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Era ormai sera e i due ragazzi avevano appena finito di mangiare, dabi era ancora alle spalle del minore quando, posato il piatto, appoggiò il volto sulla spalla di shigaraki chiudendo gli occhi.

Il minore girò leggermente il volto per osservarlo, era bello, era molto bello, fin dalla prima volta in cui si incontrarono, non poté negare che non avesse attirato la sua attenzione, viso sfilato, capelli particolarmente ribelli, ma la cosa che ...

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Il minore girò leggermente il volto per osservarlo, era bello, era molto bello, fin dalla prima volta in cui si incontrarono, non poté negare che non avesse attirato la sua attenzione, viso sfilato, capelli particolarmente ribelli, ma la cosa che colpiva maggiormente shigaraki erano i suoi occhi, di quella tonalità di blu così particolare che riesce ad ipnotizzarti dopo una sola svista.
Però, Nonostante avessero passato diversi anni, insieme al covo, non si era mai soffermato a guardarlo così da vicino, troppo impegnato a portare avanti l'egoismo di quello che un tempo considerava suo padre.
In quella stanza, invece, dabi era lì al suo fianco, si soffermó a guardare la pelle, le sue cicatrici, i piccoli margini dove la pelle sana si congiungeva con quella bruciata, i tre piccoli piercing che risaltavano sul suo naso, finché non arrivò alle sue labbra, quelle due strisce di carne che qualche ora prima si erano posate delicatamente sulle sue, mentirebbe se dicesse di non aver mai voluto sentirle, più di una volta gli capitó di immaginarlo sopra di lui mentre si dava piacere, in quelle sere in cui il suo lato carnale prendeva il sopravvento.
D: "cucciolo se continui a fissarmi così mi consumi"
Shigaraki era talmente incantato da non essersi nemmeno accorto che il corvino aveva aperto gli occhi, infatti, sussultó quando la sua voce lo riportò al mondo reale e distolse subito lo sguardo, dal canto suo, dabi, lo strinse in un abbraccio, non gli dispiaceva ricevere le attenzioni del minore e doveva ammettere che anche lui si era perso per qualche secondo nel cremisi dei suoi occhi, per poi soffermarsi curioso sulla cicatrice che sormontatava il suo occhio destro.
Iniziò a far scorrere le proprie dita fra le ciocche dei capelli del minore che si rilassó al solo contatto beandosi di quel momento.
Quando i nodi furono per la maggior parte districati, Dabi, iniziò ad intrecciarli finché i capelli del minore non furono quasi tutti legati in una treccia.
S: "sai c-he... Te la farò pagare... V-ero?"
Dabi scoppiò a ridere percependo, anche senza vederla, la faccia imbronciata del più piccolo
D: "perché? Ti sta così bene"
S: "cert-o, ora slegala"
D: "mmmm.... Dammi un motivo valido per farlo"
Shigaraki voltó di nuovo il capo a guardarlo e vide chiaramente il ghigno sul suo viso che venne immediatamente ricambiato, iniziò a girarsi lentamneta verso il maggiore, che volendo vedere dove sarebbe andato a parare, lo aiutò a voltarsi finché non si trovarono faccia a faccia.
Con un ulteriore sforzo shigaraki riuscì ad alzare il braccio finché la sua mano non si posò sul collo del maggiore
S: "posso... disinteg-rarti con... un sol-o colpo... T-i basta come.... M-otivo"
D: " cucciolo facendo così mi istighi solo a disubbidire"
Un sorriso enorme si formò sul volto di dabi mentre shigaraki, a pochi centimetri di distanza, non poté fare a meno di incantarsi nuovamente a guardare il movimento lento delle sue labbra e il suono basso e profondo che emettevano, le sensazioni provate poco prima tornarono a farsi vivide nella sua mente e l'unica cosa a cui riusciva a pensare era il bisogno di sentirle ancora, perché per quanto quel contatto fosse stato breve, per la prima volta, si era sentito apprezzato, si era sentito voluto e soprattutto si era sentito vivo.
Per questo, adesso, fu lui a fare il primo passo, si sporse leggermente in avanti e congiunse le loro labbra e quando la distanza fu annullata shigaraki sospirò sollevato, nel sentire nuovamente quel calore, sembrava che quel singolo contatto potesse dargli la forza di cui aveva bisogno, che ogni volta che le loro labbra si sfioravano la sua anima venisse piano piano riassemblata con un filamento d'oro, perché shigaraki sapeva che nulla di quello che i due Villain avevano subito si sarebbe cancellato, nulla avrebbe potuto nascondere quelle crepe, che ormai, li avevano ridotti in frantumi, ma nulla, gli vietava di provare a riassemblare i pezzi e forse come nel kintsugi, le loro ferite potevano trasformarsi, insieme, potevano riempirle ed insieme non sarebbero stati solo lo scarto di qualcuno che si era divertito a distruggerli.
La lingua di shigaraki si mosse esitate verso le labbra del maggiore che schiudendosi diedero inizio ad una danza disperata, bisognosa, di sentire la presenza dell'altro, essenziale, per iniziare ad incastrare il primo pezzo.

Staccatisi in carenza d'ossigeno, dabi posò la sua fronte a contatto con quella del minoreD: "se questa è la punizione continuerò a farti la treccia tutti i giorni"S: " ti preg-o

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Staccatisi in carenza d'ossigeno, dabi posò la sua fronte a contatto con quella del minore
D: "se questa è la punizione continuerò a farti la treccia tutti i giorni"
S: " ti preg-o... fallo"
Ricominciarono a baciarsi e dabi fece stendere il minore sul materasso in modo da farlo stare comodo e non farlo sforzare, continuarono per diversi minuti, entrambi volevano di più, avevano il bisogno viscerale di sentire la presenza dell'altro, ma dabi aveva paura di fargli del male, il suo corpo era ancora terribilmente danneggiato e sapeva che se fossero andati oltre il minore avrebbe sofferto le pene dell'inferno perciò entrambi si accontentarlo di baciarsi ancora ed ancora finché morfeo non li accolse fra le sue braccia facendoli addormentare, per la prima volta, col sorriso sulle labbra.

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