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I due ragazzi erano seduti intorno al tavolo della cucina mentre facevano colazione
D: "cucciolo vuoi un antidolorifico? Ti fa ancora male? "
S: "s-sto bene, non mi serve nulla, non è di certo la prima volta che mi ritrovo a sopportare un po' di dolore e ti assicuro che le torture erano infinitamente peggio"
Posata la tazza nel lavandino dabi si avvicinò al minore, si sedette sulle sue gambe e lo strinse in un abbraccio posando il volto nell'incavo del suo collo.
Shigaraki rimase interdetto, non si aspettava un gesto del genere, di solito dabi era molto più... Subdolo, nei suoi gesti, se voleva un abbraccio avrebbe cercato un modo per provocarlo, quella ricerca d'affetto così espressiva, senza filtri, Quella delicatezza era così... Rilassante.
In quel momento shigaraki ricordò la premura con cui quelle braccia si erano strette a lui la prima volta e un sorriso si formò sul suo volto.
Ricambió la stretta e iniziò ad accarezzargli la schiena
S: " dabi... Tutto bene? Ti si è scaricata la stamina della stronzaggine?"
D: "cucciolo, sono solo stanco"
Il maggiore inspiró a pieni polmoni il profuno del compagno mentre sprofondava sempre di più fra le sue braccia.
Il cuore gli batteva a mille nel petto, si sentiva così bene, avrebbe voluto rimanere così per sempre, ma Dalla mattina alcuni pensieri gli ronzavano di continuo in mente e non riusciva a darsi pace.
potevano davvero vivere la loro vita in quella città? In quello stato? Dove tutti li conoscevano come spietati Villain? Dove morirono per la prima volta?
Un sospiro lasciò le labbra del maggiore e shigaraki, che già da un po' aveva capito che qualcosa in lui non andava,  voleva assolutamente chiarire
S: "dabi... Ti prego....sono qui, parlami"
A quel punto il maggiore si alzò di scatto e piantó i suoi occhi in quelli del minore e dopo qualche secondo perso a scrutarli decise di rischiare
D: "tomura... Io... Voglio restare con te per sempre..."
Fece una piccola pausa cercando di captare cogni segno, ogni espressione del più piccolo che spalancò leggermente gli occhi mentre il cuore prese a battere velocemente
S: "a-anch'io dabi... Ma questo cosa-"
D: "dobbiamo andarcene... Io... Ho paura... Tomura ho paura per te, per noi, andiamocene e ricominciamo, ricominciamo una nuova vita, Touya e Tenko, sarebbe il passo decisivo per rinascere, ma voglio farlo con te, da solo non ce la potrei fare."
Il minore non riusciva a distogliere lo sguardo dagli zaffiri lucenti del compagno, sentiva la pelle andare a fuoco ed il calore riscaldargli il cuore e donargli nuova forza.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di rimanere al suo fianco
S:" penso... Penso che sia perfetto"
Un sorriso sincero si espanse sul suo viso
S: "voglio vivere con te per sempre dabi, basta, basta villain, mi hai aiutato a respirare... Touya, mi hai aiutato a vivere, come potrei rifiutarmi"
D: "Tenko...."
S: "shhhh, non dire nulla"
Le loro labbra si congiunsero delicatamente, sapevano che non sarebbe stato facile, di sicuro, non potevano prendere il primo aereo e partire come se nulla fosse, troppe persone sapevano quello che avevano fatto, ma avrebbero provato di tutto pur di non rinunciare nuovamente a loro stessi, al loro amore.
Un bussare ritmico li risveglió dalla bolla di dolcezza in cui erano entrati.
Entrambi si voltarono di scatto verso la porta.
Mon-chan stava già tentando di raggiungere l'ingresso scodinzolando, ma venne prontamente fermato dal minore, che lo legó come meglio poteva al tavolo.
Entrambi raggiunsero il portone sospettosi e quando dabi posò una mano sulla maniglia portò il braccio opposto a proteggere il più piccolo dietro di sé, accese la mano e dopo un lungo respiro l'aprì di scatto pronto a colpire.
X: "sono solo e non voglio combattere ma dovete ascoltarmi"
A pochi metri dalla porta, deku stava in piedi, immobile, con le mani aperte davanti al volto.
Immaginava un possibile attacco e decise bene di mantenere le distanze, dabi a quella vista, spense la fiamma ma non si mosse, rimanendo in silenzio pronto comunque a scattare ad ogni minimo segnale di pericolo.
Deku: "non sono qui per combattere e mi sembrava giusto avvisarvi, dovete andarvene oggi stesso, gli eroi stanno progettando un attacco a sorpresa e se volete continuare a vivere in libertà, non avete tempo da perdere"
Shigaraki, intanto, aveva affiancato il maggiore e si era sporto per osservare, anche lui, la scena
S: "perché dovremmo fidarci? Sei un eroe anche tu, perché dovresti aiutarci? "
Deku: "perché vi ho visti l'altro giorno al parco, non ho percepito pericolo e osservandovi ho tratto le mie conclusioni, non ho nulla per poter provare la verità delle mie parole, ma se davvero volete una seconda possibilità dovete fare in fretta.
Vi lascio qui a terra un biglietto per un aereo privato, tranquilli, conosco il pilota e non si intrometterà, l'aereo partirà sta sera, atterrerete in un paesino fuori dal Giappone, insieme a al volo vi lascio anche l'indirizzo della casa in cui potete andare a vivere, anche in questo caso, non preoccupatevi conosco i proprietari"
Deku, molto lentamente si chinò lasciando al suolo due foglietti di carta e un mazzo di chiavi.
A quel punto si rialzó e mostrato uno dei suoi soliti sorrisi salutò i due ragazzi
Deku: "spero davvero possiate trovare la vostra felicità, sono contento per voi ragazzi e... Shigaraki"
Richiamata l'attenzione le iridi rosse si posarono in quelle verdi, sempre così lucenti e piene di speranza dell'eroe

Deku: "mi dispiace di non aver raggiunto la tua mano, spero comunque che quella di dabi riesca a darti la forza e l'amore di cui hai bisogno" A quell'affermazione shigaraki sbarró gli occhi, quel ragazzo, nonostante tutto quello che ha perso a cau...

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Deku: "mi dispiace di non aver raggiunto la tua mano, spero comunque che quella di dabi riesca a darti la forza e l'amore di cui hai bisogno"
A quell'affermazione shigaraki sbarró gli occhi, quel ragazzo, nonostante tutto quello che ha perso a causa sua non esitó nell'aiutarlo, non esitó nel proteggerlo.
Dal canto suo deku riuscì quasi ad intuire tutte le domande che gli frullavano nella testa, infondo, anche lui era abituato a borbottare fra sé e sé.
Deku: "ricordati che rimaniamo collegati... Nel one for all, ho visto quel bambino... Detto questo... Bhe... Addio, dabi, shigaraki, chissà, magari in un futuro ci rincontreremo."
E così come è arrivato, in un balzo, lasciò il vialetto, lasciando soli i due ragazzi ancora schoccati incapaci di muoversi, sullo stipite della porta.

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