Bambino

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Esplorammo l'intero piano e stranamente riuscimmo ad aprire una porta bislacca tramite l'anello che avevamo. Una porta che aveva un figura umana ritratta sopra con delle mani in 3D che sporgevano. Quasi non ci credevo quando l'ho toccata quella mano, era anche calda, come se fosse viva. Entrammo e ci ritrovammo in un lungo corridoio. La piramide di prima sfondò la porta dietro di noi ed inizammo entrambi a correre. Sentivo il cuore in gola, per la prima volta non avemmo un'interazione, senza esitare si è scagliato contro di noi. Non aveva più il grosso spadone ma una lunga lancia. Corsi verso un ascensore che si stava chiudendo, riuscii ad entrare di fortuna ma Maria restò indietro e bloccai l'ascensore con le mie mani tentando di aprire oppure a premere qualche pulsante. Maria infilò una mano tra le porte urlando e chiamandomi. Feci di tutto per aprire le porte e piano piano quella cosa non faceva altro che avvicinarsi sempre di più.

«James!» Urlò Maria disperata.

Continuai a fare forza finché non sentivo i muscoli delle braccia esplodere dal dolore. Ma quella cosa la trafisse con la lancia e il suo sangue mi schizzò in faccia facendomi indietreggiare. Le porte si chiusero.

«MARIA!» Urlai sbattendo le mani alle porte dell'ascensore.

Caddi in ginocchio e mi appoggiai all'ascensore che lentamente andava giù. Mi guardai le mani sporche del suo sangue. Iniziai ad iperventilare e sentirmi male. Avevo il cuore che batteva a mille, quasi come se dovesse uscirmi fuori dal petto. Non riuscivo ad alzarmi da per terra. Laura, Maria... Mary... non sapevo più cosa pensare, ogni persona che tentavo di proteggere finiva per sparire. Era mio compito salvaguardare Maria ma a quanto pare non sono stato all'altezza. Si aprirono le porte e gattonai fuori dall'ascensore, per fortuna non c'era più quell'aria viziata e a quanto pare ero tornato al mondo "normale". Ormai non lo sapevo più quale fosse reale, un sogno oppure un'illusione. Cercai di alzarmi appoggiandomi al muro. Mi girava la testa e mi tenni il petto, non riuscivo a sostenere anche questo. Ero di nuovo da solo. Scivolai a terra e dolorante mi tenni la spalla. Di fronte a me trovai un test di gravidanza e lo presi tra le mani confuso, c'erano due lignette.

Molto tempo fa

«No, papà» affermai al telefono mentre ripiegavo i panni

«James, per quanto tu sia arrabbiato per la faccenda, non puoi rinnegare tuo padre» rispose lui.

«Papà, io non ti sto rinnegando, ma ti rendi conto...»

«Era una buffonata fatta in preda alla rabbia» si giustificò lui.

«No, sono stufo delle tue scuse» replicai facendo cadere una maglia.

«Non puoi... Tu mi conosci» cercò di dire lui.

«JAMES!» Urlò Mary dal bagno.

«Mi stavi soffocando papà, sei completamente impazzito, non si parla di uno schiaffo o di un spintone» spiegai nervoso.

«James!» Affermò nuovamente Mary uscendo dal bagno.

«Non volevo...» continuò lui.

«James! James!» continuò Mary prendendomi per le spalle.

«oh, si, scusami Mary, dimmi pure» dissi guardandola.

«Sono incinta!» Urlò lei felice

«Oh, mio Dio...» sussurrai «Sei incinta?»

«È incinta?» Chiese papà incredulo quanto me.

«Papà, ti richiamo dopo» dissi chiudendo la chiamata «Dai, fammi vedere»

«Guarda, James» annunciò lei sorridendo «Due linee»

«Avremmo... un bambino, Mary» commentai io stringendola a me.

Past Memories (Silent Hill 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora