Orsacchiotto

12 1 0
                                    

«Tutto okay, James?» Mi chiese Maria risvegliandomi dai miei pensieri.

«Sto bene» risposi puntando la torcia nei corridoi «Hai una minima idea di dove sia andata?»

«No...» replicò lei assorta «Controlliamo tutto, quanto vuoi sia grande questo posto?»

«Già saranno tre piani con un minimo di 20 stanze, magari enormi, oppure piccole e dobbiamo cercare una bambina che non vuole farsi trovare» spiegai massaggiandomi le tempie «Sai che ero bravissimo a nascondino da piccolo? Tutti i bambini lo sono»

«Quanto sei negativo, la troveremo su» disse lei scrollandomi la spalla

Avevo come la sensazione che mi stava sfuggendo qualcosa, un qualsiasi dettaglio importantissimo ma non ero ormai concetrato. L'ospedale non di certo era un posto in cui potevo stare a mio agio, anzi, sentivo tutte le mie viscere sussurrarmi di girare i tacchi e scappare lontano da lì. Il posto sembrava isolato, a parte i soliti mostri che invadevano anche quell'edificio. Riuscii a recuperare una mappa del posto, erano tre piani escludendo il tetto, ognugno aveva una serie di stanze dedite al ricovero ed altre ai vari servizi. Esplorammo tutto il primo piano, finché non trovai un orsacchiotto. Sembrava che lo ricordassi, lo presi fra le mani e mi punsi.

«Ahi...» dissi guardandolo meglio

«Tutto bene?» Mi raggiunse Maria

«Si... solo un ago» dissi estraendolo.

«Che carino» commentò lei.

«Si, lo è...» replicai sorridendo

Molti anni fa

«Ti sei dimenticata qualcosa, Mary?» Dissi entrando con lei a casa sua

«Si, aspetta, non la ritrovo» affermò lei andando in giro per tutta la casa nervosa.

«Se mi dici cos'è ti posso dare una mano» commentai senza ricevere risposta.

Vagai per la casa finché non vidi un bellissimo orsacchiotto di pezza marrone che si trovava dietro una scaffale, forse era caduto. Lo presi tra le mani, era adorabile, lo tastai e stranamente mi punsi una mano.

«Ahi... Ma che» dissi guardandomi una mano.

«Eccolo, l'hai trovato, James!» Disse lei entusiasta baciandomi una guancia «Sei il mio eroe» concluse facendo per prenderlo.

«Stai attenta» dissi prendendo il suo polso «Ci sta qualcosa che spunta, di appuntito»

«Si, è l'ago che ho lasciato attaccato, l'ho cucito io» spiegò lei togliendo l'ago sfilacciando il filo con i denti 

«L'hai veramente cucito ed imbottito tu?» Chiesi incredulo

«Certo, perché lo dici come se io non fossi capace di farlo?» Replicò lei sorridendomi.

«Certamente non intendevo quello. A chi lo devi dare?» Chiesi guardandola sorridente.

«A Laura, ti ricordi? Ti ho parlato di lei» disse prendendomi per mano uscendo fuori «Le avevo promesso che le avrei dato un'orsacchiotto che non avrebbe trovato da nessun'altra parte»

«Ah... Tu sei troppo per me» Commentai incredulo massaggiandomi la fronte

«Io sarei troppo per te?» Chiese lei fermandosi e prendendomi entrambe le mani «Io sono troppo per te! Ti sei visto allo specchio?»

«Mi ci vedo frequentemente ma sono sempre il solito sbadato, goffo e timido ragazzo che ricordo» commentai guardandola con un sorrisino.

«Mi sembra che hai bisogno di un paio di occhiali» disse lei dandomi una pacca affettuosa sulla testa.

Past Memories (Silent Hill 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora