Una degna rivale

25 2 0
                                    

Prese un grosso respiro, osservando le tribune vuote del palazzetto. Il pensiero che alla sua prima volta si fosse ritrovato in una situazione del genere, un po' lo intristiva. Insomma, era la sua prima Olimpiade e non aveva la possibilità di avere alcun pubblico che potesse tifare per lui. Tutta colpa di quel maledetto virus che aveva impossibilitato gli assembramenti e costretto gli organizzatori giapponesi delle Olimpiadi 2020, non solo a ritardare di un anno le gare, ma anche di chiuderle al pubblico.

Nonostante tutto, però, sapeva che tutti i francesi e tutti i parigini tifavano per lui. Gli bastava chiudere gli occhi e sentire in fondo al cuore gli incoraggiamenti dei suoi compagni di classe, dei suoi amici, della sua famiglia e di ogni persona che probabilmente in quel momento era davanti alla televisione, pronta ad assistere a quella finalissima.

Quello che però nessuno, di coloro vedevano le Olimpiadi attraverso gli schermi, sapeva era che quella sfida era molto di più che uno scontro tra due giovani promesse, era molto di più dello scontro tra il paese ospite delle attuali Olimpiadi e di quello che le avrebbe ospitate tre anni dopo ed era anche molto di più del primo scontro tra due sessi diversi.

Sì, perché la sua avversaria, Kagami Tsurugi era talmente brava che era stata la prima ragazza a partecipare nel girone maschile di fioretto e lui aveva avuto la possibilità di conoscerla in quei giorni, cominciando a provare qualcosa verso di lei.

La perfezione dei suoi movimenti, la decisione dei suoi occhi a mandorla, la serietà nella voce, quando gli aveva fatto i complimenti per la sua ultima vittoria. Era una ragazza perfetta e mai si era sentito più orgoglioso e fiero di poterla sfidare in una gara importante come quella. Oro o argento. Chi avrebbe vinto quell'ultimo duello sarebbe salito sul gradino più alto del podio, l'altro si sarebbe dovuto accontentare del secondo posto.

Strinse il fioretto, proprio mentre raggiungeva la pedana, sforzandosi di mantenere la concentrazione. Davanti a lui la rivale, seria e impassibile. Si abbassarono il casco e si misero in posizione, attendendo il via dell'arbitro.

«Engarde. – sentì la voce e si mise in guardia – Alles.»

Lo scatto della sua avversaria fu talmente immediato da prenderlo alla sprovvista e la stoccata andò subito a segno, facendo illuminare il suo caschetto di rosso. Si allontanò, sbuffando, non era da lui fare un errore così banale: doveva concentrarsi. Tornò dietro la linea di partenza e attese nuovamente gli ordini del giudice di gara.

«Engarde. Alles.»

Di nuovo la ragazza scatto verso di lui, ma con prontezza indietreggiò, allungando lui stesso il braccio col fioretto cercando di colpirla. Lei però scostò l'arma con un colpo veloce, senza comunque riuscire a prenderlo. Fece due passi in avanti, affondando il colpo e toccando il petto della ragazza con la punta della della spada, sentendo subito il suo caschetto suonare.

«Sì!» gridò, sollevandoselo e dando sfogo all'entusiasmo.

Tornò in posizione, vedendo la sua avversaria fare lo stesso, attendendo per l'ennesima volta che quella gara, fatta di strategia, movimenti eleganti e punti, continuasse.


«Al secondo posto, per la medaglia d'argento, dalla Francia, Agreste Adrien!» disse la voce dal megafono in quella lingua a lui sconosciuta; il suo nome pronunciato in giapponese faceva quasi ridere.

Salì sul gradino, facendo qualche inchino verso le telecamere, proprio mentre la voce continuava, nominando colei che l'aveva battuto appena due ore prima, vincendo in casa.

«Al primo posto, per la medaglia d'oro, dal Giappone, Tsurugi Kagami!» continuò la voce e il ragazzo, cominciò subito ad applaudire alla sua collega, regalandole un sorriso mentre saliva sul podio. Anche lei s'inchinò per ringraziare le poche persone che c'erano alla premiazione e che le stavano battendo le mani proprio come stava facendo lui.

Subito dopo i membri dello staff consegnarono loro, uno ad uno, le medaglie. Nel momento in cui percepì il nastro attorno al collo e il peso di quella grossa moneta placcata d'argento, il suo cuore si colmò di un orgoglio smisurato e anche quando l'inno giapponese cominciò a riecheggiare per il palazzetto, il suo pensiero volò a casa e a tutte le persone che era sicuro stessero esultando per quell'enorme traguardo.

 Nel momento in cui percepì il nastro attorno al collo e il peso di quella grossa moneta placcata d'argento, il suo cuore si colmò di un orgoglio smisurato e anche quando l'inno giapponese cominciò a riecheggiare per il palazzetto, il suo pensiero...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Angolo dell'autrice:
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt: Spokon AU
N° parole: 685

Devo essere sincera, non sono mai stata un'amante degli spokon e degli anime di sport in generale. Però con un prompt del genere e la possibilità di inserire i personaggi di Miraculous nelle olimpiadi di quest'anno, credo di essere rimasta ispirata subito. Anzi spero che vi sia piaciuta la piccola citazione alla realtà e quindi alle Olimpiadi di Tokyo. Ho cercato inoltre d'inserire un po' di Adrigami, ma quello non credo mi sia uscito benissimo XD

Miraculous Splinters [raccolta]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora