tentava, invano, di chiedere spiegazioni.
Dabi iniziò ad urlare, a buttare fuori tutta la rabbia e la tensione accumulata, non gli fregava nulla se erano le sei di mattina, non gli fregava nulla dei vecchietti che lo guardavano male mentre si divertiva ad insultarli e quando si girò a guardare il suo compagno notò, finalmente, che il sorriso era spuntato sul suo volto.
D: "andiamo, fallo anche tu, siamo Villain che ti frega di quello che penserà la gente, abbiamo tutto il diritto di mandare a fanculo il mondo e non voglio che tu ti perda questa opportunità"
Così anche shigaraki iniziò ad imitarlo e finalmente sentiva di essersi sbarazzato di un macigno che gli pesava sullo stomaco, urlò contro suo padre, urlò contro il dottore ed uroló contro quello che era il suo maestro, e soprattutto urlò al piccolo Tenko di rinascere, gli urlò che poteva farcela, gli urlò che finalmente aveva trovato il luogo adatto per vivere e quel luogo era al suo fianco, qualsiasi posto sarebbe stato perfetto se ci fosse stato dabi con lui e finalmente shigaraki tornò a prendere in mano le redini della sua vita.
I due ragazzi corsero... corsero e urlarono finché il fiato non gli mancò nei polmoni e quando smisero di urlare scoppiarono a ridere, nessuno dei due si era mai sentito così libero in vita sua ed entrambi, speravano che quella sensazione non finisse mai.
Senza rendersene conto arrivarono in un parco e dabi corse su per una collina trascinando dietro il minore, si fermarono solo una volta in cima e guardando verso l'orizzonte dabi allargò le braccia in un gesto teatrale
D: "questo, tutto questo é nostro... Tomura, non siamo più legati a nessuno, niente più regole, niente più guerre, niente più lotte fra il bene e il male, possiamo essere chi vogliamo e non dobbiamo rendere conto a nessuno, il destino é nostro tomura ed io voglio passarlo con te"
A quel punto shigaraki con ancora il sorriso in volto gli corse in contro saltandogli al collo, posando le sue labbra su quelle del corvino che ricambió subito il bacio.
Shigaraki si sporse in avanti e dabi semplicemente si lasciò cadere all'indietro, stretti fra le loro braccia, non si accorsero neanche dell'impatto col suolo, iniziarono a rotolare giù per la collina e una volta alla base, scoppiarono a ridere, dabi si portò sopra al minore e sorridendo ricominciò a baciarlo, bacio che durò minuti interi e dal quale nessuno dei due aveva voglia di staccarsi.

D: "merda, ti amo tomura ti amo da impazzire, voglio potermi sentire così tutti i giorni, voglio sentire l'adrenalina scorrere nel mio corpo mentre facciamo qualche cazzata, voglio stringerti fra le braccia talmente forte da farti mancare il fiato...

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D: "merda, ti amo tomura ti amo da impazzire, voglio potermi sentire così tutti i giorni, voglio sentire l'adrenalina scorrere nel mio corpo mentre facciamo qualche cazzata, voglio stringerti fra le braccia talmente forte da farti mancare il fiato e voglio sentire la tua voce, voglio sentirti urlare voglio sentirti ridere e sì voglio sentirti gemere perché, cazzo, mi fai sentire vivo cucciolo, mi fai sentire fottutamente bene, fanculo a tutto quello che abbiamo passato perché ci ha portato ad essere qui, adesso e merda, se avessi saputo quello di cui veramente avevamo bisogno ti avrei strappato dalle loro grinfie molto prima e avrei rivendicato ciò che è mio anni fa"
Finì la frase tornando ad appropriarsi delle labbra del minore, che non faceva altro che ridere fra un bacio e l'altro stringendo il corvino a sé più forte che poteva
S: "anch'io dabi, anch'io voglio sentirmi così, perciò facciamolo, prendiamoci ciò che ci appartiene di diritto e fanculo a tutto, voglio svegliarmi col tuo viso al mio fianco, voglio urlarti dietro quando mi fai incazzare e voglio amarti ogni giorno di più, non ti lascerò andare via, non adesso, perciò prendimi, sono qui "
I baci diventarono sempre meno casti finché non riuscendo più a trattenersi dabi portò il minore in un angolo più appartato per suggellare ancora una volta il loro amore.
Il sole era ormai alto nel cielo quando, i due ragazzi decisero che quel giorno sarebbe stato loro e che non sarebbe certo stato il timore di incontrare qualche Hero per strada a fermarli dal restare fuori per tutta la giornata.
Entrambi ne avevano abbastanza di stare segregati in quattro mura, per quel giorno avrebbero seguito il cuore e si sarebbero divertiti, ma forse prima di seguire il cuore, sarebbe stato meglio seguire lo stomaco, che in quel momento gli stava urlando di trovare qualcosa da mettere sotto i denti.
D: "cucciolo ti va un gelato?"
S: "N-non ne ho mai mangiato uno"
D: "perfetto problema risolto ho visto una gelateria mente venivamo, che dici facciamo un salto?"

...

X: "ragazzi I sold- HEY, DOVE STATE ANDANDO?!"
D: "hahaha, che faccia, SCUSA DOLCEZZA MA ABBIAMO FRETTA"
S: "hey, chi hai osato chiamare dolcezza?"
D: "tranquillo cucciolo tu avrai sempre la priorità"

I due ragazzi erano arrivati in gelateria, avevano ordinato e poi se l'erano data a gambe come due bambini, ignorando gli urli della gelataia, finché non raggiunsero un luogo abbastanza lontano da potersi gustare il loro bottino in tranquillità
S:" mmm... Sarà che ce lo siamo sudato... Ma ammetto che è veramente buono"
Il maggiore sorrise nel vedere shigaraki mangiare il gelato di gusto, gli afferrò il volto fra le mani e fece in modo di assaggiarlo direttamente dalla sua lingua.
S: "se volevi sentirlo bastava chiedere"
D: "sì, ma così é molto più buono"
S: "idiota"
D: "sì ti amo anch'io cucciolo"

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