Nonostante tutto

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Papillon rientrò in casa, zoppicando. Aveva poco tempo prima che suo figlio tornasse dalla sua uscita con gli amici e non poteva assolutamente farsi vedere in quel modo.

«Nooroo, Duusu detrasformatemi.» disse, e mentre i piccoli esserini viola e blu schizzavano via dalla spilla che portava al petto, lui crollo a terra, troppo stanco per reggersi in piedi.

«Signore!» Nathalie, fu subito da lui e lo aiutò a sollevarsi, mentre un colpo di tosse la sorprese.

«Nathalie, non dovresti fare sforzi.» disse con voce tenue e stanca Gabriel Agreste, cercando di camminare più eretto in modo da non pesare sulla donna già stanca.

«Oggi va meglio. – lo rassicurò lei con il suo solito sguardo serio – E poi in questo momento lei ha bisogno di cure.» aggiunse.

Lo accompagnò fino alla sua stanza, facendolo sdraiare sul letto. I suoi avversari questa volta l'avevano conciato proprio per le feste; non era ferito gravemente, ma aveva lividi per tutto il corpo.

Si allontanò da lui, lasciandolo supino sopra le coperte, per dirigersi al bagno e prendere la cassetta del pronto soccorso. Quando rientrò nella stanza era ancora lì, il respiro affannato che faceva alzare ed abbassare il petto possente. Prese un grosso respiro e si avvicinò a lui, poggiando la cassetta sul comodino lì a fianco.

«Permette?» domandò, avvicinando le dita al primo bottone del gilet. Non riuscì però a fare nulla, perché un'altro colpo di tosse s'insinuò nella sua gola, seguito da molti altri.

«Nathalie!» esclamò l'uomo, risollevandosi e mettendole una mano sul fianco.

La donna dovette usare tutta la sua forza di volontà per contenere il fastidio e riprendere il controllo di sé.

«Non si preoccupi, sto... sto bene.» disse, riprendendo fiato.

Quando riuscì a riottenere il controllo del suo respiro, allungò nuovamente le mani verso il petto del proprio capo, cominciando a togliere i bottoncini rossi dalle asole. Fece la stessa cosa coi bottoni della camicia e poi, con movimenti lenti lo aiutò a togliersi tutti gli indumenti che gli coprivano la parte superiore del corpo.

Gabriel emise qualche gemito di dolore, soprattutto quando muoveva troppo il braccio destro. Da quel lato, infatti, all'altezza della spalla, vi erano delle evidenti contusioni; molto probabilmente i due eroi di Parigi avevano tentato di disarmarlo durante il combattimento.

Nathalie rimase per qualche secondo ad osservare il fisico scultoreo dell'uomo; nonostante non fosse più così giovane, si vedeva bene quanto si tenesse in forma e sia i suoi pettorali, che gli addominali scolpiti, ne erano la prova.

«Nathalie!» la chiamò l'uomo e lei si rese conto di essersi soffermata un po' troppo a guardarlo. Scosse la testa, scusandosi di quell'attimo di distrazione, dopodiché aprì la cassetta e ne estrasse un barattolo.

Lo svitò e prendendo una buona dose di pomata con le dita, cominciò a spalmarla con gesti delicati sulle parti livide del corpo dell'uomo. Al solo contatto, lei stessa, rabbrividì. Come si era ridotta in quel modo?

Era consapevole che stava sbagliando, che aiutare Gabriel in quel modo avrebbe solamente significato guai. Se alla fine di tutto il loro piano fosse fallito, l'uomo sarebbe stato arrestato e Adrien sarebbe rimasto praticamente orfano; se invece fosse filato tutto liscio, finalmente, Emilie si sarebbe svegliata e Gabriel avrebbe ritrovato sua moglie. In entrambi i casi avrebbe perso, avrebbe perso quella piccola famiglia che tanto amava. Forse, però, c'era anche una terza opzione: lei sarebbe finita in coma proprio come Emilie, per il troppo abuso che aveva fatto del Miraculous del Pavone quando ancora era difettoso.

Nonostante tutto però, non poteva farne a meno. Non poteva negare il suo aiuto a quell'uomo, perché nonostante i dolori, nonostante ciò che facessero sembrava completamente sbagliato, lei lo amava, lo amava con tutta se stessa e non l'avrebbe tradito mai.

 Non poteva negare il suo aiuto a quell'uomo, perché nonostante i dolori, nonostante ciò che facessero sembrava completamente sbagliato, lei lo amava, lo amava con tutta se stessa e non l'avrebbe tradito mai

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Angolo dell'autrice:
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt: Hurt & Comfort
N° parole: 607

Partiamo dal presupposto che questi due non li sopporto: né come coppia né tanto meno come personaggi singoli. Ma non starò qui a darvi i miei pareri sui personaggi di Miraculous, perché non è questo l'obbiettivo di queste one-shot. Anzi il mio scopo finale è proprio riuscire a scrivere anche di scene, coppie, personaggi e situazioni che non mi piacciono. Quindi, per tutti gli amanti della coppia, spero davvero che vi sia piaciuta.
Ci vediamo domani con una one-shot che spero riuscirò a rendere parecchio comica e divertente XD

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