Anello

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Affrontai quel mostro ed inspiegalmente lo riuscii a sconfiggere. Caddi a terra sfinito e sentii una sirena ed infine Maria che chiedeva il mio aiuto, oppure Mary, chi lo sapeva. Mi svegliai tenendomi la testa e scuotendola, mi trovavo in quella stanza ma l'aria era diversa. Aprii la porta rovinosamente ed uscii fuori tossendo e barcollando. L'aria lì dentro si era fatta viziata. Mi alzai pulendomi la bocca e mi guardai intorno.

«Laura!» Urlai per i corridoi senza ricevere risposta

Prima l'avevo offesa anche senza volerlo. Avevo sentito che c'era rimasta male. Mi dispiace e probabilmente l'avevo fatta scappare di nuovo e probabilmente adesso non si farà più trovare. Sospirai e camminai per le varie stanze ispezionandole e sperando che la ritrovassi ma senza successo. Il posto era diventato strano, come se fosse cambiato. Sembrava più buio, più nauseabondo e sicuramente molto più spaventoso. Per terra c'erano chiazze di sangue, oppure ruggine, era difficile da comprendere. I mostri erano più pericolosi e anch'essi bislacchi e spaventosi. Mi passai una mano sul viso, era ancora tutto reale. Avevo fatto scappare via Laura, una bambina indifesa in questo posto spaventoso. Mi sedetti a terra stanco e scossi la testa.

«Rovino sempre tutto» dissi tirandomi delle manate in testa «LAURA!»

Di nuovo non ricevetti risposta, probabilmente questa era la volta buona che non ci saremo rivisti mai più, un'altra persona che non sono riuscito a proteggere. Sospirai quasi sull'orlo della disperazione

«Dove sono?» Urlai alzandomi «Eh?»

Quel posto mi stava martellando il cervello, ero rinchiuso in un ospedale, rincorso da strani mostri, era buio e non sapevo come uscirne. Ogni stanza che ispezionavo c'erano libri di medicina, ovunque. Quei dannati di libri di medicina che non mi hanno aiutato. Carte ospedaliere, raggi, tutti inutili. Mary non... Mary non ha potuto salvarsi dopo tutti quegli esami. Buttai tutte le carte a terra ed urlai mentre scaraventavo a terra l'armadio con tutti quei libri. Tirai di calci contro il mobile spaccandolo. Uscii da quella stanza e scaraventai a terra anche tutte le barrelle che incontravo, sedie a rotelle, tutto. Buttavo a terra tutto quello che incontravo là dentro. Mi mancava l'ultima porta da aprire e dentro si trovava sempre la stessa roba a patto di un armadio che sembrava che qualcuno lo avesse spostato. Con una mano lo spostai e c'era effettivamente un passaggio.

«Almeno posso andarmene da qui» dissi sospirando.

Sentii la porta dietro di me aprirsi e mi girai incredulo.

«James!»

«Mary!» Affermai prima di accorgermi che fosse Maria, strinsi le labbra e sospirai «OH... Maria, sei tu, scusa..»

Sentii lei fare un sospiro nervoso e guardare in basso scuotendo la testa

«Pensavo tu fossi... scusa» cercai di spiegare «Comunque... Sono felice che tu stia bene»

Lei mi guardò confusa ed arrabbiata per qualche secondo.

«COMUNQUE?» Urlò lei facendomi spaventare «Che cosa significa "comunque"?»

«Io...»

«Non sembri comunque molto contento di vedermi. Sono quasi stata uccisa là fuori! Perché non sei venuto a salvarmi» Mi aggredì lei sospirando «L'unica persona a cui tieni e a quella tua accidenti di moglie morta! Non sono mai stata così spaventata in tutta la mia vita! Non ti importa niente di me, vero?»

«No... Io.. Stavo» cercai di dire senza scusanti.

Lei mi si fiondò addosso abbracciandomi ed iniziando a singhiozzare. Rimasi pietrificato ed immobile guardandola stringermi forte la maglietta con le sue mani.

Past Memories (Silent Hill 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora