INTERESSE

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In questo capitolo iniziamo a percepire i pensieri e punti di vista di due personaggi.
Vediamo se indovinate di chi parlo🤭

(Se vi va seguitemi nel profilo Instagram dedicato ad Harry Potter: @miriam_not_miryam)

Buona lettura🦋
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Dinanzi agli occhi mi apparve un piccolo villaggio fatto di cottage con il tetto di paglia e negozi strambi, con candele incantate al loro esterno: Hogsmeade.

Che meraviglia..

Gli studenti di Hogwarts possono recarsi lì durante il fine settimana, ma solo quelli dal terzo anno in poi e solo se muniti di permesso scritto firmato dai genitori.

Hermione ed io camminavamo a braccetto tra le stradine del villaggio, in cerca di un vestito per il ballo di inizio anno.
Come da tradizione, dopo la prima settimana di lezioni, il professor Silente organizza una festa per inaugurare il nuovo anno scolastico.
Un'usanza antichissima, tramandata da generazioni in generazioni con premura e dedizione: Il Gran Ballo.

Ho sempre adorato quel giorno e lo aspettavo con ansia dall'inizio dell'estate.

Le luci.
I vestiti appariscenti.
La musica travolgente.
Ballare ininterrottamente fino allo stremo.
Le risate a notte fonda con gli amici.
E perché no, anche l'alcool.
Era uno dei pochi momenti in cui mi sentivo leggera.
Libera da qualsiasi altro pensiero scolastico e non.
Spensieratezza pura.

Vorrei essere sempre così felice..
E vivere spensierata..
Senza pensare agli affanni del domani, al passato che tanto mi spaventa e al futuro che riserva ogni volta continue sorprese.
Vorrei essere sempre felice..
Felice con i miei amici e con me stessa.
Senza dovermi preoccupare di deludere le aspettative degli altri.
Nemmeno per me stessa.
Eppure un'emozione tanto bella come la felicità sembra sempre così lontana da me.
Lontana dalla mia mente.
Irraggiungibile.
Un'emozione tanto pura come la felicità é così sfuggente e incerta, che a volte sembra quasi spaventarmi.
Troverò anch'io la mia felicità?

Quest'anno però, il ballo porta con se un velo di malinconia e un forte sentimento di rabbia.
La spensieratezza lascia il posto al dolore.
E il motivo di tanta tristezza si nasconde dietro il ricordo che conservo dell'anno precedente,
in cui conobbi per la prima volta il vero Theodore.
Se dovessi descrive il Theo dell'anno scorso sembrerebbe che io facessi il ritratto di tutt'altra persona di ciò che é ora.
Probabilmente quello con cui mi relazionai era un'altra persona o solo il frutto della mia immaginazione.
Una suggestione dettata dall'inesperienza in campo amoroso e delle aspettative sempre troppo alte.

Al ballo del quinto anno diedi il mio primo bacio.
E a darmelo fu proprio lui.
Ricordo ancora l'emozione nel raccontare a Pansy di quel momento la mattina dopo il ballo, nonostante avessimo ancora i postumi della sera precedente.
Avevo e conservo tuttora nella mente il momento esatto in cui Theodore ed io entrammo in sintonia.
L'istante in cui ci presentammo era ancora impresso nella mia mente, soprattutto i suoi modi di fare nel corteggiarmi, nel parlarmi, nell'amarmi.

Lui fu il primo per me.
Il mio primo bacio.
Il primo fidanzato.
E anche la prima delusione.
Purtroppo o per fortuna si rivelò per la sua vera natura, e tutta la magia e il disincanto svanirono lasciando il posto all'illusione.

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