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Ormai non sapevo per quanto tempo stavo camminando. La nebbia rendeva tutto così monotamente uguale, di conseguenza potevano essere tranquillamente ore che camminavo oppure pochi minuti. Avrei camminato anche per giorni, mesi ed anni per aver anche un solo singolo momento con lei. La nebbia era tanto fitta e il silenzio avrebbe spaventato chiunque ma ciò mi faceva sentire soltanto più vuoto, privo di paura, di felicità o di qualsiasi altro tipo di emozione, ero vuoto. Si sentivano soltanto i miei passi sull'erba, anch'essi si sentivano a malapena. Il mio primo incontro con Mary non è stato uno dei migliori, ma a quanto pare sono stato abbastanza fortunato da poter sistemare le cose dopo e vivere i bellissimi momenti con lei che ancora spero non possano svanire mai dalla mia mente. Quei pensieri mi coccolavano, il desiderio mi teneva vigile, quei momenti che forse non avevo mai apprezzato appieno quanto adesso. In questo momento mi basterebbe sentirla anche solo respirare, guardarla da lontano ma ero da solo nella nebbia. I problemi non si erano fatti più pesanti, erano svaniti ed avevano soltanto accompagnato la solitudine e il vuoto, il mio muovermi e fare secondo una forza che ancora stento a capire, come se guardassi vivere me al di fuori del mio corpo. Ho tenuto le mie abitudini ma è come se le facessi sistematicamente, non secondo una logica ma semplicemente per spigermi oltre, per continuare. Tra la nebbia scorsi qualcosa, un edificio che sembrava tanto una chiesa. Non ero credente, o meglio non mi interessava la religione. Affianco alla struttura c'era un cimitero, ma non riuscivo a leggere i nomi incisi sulle lapidi e avevo perso il senno probabilmente. È come se fossi confuso, mi girava la testa, era così strano vedere degli oggetti in quella nebbia, per quanto avevo visto soltanto il vuoto, dov'ero?
Prima di continuare ad andare avanti scorsi una persona e mi passai una mano sopra al viso per capire se fosse una delle mie tante illusioni o qualcosa di vero. Mi avvicinai e le toccai una spalla.

«Scusami io...» cercai di dire

Lei si girò di colpo spaventata emettendo un grido che mi fece fare qualche passo indietro. Aveva i capelli pari di media lunghezza, di color castano scuro. Era vestita con un maglione color panna sporca e dei pantaloni marrone scuro. Sembrava confusa forse quanto me di vedermi lì.

«Oddio... Scusami io... stavo soltanto» balbettò lei indietreggiando

«No, scusami tu. Non era mia intenzione spaventarti, dico davvero» dissi tranquillizzandola avvicinandomi. «Mi sono... è come se mi fossi perso»

Lei mi guardò stranita e continuò ad indietreggiare da me, ma a questo punto non sapevo dire se era per imbarazzo o per spavento.

«Ti sei... Perso, qui?» Chiese lei incredula

«Si, dico davvero. Sto cercando Silenti Hill, è lì... Che devo andare» affermai quasi con un tono interrogativo «È da quella parte, giusto» conclusi indicando oltre la chiesa.

«Oh... Si... C'è soltanto una strada, nonostante la nebbia fitta davvero non ti puoi sbagliare» affermò lei guardandomi preoccupata

«Grazie mille» risposi sorridendo e avviandomi per quella strada

«Ma...» cercò di dire lei «Ti consiglio di non andarci. C'è... Veramente qualcosa che non va in quella città, qualcosa di... profondamente sbagliato. È... molto difficile da spiegare ma...»

«Stai dicendo che è pericolosa?» Chiesi guardandola blando.

«Si... forse ma non è solo la nebbia è come se...» cercò di dire prima che alzai una mano per interromperla.

«Okay, ho capito, starò attento» risposi facendo per andare

«Non sto mentendo!» Disse lei con voce più alta.

«No, ti credo» Affermai guardando in basso tristemente «Soltanto che... Suppongo che non mi importa se sia pericoloso oppure no, andrò comunque a qualsiasi costo.» continuai facendo un sorriso triste

Past Memories (Silent Hill 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora