Passarono alcuni giorni da quell'incidente, io e Alex avevamo un rapporto più forte di prima anche se continuava a sentirsi in colpa..
"Max.."mi chiamò mentre eravamo stese sul letto.
"Dimmi." la guardai.
"Non andrò mai via." disse baciandomi.
"Nemmeno io, Alex. Non importa quello che è successo, io voglio te. Ti amo e amo anche i tuoi sbagli." la strinsi a me.
Erano le 14.00 avevamo deciso di fare una passeggiata tanto per distrarci un po', inoltre la scuola era chiusa per un paio di giorni a causa di alcuni lavori.
Vedemmo due bambini piccoli giocare, ma appena ci videro vennero da noi.
"Ciao." mi abbassai alla loro altezza.
"Come siete bele." disse la bambina bionda che avrà avuto si e no tre anni.
"Oh..grazie. Anche voi lo siete." disse Alex sorridendo.
"Voi due siete moglie e moglie?" 'sta volta parlò il bambino, che aveva si e no sei anni.
Risi.
"No, siamo solo due ragazze che si amano." risposi.
"Cos'è l'amole?" chiese la bimba.
Alex mi guardò.
"L'amore è un sentimento che ti fa star bene, ma allo stesso tempo ti distrugge. L'amore è perdonare, l'amore è lei.."-disse indicandomi-"Si lei perché prima non amava, aveva paura di amare anzi aveva paura di non amare, faceva la fredda e l'indifferente con tutti, ma sono riuscita a farla innamorare di me. L'amore è svegliarti di mattina e vedere lei o lui accanto a te e aver voglia di passare il resto della vita insieme." concluse Alex.
Mi spiazzò con quelle parole, non sapevo che dire.
"Sapete, voi si che siete l'amore." disse il bimbo.
"Si, è velo. Salete delle mamme melavigliose." disse la piccola bimba.
Poco dopo li raggiunse una donna, la mamma penso..
"Scusate ragazze.. Venite dai bambini, fate godere la giornata a queste due ragazze." disse prendendo la mano dei due bimbi.
"Ciao." disse il bimbo correndo verso un uomo, penso il padre..
"Ciao lagazze." disse la piccola che prima di andare via diede un bacio sulla mia guancia e strinse la mano a Alex.
"Belle parole." dissi guardando Alex.
"Grazie." disse.
"Come hai fatto?" chiesi.
"A fare cosa?" chiese lei.
"A capire che avevo paura dell'amore." dissi.
"Oh..Max, amore, io ti ho "studiato" dal primo giorno che ci siamo viste, mi sei piaciuta subito perché sentivo che dovevo farti amare e dovevo amarti." disse.
L'abbracciai.
"Alexandra tu mi stupisci ogni giorno e io ti amo ogni giorno di più." dissi.
Tornammo a casa guardammo un po' di Tv e mangiammo una pizza.
"Odio gli horror!" esclamò.
Risi.
"Ma se sono na balla, so bellissimi." dissi guardando la Tv.
"No, tu sei bellissima." disse.
Sorrisi.
Si strinse a me appena vide un uomo che uccideva senza pietà una bambina.
"Non fa paura." dissi mangiando le patatine.
"Certo che si! Ma come fai? Cavolo sei unica." disse guardandomi.
"Unica nel mio genere, amore." dissi.
"Come te non se ne trovano, davvero." sorrise.
Quant'era bella, quei capelli che le andavano a finire sul volto, quegli occhi pieni di luce, quel sorriso così bello e sincero.
Io l'amavo.
Era lei quella che volevo.
Solo lei.
Alex."Max?" mi svegliai dai miei pensieri.
"Si, scusa." la guardai.
"Ti amo." mi baciò.
"Ti amo anch'io." continuai a baciarla.
Andammo a dormire, anzi più che dormire parlavamo, ci coccolavamo e scherzavamo.
"Non lasciarmi andare." disse.
"Mai." dissi.
Ci addormentammo sorridendo.